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Jade - 27° giorno di coma

"Mamma io sto uscendo. Rientro stasera sul tardi perché faccio con Perrie, ciao!"
"Jade negli ultimi giorni non sei mai stata a casa.. non potresti tornare stasera, potremmo parlare un po' "
Mi fermo sull'uscio della porta
"No.. stasera no, facciamo un'altra volta"
"Va bene"
Esco di fretta.
È vero ultimamente non sto mai a casa.
Ho anche smesso di rispondere ai messaggi di Jesy.
Non le ho detto ancora niente.
Non la voglio far preoccupare.
So che prenderebbe il primo volo per tornare e non è giusto per lei.
Dopo 20 minuti di autobus arrivo davanti l'ospedale.
Entro nel reparto di terapia intensiva.
"Ciao Jade! Anche oggi qui"
"Ciao Amy, si stasera cenetta romantica Perrie ed io, ti vuoi unire dopo il turno?"
"Wow che cosa carina ma devo declinare l'invito, Josh mi porta a cena fuori! Te non ti far scoprire però! Non ti posso coprire per sempre"
Scoppiamo a ridere entrambe.
"Certo tranquilla! Buona cena allora"
Ci salutiamo e vado verso la stanza di Perrie.
Dopo la prima volta che Amy mi ha coperta per andare a trovare la mia amica in stanza, siamo diventate molto amiche e mi fa piacere.
Entro e poggio la borsa piena di cibo sul tavolino.
"Ciao Perrie sono Jade"
Mi avvicino, le bacio la fronte e le accarezzo il viso.
I medici hanno detto che questi primi due mesi saranno decisivi.
"Tesoro oggi sono felice di darti una bella notizia: Brandon è stato finalmente messo dentro e ci rimarrà per ben 15 anni e forse anche di più, beh dipende da quello che vuoi fare te.."
Abbasso la voce, sperando che questo non lo abbia sentito, lei deve combattere ogni giorno per svegliarsi il giorno stesso e io so che ce la può fare.
Lo odio con tutta me stessa per quello che le ha fatto.
Quando mi sono decisa a tornare indietro per controllare che tutto effettivamente andasse bene, era già troppo tardi.
L'ho visto mentre premeva la testa di Perrie sull'asfalto, mentre continuava a darle calci sul ventre, mentre lei piangeva finché non è svenuta.
A quel punto con tutta la rabbia in corpo mi sono avventata su di lui.
Volevo fargli male, volevo vederlo soffrire, più di quanto stesse soffrendo lei.
Non è stato sufficiente, una volta liberato dalla mia presa, mi ha scaraventata a terra.
Stava per arrivare da me quando ha sentito le sirene della polizia e dell'ambulanza.
Non sono ingenua, Perrie aveva bisogno di aiuto e lui doveva finire in carcere, ho chiamato i soccorsi prima di intervenire di mia iniziativa.
Ora è finita.
Lui in carcere ma lei ancora in coma.
Non c'è giustizia in tutto ciò.
"Non sai che è successo oggi a scuola!"
Le prendo le mani e mi siedo vicino a lei, come ogni volta che le racconto la giornata.
"Oggi il preside ci ha fatti riunire tutti in auditorium per fare una preghiera per te, così a sorpresa. Ha chiesto a tutti di pregare, ognuno nella religione che crede e chi non credeva poteva, se voleva, fare un pensiero per te. Mi sono commossa nel vedere come tutta la scuola in silenzio stesse pensando a te. È stato bello, spero tu ci abbia sentiti anche da lontano"
Le sorrido e le stringo le mani eccitata all'idea che quel piccolo gesto di ognuno di noi possa aver cambiato qualcosa.
Bussano alla porta.
Entra la fisioterapista, si chiama Catherine ma si fa chiamare da tutti Cat.
Non ci ho legato molto, dato che non è di molte parole.
"Ciao Jade"
"Ciao Cat, ti lascio spazio"
"Grazie"
Tutti i giorni Cat arriva in stanza e fa fare la fisioterapia a Perrie, mi hanno spiegato che serve per le articolazioni e per evitare la formazione di piaghe e contrazioni. In più le cambia anche posizione, le alza e abbassa lo schienale, le sposta il cuscino e gliene mette altri sotto la schiena.
Ogni tanto mi vado a fare un giro quando arriva e quando torno, avvicinandomi alla porta sento la voce di Cat, le parla, parla a Perrie.
Mi fa piacere ma ogni volta che poi entro in stanza smette di parlare.
Forse non le sto simpatica.
Oggi non ho voglia di uscire, mi siedo sulla poltrona accanto al letto e la osservo lavorare.
Si vede che lo fa con amore, da una parte non riesco a non volerle bene proprio per questo.
Tratta veramente bene Perrie, ogni movimento viene eseguito con la massima cura.
"Vuoi provare tu?"
"Come?"
"Vuoi provare? Ti faccio vedere come si fa, così se hai l'impressione che stia scomoda o vuoi semplicemente farla sentire meglio sai cosa fare"
Mi sorride e io sono scioccata.
"Ehm si certo"
"Forza ragazza, mica mordo!"
"Eccomi eccomi"
Ride e mi sento sollevata.
Dopo un'oretta abbiamo fatto e Cat inizia a sistemare le sue cose.
"Grazie Cat"
"Di niente ragazza, è stato un piacere, ci vediamo domani!"
"A domani!"
Esce e mi giro verso Perrie saltellando di gioia
"Visto Perrie?! Visto?! Non le sto antipatica! Mi sento davvero sollevata"
Mi butto a peso morto sulla poltrona.
"Oggi Jake non è passato, sono già le 17, forse avrà avuto da fare"
Jake il giorno dopo è tornato a trovare Perrie, ci deve aver prese a cuore, e mi ha trovata qui, così abbiamo ripreso il discorso della sera prima e gli ho raccontato tutto di Drew, di Jesy e di Perrie. Da quel giorno in poi ci è venuto sempre a trovare.
Gli voglio davvero un gran bene.
"È carino Jake, vero? So che te non lo hai visto, però anche dalla voce e dal modo di parlare puoi farti un'idea no?
Ha due anni meno di Drew, così giovane lavora già come paramedico"
Mentre rifletto ancora un po' entra in stanza il Dr. Scott.
"Ciao Jade"
"Salve Dr. Scott"
"Oggi come va?"
"Come gli ultimi 27 giorni"
"Mh invece Perrie?"
"Me lo dica lei"
"Vediamo.. dalle analisi non si riscontrano cambiamenti.."
Sollevo gli occhi al cielo.
"Va bene dai, c'è ancora del tempo"
"Te l'ho già spiegato Jade che questi sono due mesi decisivi, anche se ricorda che non c'è un tempo fisso, speriamo cambi qualcosa il prima possibile, com'è andata la fisioterapia?"
Guardo Perrie e scontenta della sua risposta ci metto un po' a rispondere.
"Jade.."
Faccio un respiro profondo
"È andata bene, ho dato una mano anch'io"
Dico soddisfatta.
"Bene sono contento, ci vediamo domani!"
"A domani!"
Sono le 19 e inizio ad avvertire fame.
"Perrie io mangio, te puoi continuare ad assumere la tua miscela nutrizionale"
Continuo a parlarle di quanto è buono quello che mangio, sperando ciò stimoli il suo risveglio, magari dopo quasi un mese ha voglia di cibo solido.
Sono quasi le 22, mi sto per addormentare, perciò mi metto sulla poltrona e prendo la mano di Perrie.

