c'ho la faccia nello schermo (Giugno 2018)

37 6 8
                                    

Niente di che. Cominciamo con i miei soliti sproliloqui perché l'unica cosa che si può fare in questi casi è buttare fuori.

Non si tratta di una storia né di una one shot, oggi voglio darmi ai pensieri sparsi. Perché? Be', perché no? Si parte sempre con centomila idee in testa, con un elenco infinito di obbiettivi, cose da fare, da dimostrare, da raccontare ed è proprio qui che si cade.

O almeno è proprio qui che cado io. Come un qualsiasi peso morto, piombo giù dal cielo e sprofondo nella  terra, calda e odorosa.

E c'è una cosa che sto cominciando ad odiare: le relazioni a distanza. E non parlo solo di quelle amorose, sto dicendo in generale perché alla fine può essere di tutto: dal rapporto di amicizia con il tipo che si è trasferito ad Unci Trunci, fino a quella persona fantastica che trovi sui social e che però abita a centinaia di chilometri da te. Li odio perché ci riduciamo tutti a rimanere incollati al nostro smartphone, ad aspettare che i messaggi e (raramente) le chiamate ci arrivino e ci trapanino il cervello con quelle lettere stampate in nero su uno sfondo qualunque.

Lo dico da persona che le ha vissute e che continua a viverle, più o meno da quando avevo 14 anni, se faccio il conto ormai sono quattro anni di persone, rapporti che si aprono e si chiudono come fossero una porta girevole.

Io lo ammetto: sono una che c'ha la faccia nello schermo. E credo che qui, su wattpad, quelli come me siano la maggior parte.

Invidio le persone che la riescono a gestire, le invidio sul serio. Hanno una capacità di rimanere incollati nel presente senza far crollare la catena di rapporti che si hanno sul web.

Il fatto che io abbia un'attenzione unirecettiva mi complica il lavoro. Anzi, complica tutto.

Mi stufo delle persone più presto di quanto si faccia con una canzone, cerco il brivido della nuova conoscenza alla ricerca di persone che mi possano capire, il problema è che se le trovo e - forse purtroppo - le ho trovate tutto il mio mondo si ribalta.

Io c'ho la faccia nello schermo perché mi innamoro dello schermo.

Detto francamente non credo che sia una cosa bella. Il fatto che aspetti quasi morbosamente il messaggio di una persona che non ho mai visto, che non ho mai toccato, mi turba profondamente?

Perché non mi bastano le mie amiche del paese?

Perché il problema di fondo è che non è che sono sola, ho perlomeno sette o otto persone a cui darei la mia vita seduta stante, che bene o male ci sono sempre state e mi hanno accompagnata nel mio percorso di crescita personale... Io non sono sola... E allora perché cerco - cerchiamo - quasi morbosamente il contatto con qualcosa di altro che viene da fuori che viene da così lontano da poter mostrare solo il lato che noi vogliamo mostrare alle persone?

Non lo so, giuro che non lo so. Non so nemmeno se questo che ho appena scritto abbia un senso logico, alla fine mi ritrovo sempre io qui a ragionare sola con me, senza andarne fuori... così magari la condivisione mi può aiutare.

In ogni caso io continuo, quasi fosse una droga, ( e ormai credo di doverle trovare un nome) perché le persone che ho trovato lì - la persona, unica, forse - è quanto di più reale al momento riesca a vedere. Il fatto che la ami, che le voglia bene, che la consideri come se mi conoscesse da una vita quando in realtà mi ha scritto per la prima volta nemmeno tre mesi fa, questa cosa mi fa paura e mi soddisfa allo stesso tempo.

E lei è reale, lo è almeno quanto lo sono io, ma il problema è che è lontana e lontana non è abbastanza per avere un rapporto che non mi fa paura.

Quindi, sì, ho paura. Perché attaccarsi troppo a una persona che non puoi vedere faccia a faccia almeno ogni tanto mi salire il latte alle ginocchia, mi fa sudare freddo e non so bene come gestirlo.

Per questo odio le relazioni a distanza: non è il contatto fisico né i discorsi fatti seduti sulle altalene del parco che mi mancano, non è niente di tutto questo. è la paura che le persone possano fuggire via da me senza darmi una spiegazione. Cosa ho fatto che non va? Cosa c'è che non va in me? Ti sono stata troppo addosso? Ho voluto troppo dalla nostra amicizia?

Non lo so.

C'ho la faccia nello schermo, per questo. Ce l'ho incollata abbastanza bene da non accorgermi di ciò che mi sta attorno, anzi, forse è proprio che non voglio vedere, perché quanto mi sta bene questo guanto di nichilismo verso il mondo fenomenico.

Non mi interessa se quello che ho scritto ha un senso logico o è grammaticalmente corretto, sono solo pensieri sparsi. Fatemi sapere la vostra opinione, mi sarebbe utile e mi farebbe piacere.

Non lo so, credo ci vedremo presto per una nuova rimostranza dei miei viaggi pindarici a sfondo filosofico sulla natura umana di quello che vivo.

Cata.

Canti Notturni.Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt