Tik Tok

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Maria era da ore che fissava l'orologio.
Ventidue: Linda non risponde a al telefono.
Ventitré: Linda non rispondeva al telefono e non ritornava a casa.
Ventiquattro: Linda aveva decisamente violato il coprifuoco.
Una: Linda sembrava essere scomparsa dalla faccia della terra.
Due: Maria fra tre ore sarebbe dovuta andare a lavoro.

La donna non aveva ancora cambiato posizione da quando si era seduta, sembrava ibernata. Era troppo scioccata anche per muovere un solo capello. L'unico gesto che era in grado di compiere era guardare l'orologio, appeso proprio davanti a lei.
L'età medievale era appena finita, perché doveva tornare a perseguitarla con tutto il suo orrore?
Temeva di trovare la figlia stesa nell'androne del condominio, collassata per aver bevuto e fumato.
Temeva di ricevere una chiamata dall'ospedale, dove le avrebbero detto che Linda Aguilar era al pronto soccorso in coma etilico.
Temeva di essere convocata in centrale, perché avevano beccato la sua Mija con qualche grammo di troppo.
Temeva che il passato confluisse con il presente, che tutte queste cose riaccadessero.
Perché il mondo se l'era rifatta con lei? Quale errore tanto grave aveva commesso?
Si, l'aveva data ad un narco trafficante, responsabile della morte di centinaia di persone. Ma se non l'avesse fatto, adesso non avrebbe Linda.
Quando era giovane, Maria credeva di vivere nel lusso più sfrenato solo perché aveva le tasche piene di sogni.
Ma finì così: incinta a diciannove anni, abbandonata dal fidanzato, spedita sul primo aereo per l'Italia con un biglietto di sola andata e priva di risorse economiche. Anche i genitori la lasciarono, erano rimasti inorriditi dall'adulterio commesso dalla figlia.
Era sola.
Impiegò molto per accettare la dura verità, per realizzare che nessuno l'avrebbe aiutata. La società ci insegna che non siamo mai soli, ma alla fine chi c'è quando si nasce e si muore apparte noi stessi?
Ci si abitua a tutto.
Ad essere forti.
Ad essere soli.
Ad essere forti da soli.
Diciassette anni fa partì dalla Colombia, cacciata dal suo stesso paese. Esiliata dalle sue terre. Disonorata dal padre e dalla madre. Carica di una piccola valigia e di una pancia prominente.
Poteva solo salutare da lontano la sua patria.

Quando sentì le chiavi entrare nella porta della serratura sobbalzò. Tornò sulla terra, ricominciando a respirare con i polmoni. Abbandonò il mondo malinconico e nostalgico dove aveva vissuto per le ultime ore.
Dallo stretto corridoio vide emergere la figlia.
Camminava sulle punte e si guardava intorno circospetta, sembrava quasi una ladra. I riccioli spettinati e l'espressione appagata. Maria capì subito.
"Non so se picchiarti o abbracciarti, mi cielo" La donna si alzò dalla sedia e si avventò sulla figlia.
Strinse Linda in un abbraccio forte ed inteso, colmo di sentimento e disperazione. Stava per piangere, ma non doveva farsi vedere in lacrime.
Ma come biasimarla? Dopo tutto quello che aveva passato, come poteva tenere tutto dentro?
"Scusa mamma" La ragazza aveva perso la cognizione del tempo, si era dimenticata che sua madre non aveva il turno notturno. D'altronde, le ore in paradiso scorrono in modo diverso.
"Adesso siediti" Maria aveva cambiato completamente tono.
La ragazza obbedì senza esitazioni.
"Posso spiegare"
"Spiega" La donna conosceva già la risposta e dovette mordersi la lingua per evitare di sorridere. Era arrabbiata, molto arrabbiata, ma chi non le aveva fatte quelle cose?
Vedeva la felicità brillare negli occhi della figlia.
"Ero con un ragazzo" Linda abbassò lo sguardo e le sue guance assonsero una tonalità rosea.
"Immaginavo"
"Mamma ti giuro, io non ho guardato l'orologio. So che non dovevo stare con lui fino a tardi, però io credo che mi appartenga..." Lo disse in modo così sincero ed ingenuo che Maria si lasciò sfuggire il famoso sorriso.
L'orologio era tornato a fare tik tok, a scandire le ore.
" È successo a tutte, Mija" La donna prese le piccole mani della figlia e le strinse forte, intingendo il gesto di quell'amore che solo una madre può darti.
"Mi metterai in punizione?"
"No, corazon. Non posso punirti perchè ami una persona"
"Ma puoi farlo perché ho violato il coprifuoco"
"A cosa servirebbe? Ti ritengo abbastanza intelligente per non rifarlo più. Hai compreso il tuo errore."
"Con il lavoro?" A Linda tremavano le labbra, sapeva di aver compromesso la giornata lavorativa della madre.
"Dormirò stasera" Maria carezzò la guancia della figlia.
"Dovrai dirmi quando vedrai questo ragazzo"
"Certo"
"Avete fatto sesso?"
"Mamma!"
"Rispondi. Non voglio vederti madre a quest'età"
"No, non abbiamo fatto sesso"
Linda era da tempo che non si sentiva così in colpa. Non riusciva a guardare la madre negli occhi, si era comportata in modo deplorevole.
La pantera provava vergogna.
Maria Aguilar meritava il meglio e Linda non si riteneva abbastanza per lei. Non aveva niente, ma le era stato dato tutto.
"Vorrei un futuro migliore per te"
"Mi dispiace, per tutto"
Linda crollò, le lacrime rigavano il viso immacolato. I problemi, i rimorsi, il passato, gli errori le arrivarono addosso come acqua dal cielo.
Quando inizi a piangere per una cosa, finisci a piangere per tutto. Che per quanto il dolore possa scomparire, una cicatrice rimane sempre.
Stava così male.
Stava così male per il peso di essere lei.
La sofferenza infervorava dentro di lei, ardeva come un fuoco.
Come diceva il Petrarca, la ferita non guarisce perché l'arco che ha scoccato la freccia, si è allentato.