Ore 02.35

Due colpi di tosse e il bip impazzito della macchina accanto a Perrie mi svegliano.
"Perrie!"
Qualcosa non va.
Ha le labbra di color bluastro, le si stanno gonfiando le vene sul collo e continua a tossire.
Chiamo subito aiuto.
Mi affaccio dalla porta.
"Presto serve aiuto qui!! C'è qualcuno!!?"
Nel corridoio spuntano due infermieri e un medico.
Giungono di corsa in stanza.
"Che sta succedendo? Vi prego aiutatela"
Due braccia mi prendono, mi sollevano e mi portano fuori.
È Jake.
Mi mette seduta per terra e mi fa appoggiare alla parete.
Sto piangendo.
"Jake che deve succedere ancora? Ti prego aiutala"
Continuo a piangere non posso pensare di perderla.
Mi stringo forte a lui.
"Tranquilla piccola andrà tutto bene"

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Ciao a tutti e tutte!

Eccoci con un altro capitolo.
Scusate se ieri non ho pubblicato, non mi sentivo molto bene, purtroppo!

Vi giuro, son curiosa quanto voi di sapere come andrà a finire questa storia!

Come sempre fatemi sapere se vi piace con una stellina e/o un commento!

Grazie di cuore a tutti❤

Maybe JerrieWhere stories live. Discover now