Capitolo 10

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"Ci vediamo in camera allora." Emma mi salutò con una mano quando si avvicinò alla porta. "E grazie. Non pensare che i didn't understand that you've done it for me."
Risi appena quelle parole lasciarono le sue labbra.

"Poi mi racconti tutto però." Misi in chiaro prima che la bionda sparisse. "E non sbaciucchiatevi troppo."

Avevo chiesto io ad Emma di non aspettarmi, che poi l'avrei raggiunta in camera più tardi.
Stavo finendo di spogliarmi e non volevo trattenere la mia amica dalla sua 'uscita' con Biondo.

Durante le prove generali di canto Simo aveva chiesto ad Emma di passare un po' di tempo insieme, e la maltese, euforica, aveva accettato subito.

Avevamo appena finito le ultime prove prima del pomeridiano di domani, e io mi sentivo letteralmente i piedi andare in fiamme. Ogni venerdì era sempre più distruttivo del precedente per me.

Anzi, in realtà ogni giorno della settimana lo stava diventando.

Presi l'ultima maglietta dall'asciugatrice e la ficcai in borsa, prima di chiudermi la porta degli spogliatoi alle spalle.
Come al solito, ero rimasta per ultima.

Stavo per dirigermi in hotel, ma sussultai e quasi non gridai dallo spavento quando mi sentii afferrare prontamente un braccio e tirarlo indietro.
Mi girai piano col cuore che mi palpitava a mille.

Sospirai di sollievo quando constatai che dietro di me ci fosse solo Prettyplume.

Filippo era poggiato con le spalle al muro mentre una sua mano stringeva il mio polso e i suoi occhi erano incollati ai miei.

"Cavolo Fil, mi hai fatto prendere un colpo. Devi smetterla di comparire sempre così all'improvviso."
Portai una mano al petto solo per sentire i miei battiti pian piano regolarizzarsi e il respiro rallentare.
"Mi stavi aspettando comunque?"
Il moro annuì con la testa, deglutendo della saliva.

"Cosa c'è? Devo iniziare a preoccuparmi per caso?"

Quando la sua mano si staccò dalla mia e non sentii più il metallo freddo dei suoi anelli sul mio polso desiderai rimettere la sua mano lì dov'era prima, solo per sentire ancora quel suo calore familiare e a me tanto caro.
Ma purtroppo, dovetti combattere col mio istinto fino a reprimerlo.

"Volevo solo chiederti se ti va di ascoltare un nuovo pezzo. L'ho scritto quando... beh, sai." Mi rivolse uno sguardo gesticolando con le mani, ed ebbi la sensazione che si riferisse a quando avevamo litigato.
Annuii veloce, aspettando che continuasse.

Non volevo riprendere l'argomento ancora una volta.

"In teoria, dovrei cantarlo domani in puntata per la prima volta e volevo sapere cosa ne pensassi tu prima di cantarlo davanti a tutti. Ein l'ha già ascoltato e ha detto che gli è piaciuto un casino." Riuscivo a percepire il suo imbarazzo mentre me lo chiedeva.

Il suo sguardo era costantemente lontano dal mio e continuava a guardare dietro di me, come per evitarlo.
La sua lingua si fermò all'angolo della bocca e mi ritrovai a riflettere su quanto fosse bello il rosa delle sue labbra.

Dire che fossi contenta che Fil mi avesse chiesto di ascoltare un suo pezzo in anteprima starebbe stato un eufemismo.
Ero letteralmente pazza dalla gioia per la sua proposta. Volevo semplicemente saltellare come una bambina per tutta la stanza.

Sapevo quanto Filo ci tenesse ai suoi pezzi e alla sua musica, e per decidere di condividere una cosa così intima con me, significava che per lui io valessi realmente più di una semplice amica di vecchia data.

Anche se molto spesso si ostinava a dimostrare il contrario.
O a non dimostrarlo proprio.

Quando non gli risposi ancora, Fil si morse il labbro inferiore talmente forte da farlo diventare bianco.

𝐈𝐋 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐎 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐔𝐌𝐄 [IRAMA]Where stories live. Discover now