PROLOGUE

22 8 2
                                    

Dubbio patologico, più leggevo quelle due parole più la mia testa si riempiva di pensieri, ormai era talmente affollata che trovare una via d'uscita risultava difficile, quasi impossibile.
Forse si sbagliava lo psicologo, dopotutto ero in terapia da soli quattro mesi, eppure su quel foglio la diagnosi sembrava così chiara; l'inchiostro nero, che riempiva quelle lettere, stava lì come a sottolineare che quella era l'unica risposta ai miei problemi.

Dovevo schiarirmi le idee, avevo bisogno di saperne di più. Presi il telefono e, dopo qualche secondo di attesa, ottenni una risposta.
" Buonasera signor Moore, ha bisogno di qualcosa? " aveva la voce roca, probabilmente l'avevo svegliato.
" Non capisco, su quel foglio non c'è scritto altro, nessuna spiegazione. "
" Oh...le è arrivato l'esito, non si preoccupi non è nulla di irrisolvibile, ci vogliono solo pazienza e determinazione se vuole affrontare il suo disturbo. " forse non aveva capito, si stava sbagliando, io non ero malato.
" Domani verrò nel suo studio, mi dirà di cosa si tratta e le dimostrerò che in me non c'è nulla che non va; non so nemmeno perché mia madre l'abbia contattata." lo sentii sospirare.
" Ascolta, sei troppo- " sentii una voce femminile che lo pregava di spegnere il telefono, dopotutto era tardi "Perdonami, devo andare, a domani signor Moore." non ero riuscito ad avere nessuna informazione e già sapevo che avrei passato la notte insonne.
" Mi scusi se l'ho disturbata, buonanotte. " dissi rassegnato quando la chiamata era ormai terminata.
Rimasi seduto sulla poltrona in salone, a fissare il foglio bianco, mentre una miriade di pensieri venivano a bussare alla mia testa; l'unica soluzione fu mettere le cuffiette alle orecchie ed aspettare la musica li sovrastasse.

PATHOLOGICAL DOUBTजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें