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CAMILA

<Signora i parametri vitali di sua figlia sono stabili. In queste ore non c'è stato nessun miglioramento e nessun peggioramento> la donna annuisce e torna a sedersi nella sedia posta a fianco al letto di sua figlia. Sospira mentre le stringe delicatamente la mano. I suoi occhi sono gonfi probabilmente dopo la mia ultima visita ha pianto ancora e deve essere molto stanca<Sono le 2:00 di notte, forse è meglio se riposa anche lei>

<Non posso lasciarla sola>accarezza delicatamente il volto della bambina

<Può riposare qui se vuole e non si preoccupi se i macchinari avvertiranno anomalie suonerà il piccolo allarme e correrò qui>

<Magari riposerò solo qualche minuto.Dottoressa, mi promette che si prenderà cura di mia figlia e la farà risvegliare?>sospiro chiudendo gli occhi per brevi secondi

<Cercherò di fare il possibile, ma adesso non dipende da me. Adesso è Maya che sta lottando e dipende tutto da lei>

<Posso aiutarla in qualche modo a tornare?>

<Guardi, non ci sono prove definitive della sua efficacia ma noi medici consigliamo in questi casi di parlare con il paziente in stato comatoso. Raccontare aneddoti, scherzi vissuti in famiglia, i vostri momenti... Insomma cercare comunque di interagire con lei facendole rivivere alcuni momenti della sua vita attraverso le sue parole. Pensiamo che questo possa accelerare il risveglio piochè stimoliamo quella parte di cervello predisposta al linguaggio e alla memoria>

<Perlerò con lei> annuisco sorridendole

<Passerò domani mattina> annuisce e dopo aver lasciato la cartella clinica esco dalla camera. 

E' notte fonda ed io,ormai da ieri mattina, non sono riuscita a riposare neanche cinque minuti. Per fortuna Lauren ha pensato al pranzo altrimenti neanche il tempo per mangiare avrei trovato. Oltre ai pazienti arrivati dopo l'incendio c'erano anche altri da visitare, soprattutto i miei pazienti. 

Ho riflettuto molto sulle parole di Lauren, sul fatto che non siamo onnipotenti. Che anche noi possiamo sbagliare e non dobbiamo farcene una colpa quando le cose non vanno secondo le ottimistiche aspettative di tutti, anche nostre.Forse dovrei prendere in considerazione il suo modo di pensare e farlo diventare anche il mio, riuscirei ad alleggerire un po' il mio senso di colpa quando le cose non vanno nel migliore dei modi.

 Ma in fondo io credo nel destino, credo che ogni cosa sia già stata scritta. Forse è strano per un medico, che sfida la morte, pensare che tutto sia già stato deciso ma io la penso così. Penso che le mani di ogni camice bianco vengano mosse non solo dalle competenze ma anche da qualcuno che guida ogni cosa dall'alto. Sarà perchè la mia famiglia è molto credente o forse è solo suggestione, un appiglio al quale l'essere umano fa affidamento per poter sopravvivere in alcuni momenti che la vita ci riserva. Un'illusione che acquieta la mente umana specialmente quando pensa a cosa succederà dopo questa vita terrena... opprimere la paura della fine.

Io ci credo, io affido le mie mani nelle Sue.

<Stanca?> vengo affiancata dal mio migliore amico

<Shawn anche tu ancori qui?>

<Si, sono venuto a portarti un caffè> mi porge il piccolo bicchiere, sorrido e lo ringrazio

<Sto bevendo tantissimo caffè ultimamente> mormoro guardando il liquido bollente 

<Eppure non sei nervosa...Questo può voler dire solo due cose: non superi comunque la dose quotidiana oppure sei tremendamente dolce e coccolosa di natura> rido per il tono usato nella parte finale della frase

~Camren in corsia♡~ G!PWhere stories live. Discover now