C'era Una Volta

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"Partiró dal principio allora" Diego imitò la voce dei narratori che accompagnavano i film della Disney e seguì la ragazza verso il soggiorno.
Lei si sedette sul divano, prese un cuscino da abbracciare e incroció le gambe. Il sofà era incredibilmente comodo e al giovane parve di stare sopra ad una nuvola. Il sole stava tramontando e la casa era parzialmente illuminata, dalla finestra si potevano vedere le sfumature caleidoscopiche del cielo.
Le nuvole si perdevano all'orizzonte e con gli ultimi raggi del sole ancora presenti, si potevanl già ammirare piccoli puntini luminosi nel cielo, le stelle. Era bellissimo farsi illuminare il viso dagli ultimi raggi, mentre tutto sembrava diventato magico.
Che sensibilità il sole: arrossire ogni sera al momento di tramontare.
Linda rivolse uno sguardo malinconico alla finestra, pensando che avevano ancora perso quel tramonto, che nessuno li vedeva quella sera con le mani intrecciate mentre la notte azzurra cadeva sopra il mondo.
Se avesse gridato il suo nome, qualcuno sarebbe riuscito a sentirla?
Mario, risplendeva come l'alba lacrimando ad occhi rossi. Non trovava senso a ció che succedeva, credeva che l'universo intero venisse mosso dalla forza motrice del loro amore.
Come poteva sapere che esattamente due anni dopo si sarebbe sentita nel solito modo?

"Tutto cominció nel 2008, quando due ragazzini dalle tasche piene di sogni si incontrarono sui banchi di scuola. Si tratta di Mario e di Riccardo. Entrambi non avevano ciò che desideravano e provenivano da situazioni difficili, ma l'agente che fece da collante fu la passione per l'hip hop. Non dopo molto, arrivó un altro ragazzo, chiamato Alessandro. Questo era un cavallo imbizzarrito, arrogante e con le idee chiare; fin dal primo giorno, dimostró di avere una penna sciolta e un flow sicuro... "
"Tu quando arrivi?" Diego si sentì come un padre che racconta una storia alla figlia e trovó tenero il comportamento di Linda: sembrava proprio una bambina. La ragazza lo guardava con i grandi occhi verdi e fremeva dalla curiosità. I riccioli le ricadevano ribelli sul viso e le labbra rosee era semiaperte, lasciando intravedere gli incisivi. Con le mani stringeva forte il cuscino e si dondolava avanti e indietro, come per esortare Diego a continuare.
"Io conobbi Alessandro in strada, tramite altri ragazzi. Fu lui ad introdurmi nel gruppo di Mario, permettendomi di avvicinarmi alla musica. Sono sempre stato il più timido, quello che teneva le cose dentro, chiudendomi in una gabbia fatta con le mie stesse ossa. Per me, cantare non era facile come per loro; io doveva fare i conti con la mia forte insicurezza. Tuttavia, capii subito che quei ragazzi erano proprio come me e non mi avrebbero mai giudicato per quello che ero. Quei quattro disgraziati erano diventati la mia famiglia!"
"I gruppi di amici che segnano la storia hanno un nome, quale è il vostro?" Linda lo interruppe di nuovo e lui sorrise dolcemente. Era così bello raccontare una favola ad una bambina curiosa, lo faceva sentire importante e anche meno sfigato.
"Wildbandana. Non è un nome grandioso, ma cosa ti aspetti da cinque ragazzini di 13 anni? Credevamo che il mondo potesse diventare nostro ed eravamo convinti che saremmo riusciti a fuggire dalla giungla che ci opprimeva. La nostra forza stava proprio nell'umiltà, nella coscienza e nell'energia. Volevamo far diventare la nostra passione un lavoro, volevamo raccontare le nostre storie al mondo e volevamo che i ragazzi come noi smettessero di sentirsi soli... E ci siamo riusciti, cazzo! " Diego ripensò ai momenti condivisi con la banda: le esibizioni, le incisioni nei garage e la realizzazione di decine di video amatoriali . Prima di incontrarli, non credeva nell'amicizia e non si sarebbe mai potuto immaginare quanto invincibile potesse diventare un gruppo di persone che si amavano. Alla fine, il branco sopravvive e le serpi scappano.
"A inizio anno, aprimmo due canali YouTube, Duate Rap e Eazy Rap. La nostra musica arrivó così su una piattaforma più ampia ed è da quel momento che la Wildbandana ha iniziato a conquistare la Liguria.
Macchie di Rorschach e Singapore Mixtape sono i primi lavori che hanno inaugurato la nostra ascesa. Iniziammo così ad esibirci in piccoli locali, soprattutto al Burrida, dove sempre più giovani venivano ad ascoltarci.
L'amore che ci stanno dando è pazzesco e sapere che siamo diventati per loro un punto di riferimento, è uno dei regali più belli che potessi ricevere."
A Linda luccicavano gli occhi e aveva la pelle d'oca. Per quanto pantera, anche lei era una ragazzina di periferia e il racconto dell'amico le diede speranza. Non potevi rimanere immune a quella favola, chiunque avrebbe avvertito una dolcezza straordinaria nel cuore. Si asciugó una lacrima e sorrise, pensando a quanto fosse educativa quella storia. Loro erano la prova che ciascuno di noi ha la facoltà di riscattarsi, che tutti abbiamo la possibilità di realizzare i nostri sogni.
"I-il canale è sempre aperto?" Diego annuì delicatamente, commosso dalla reazione di Linda.
"Avete inciso il passato, m-ma segnerete il futuro in modo indelebile" Lacrime di pantera, lacrime di vulnerabilità e lacrime di umanità. Un pianto genuino e innocente, la dimostrazione della debolezza nella forza.
"Per questo dico che Mario tornerà presto." Diego si avvicinó alla ragazza e, con una mano tremante, l'abbracció. Le loro anime erano vicine, pronte a soffrire e gioire assieme. Condividere un sorriso è bello, ma condividere un pianto è straordinario.
"I suoi amici hanno bisogno di lui" La ragazza tiró su con il naso.
"Fin da quando l'abbiamo visto cantare, sapevamo che avrebbe spiccato il volo. Eppure, ora che quel momento è vicino, nessuno di noi è pronto. Mario è il collante della banda" Diego distolse lo sguardo dagli occhi della pantera, guardandosi i piedi. Non poteva immaginarsi una vita senza l'amico; era come perdere l'ossigeno nell'aria. La distanza lo stava distruggendo, eppure sapeva che Mario era ancora accanto a lui.
La differenza la fa chi sa starti vicino anche da lontano.
"Ti sbagli, la forza che vi tiene uniti è l'amicizia. Mario non è qui fisicamente, ma lo è con il cuore" Linda gli asciugó le lacrime con una carezza e poggió delicatamente le labbra sulla sua fronte, lasciando un bacio indelebile.
"In certi momenti ti mancherà così tanto da sentire un buco nello stomaco profondo come un silenzio incolmabile, ma tu sei forte. Io credo in te" Proseguì la ragazza, ricambiando l'abbraccio disperato.
"Perché stai facendo questo per me?" Lui la guardó con i profondi occhi castani.
"Siamo amici. Io non desidero niente da te, tu non vuoi nulla da me. Io e te... divideremo la vita."

AMARSI È COME ARMARSI Where stories live. Discover now