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#FirstDate

«Ommioddio, e se poi mangio troppo e mi si strappa il vestito? Se poi mi viene il ciclo e mi macchio?»blatera mia madre sgambettando da una parte all'altra della sua piccola camera.

Mi sta facendo venire il mal di mare solo a guardarla.

«Mamma.»sbuffo scocciata. «Smettila.»e mi lancio sul suo letto a pancia in su. Alcuni vestiti sono ammucchiati ai piedi della coperta verde, altri sono stati lanciati sulla sedia davanti alla scrivania.

«E se poi non gli piaccio?»domanda guardandosi allo specchio accanto all'armadio vintage. «Oddio Gesù, con questo sembro una foca ingoiata da una balena!»strilla indicandosi il vestito blu cobalto senza spalline.

«Mamma.»cantileno nascondendo la faccia nel cuscino. «Smettila di fare la dodicenne travolta dagli ormoni.»

Sento alcuni tonfi sul pavimento, ma non ho le forze per alzare la faccia. Sono due ore che saltella e urla frasi senza senso, ho perfino messo in conto di darle una padellata in testa, ma poi si sarebbe risvegliata e mi avrebbe rincorso per tutta la casa perché non l'avevo mandata al suo appuntamento con il tizio occhialuto.

Ma io dico, si può uscire con uno sfigato del genere?

«Non mi sta bene neanche questo!»dice ansiosa. «Ho trentadue anni e sembro una vecchia ninfomane.»

Sospiro cercando di mantenere il controllo, e mi alzo dal letto. «Mamma la pianti? Vai ad un appuntamento con un bibliotecario, non con Ed Sheeran.»

Alza gli occhi al cielo e si sbottona l'ennesimo vestito facendolo cadere sul parquet. «Katny, lo sai da quanto tempo non esco con un uomo?»

«Ehm.»distolgo lo sguardo. «Da un paio di mesi?»

«Katniss.»si spalma una mano sul viso. «Quello di due mesi fa era il fattorino della pizza a cui mi ero dimenticata di dare la mancia.»

Aggrotto le sopracciglia. «Ah.»

«Già.»ribatte seccata. «“Ah”.»

Rimango un attimo interdetta, lanciando occhiate ai vari capi sparsi per la stanza. Ne intravedo uno ocra sulla spalliera della sedia, sotto una gonna a fiori. Attraverso la camera velocemente rischiando di scivolare su un jeans abbandonato sulle piastrelle di legno, e lo tiro fuori. «Questo.»dico sicura. «Indossalo.»

«Cosa?»sbarra gli occhi. «Quello non me lo metto dai tempi del liceo.»

«E allora?»la guardo stranita. «Mettitelo.»

Scuote la testa impaurita. «No, sembrerò un uovo di Pasqua.»

«Senti.»sibilo avvicinandomi. «Se non ti infili subito questo coso io prendo il tuo volatile beota e ci faccio il pranzo del Ringraziamento, chiaro?»

Allarga ancora di più gli occhi, ma afferra il vestito con uno scatto repentino e se lo indossa alla velocità della luce sotto il mio sorriso vincente.

Com'è facile ricattare mia madre usando quel tacchino verde dei miei stivali.

«Però io non so se...»si blocca, osservandosi allo specchio. Le spalline sottili le fasciano le spalle in maniera dolce, senza esagerare, mentre la gonna a impero con lo spacco le risalta le gambe lunghe.

«Cazzo mamma.»la fisso a bocca aperta. «Sei una fottuta bomba sexy!»

Sorride al suo riflesso, un po' in imbarazzo. «Già.»

«Ah!»rido divertita. «E tu che non volevi ascoltare.»

Mi lancia uno sguardo di scherno. «Sai com'è, quando hai un'idea mi spaventi sempre.»

THE OUTLANDISH CLUB Donde viven las historias. Descúbrelo ahora