Caro diario,
Oggi avrei troppe cose da dirti. Ho un mosaico di emozioni dentro di me.
Ho messo da parte rabbia e sete di vendetta, per dare più spazio al mio cuore. Ma cosa è l'amore?
Te lo sei mai chiesto seriamente? Io no. Mai mi sono immaginata di dover arrivare ad amare un ragazzo: non pensavo di essere in grado di provare una cosa così bella.
Credo che questo sentimento ci sia in ognuno di noi, che tutti abbiamo la possibilità di estraniarlo una volta nella vita. Basta saper cogliere l'occasione giusta.
Spesso l'amore fa paura, perché diventa una cosa così forte da diventare incontrollabile.
Lo temiamo anche perché noi esseri umani funzioniamo così: ignoriamo chi ci adora e adoriamo chi ci ignora, feriamo chi ci ama e amiamo chi ci ferisce.
Tutto è bello, tutto è brutto.
La differenza sta nel come le vivi.
Non siamo robot, non c'è sempre un confine fra le cose.
La gente non capisce che l'amore non è prigione, ma è libertà: nessuno vincolo e nessuna costrizione; libertà di lasciare esprimere l’altra persona, libertà di essere due individui singoli prima di tutto, ognuno con la propria personalità, che si uniscono in una coppia.
E’ sentirsi felici con uno sguardo, avere una voglia incontenibile di sorridere quando si vede la persona amata, sentirsi euforici con un abbraccio, sentirsi vivi e completi: al posto giusto nel mondo.
Amore è la forza che non sapevi di avere dentro di te, quella che ti fa affrontare le situazioni difficili come non pensavi di poter fare.
Il senso dell’amore è la felicità e la felicità è il senso della vita.

Prima ho pianto, ma adesso vorrei sorridere per tutta la mia vita. Non so cosa sta succedendo dentro di me. Forse il demone sta diventando un angelo? L'angelo sta diventando un demone?
Non lo so.
Io non so niente e so tutto.
Sono la pantera e l'agnello.
Sono preda e predatore.
Sono l'unica persona dalla quale mi farei uccidere.
Forse mi crederai pazza, ma quelli che non impazziscono mai conducono proprio una vita terribile.
Mio caro diario, é tutta questione di sopravvivenza che tiri fuori non so da dove. Arriverà la morte, ma è meglio confonderla facendola aspettare un po'...

Sogni d'oro,
Linda.

Spazio Autrice : Buonaseraaaaa, cosa ne pensate?
Bacioni!

AMARSI È COME ARMARSI Where stories live. Discover now