Capitolo 31

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Newt's pov

Ancora non ci credo.
La sto sfiorando.
La sto abbracciando.
La sto baciando.
Lei è reale, viva, vera e per un mese l'ho avuta davanti ai miei occhi senza sapere chi fosse.
La mia Kim, con quei suoi occhi azzurri e quei capelli scuri lunghi fino a metà schiena che la fanno sembrare una dea ai miei occhi.
Ha le guance morbide proprio come ricordavo, i fianchi levigati e la pelle liscia. Solo sulla schiena ha delle cicatrici biancastre create da chissà che cosa, ma nonostante queste imperfezioni sembra stupenda.
È stupenda.
"Sei bellissima." Le dico mentre ci rivestiamo, lei indossando nuovi vestiti, io quelli meno rovinati che sono riuscito a trovare.
Si gira a guardarmi confusa: ha le guance rosse e le labbra gonfie. Se ne sta lì, con i pantaloni e le scarpe addosso e a petto scoperto se non per il reggiseno.
"Perché lo dici?" Domanda infilandosi la maglietta.
"Perché è vero. Sei bella, cacchio se lo sei."
Rimango imbambolato a guardarla mentre lei si avvicina e poggia la mia fronte contro la sua.
"Sai, non devi sentirti obbligato a dirlo." Dice lei sfiorando la mia guancia.
"Non mi sentirei mai e poi mai obbligato a dire qualcosa di giusto, soprattutto se è su di te e se è dannatamente vero. Sei bella, anche con le cicatrici. E come se non bastasse sei una persona stupenda. Quindi sì: sei bellissima, e ho tutto il diritto e il dovere di ripeterlo da qui fino alla fine dei miei giorni. Ammesso che tu lo voglia, ovvio."
Lei senza esitare mi salta in braccio e io l'afferro prontamente facendo un passo indietro per bilanciarmi.
"Certo che lo voglio, ragazzino."
"Ti prego, non dirlo più. Preferisco complice."
"Va bene ragazzino-complice." Mi dice sorridendo per poi baciarmi.
Per un attimo tutto si fa silenzio senza contare i nostri respiri coordinati.
E così mi perdo nei miei pensieri.

È strano ricordarsi tutte queste cose in un colpo solo, soprattutto se si tratta di cose così importanti. La ragazza che sto stringendo tra le braccia mi ha salvato la vita così tante volte che ho finito per perderne il conto.
Come cacchio ho fatto a dimenticarmi tutto, a dimenticare lei? È sempre stata la mia àncora e io l'ho lasciata andare così, quella maledetta sera.
Avrei potuto fare qualcosa, qualsiasi cosa e invece mi sono lasciato catturare da quei maledetti bastardi.
Eppure...
Lei non mi sta tenendo il muso, non è arrabbiata nonostante quell'errore. Non le importa, lo sento, sento che vuole me e nient'altro.
È qualcosa che non so descrivere, è un sentimento talmente profondo che mi sembra troppo grande, persino per noi due.
Lei mi lascia andare e scende a terra.
"Grazie." Dice sorridendo e accarezzandomi la guancia.
"E per cosa, scusa?"
"Per avermi detto che vado bene così. Anche con le cicatrici."
Le sorrido e la bacio.
"Per me andresti bene anche se fossi ricoperta di cicatrici. Anzi, non me ne frega un caspio di com'è il tuo aspetto. Io voglio solo te. Solo Kim. E non mi interessa cosa hai fatto in passato, cosa ha fatto tua madre, chi è tuo padre o se mi hai dimenticato. A me frega solo di te. Capito?"
Mi abbraccia di colpo sistemando il mento sopra la mia spalla.
"Non avrei mai pensato di trovare qualcuno come te Newt. Voglio passare il resto della mia vita con te, complice. Questo lo sai, vero?"
L'allontano da me di poco e la guardo negli occhi. Sento il petto scaldarsi.
"Lo... hai detto davvero?" Domando deglutendo a fatica.
"Non è una proposta. È una promessa. Io ti giuro che passerò tutto il tempo che mi rimane da vivere con te. Solo con te Newt."
Senza pensarci la bacio.
Sento le sue mani morbide fra i miei capelli.
La amo, maledizione. La amo.

***

Kim's pov

Ho finalmente le idee in ordine, tutto è in ordine a dir la verità. Parlo comunque con Anne durante il viaggio verso il Centro della C.A.T.T.I.V.O. e scopro diverse cose su mia madre. Ad Angela West piaceva disegnare nel tempo libero e da ragazza amava ballare. Anne dice che io gliela ricordo tanto, non solo per l'aspetto, ma anche per il carattere.
Mi piace sapere che in qualche modo sono come lei: insomma mi ha sempre protetto; mi ha fatto soffrire, certo, ma le ho voluto bene, tanto, e questo non cambierà mai.
Mi fa male pensare che sia morta, soprattutto se si tratta di qualcosa che ho fatto io. Mi sento sporca, quasi come se il sangue di mia madre continuasse a sporcarmi le mani.
Mi ricordo tutto ciò che è importante riguardo alla mia famiglia e a Newt, mi ricordo di Minho e di Thomas e anche di Teresa, ma... tutto quello che è successo prima del Labirinto, - quando, a detta di mio padre, ero ai Laboratori della C.A.T.T.I.V.O. - non ricordo niente di niente.
Della mia infanzia, di quando ero bambina.... niente, sembra quasi che ci sia un buco nero al posto della mia memoria. Vuoto, niente di niente. Nessun ricordo.
Mi sento incompleta e devo disperatamente trovare un modo per colmare quello spazio o credo che presto o tardi impazzirò.
Mi perdo molte volte nei miei pensieri e ancor più spesso la voce di Anne mi riporta alla realtà, ma le ore passano in fretta, più di quanto sembri.

L'esperimento - The Maze RunnerWhere stories live. Discover now