Capitolo 1

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«Levi, svegliati! Oggi bisogna partire!» avvertì una voce femminile scuotendo l'uomo, ancora sotto le coperte.

«Sì, sì...» rispose lui assonnato. «A che ora abbiamo il treno?» chiese alla donna alzandosi.

«Un quarto all'una» lo informò lei seguendolo fino al bagno. Arrivato lì, Levi chiuse la porta. Andò davanti allo specchio guardandosi. Aveva un viso assonnato con due occhiaie che facevano capire quanto avesse dormito quella notte. Era agitato. Era la prima volta che andavano a Shiganshina per un concerto.

"Ancora tre ore, eh? Shiganshina... chissà com'è?" si chiese l'uomo sciacquandosi il viso per svegliarsi.

«Levi, sei pronto? Bisogna iniziare ad uscire...» gli disse la donna bussando alla porta.

«Non si può nemmeno stare in bagno in pace ora? Aspetta che esco Hanji» sbuffò Levi. Una volta uscito, se la ritrovò davanti con le valigie pronte. Era emozionata all'idea di andare in una nuova città.

Dopo che l'uomo si era preparato, scesero entrambi con i rispettivi bagagli. Alla hall si ricongiunsero con Mike, il batterista della loro band che era rimasto ad aspettarli lì per più di un quarto d'ora. Una volta aver salutato la gente che c'era, salirono in macchina e si diressero alla stazione di Rose, dove presero il primo treno per Shiganshina. Si sistemarono in prima classe.

«Come sarà Shiganshina?» chiese tutto ad un tratto Levi, seduto di fronte ai suoi due compagni, con la testa appoggiata sul palmo della sua mano e lo sguardo perso rivolto verso la finestra.

«Non penso sarà grande come Trost, ma di sicuro sarà una bella città!» esclamò Hanji entusiasta. Essendo la prima volta lì, erano tutti e tre emozionati. Fortunatamente avevano qualcuno che li aspettava alla stazione: erano i due migliori amici di Levi, Isabel Magnolia e Furlan Church, che erano diventati i loro manager.

Il viaggio durò due ore e mezzo circa e, appena arrivarono, furono accompagnati dai loro manager nell'hotel in cui sarebbero stati per quel mese. Era un hotel a cinque stelle posizionato in periferia e giravano voci che il personale era uno dei migliori a Maria. Quando entrarono, furono accolti da una ragazza con i capelli arancioni, un po' bassina ma carina abbastanza per dare il benvenuto alle persone. Li accompagnò nelle loro stanze, situate al terzo piano, in modo da farli sistemare le valigie.

«Quando avete finito, tornate giù. Ci sarà una persona che vi farà fare un giro dell'hotel!» disse la ragazza sorridendo. Appena la ringraziarono, scappò al piano di sotto. Andò prima alla reception per avvertire che erano arrivati i No Name, così si chiamava il loro gruppo, e poi al bar.

«Eren! Eren!» lo chiamò la ragazza emozionata. Il ragazzo, nel bel mezzo del lavoro, la guardò avvicinarsi per poi sorriderle.

«Che è successo, Petra? Per caso hanno comunicato i voti degli esami?» chiese lui. La ragazza andava all'università e aveva appena affrontato gli esami. Nonostante ciò scosse la testa.

«Magari!» disse appoggiando le mani al bancone. «Sono arrivati!» avvisò.

«Chi?» domandò confuso il ragazzo.

«I No Name!» esclamò entusiasta. Ad Eren quasi cadde la bottiglia dalle mani. Loro due amavano quella band, era la loro preferita. Avevano tutti i loro dischi e tantissima merce, dalle maglie ai portachiavi e le fasce per i concerti.

«Sei seria?!» le chiese mettendo la bottiglia sul bancone.

«Sì! Li ho accompagnati prima nelle loro camere!» lo informò. Si guardarono negli occhi per qualche secondo senza dire niente, poi scoppiarono a ridere. Erano felicissimi di ospitare i loro idoli nell'hotel dove lavoravano. Questo voleva dire che potevano vederli tutti i giorni.

What do you mean to me? |Ereri|Donde viven las historias. Descúbrelo ahora