36. UN Weekend a scadenza

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I giorni passavano e la settimana stava per scadere. Cosa sarebbe successo dopo? Si chiese Megan.

Quando sarebbe tornata a New York.

E Cameron sarebbe rimasto lì ancora per molto? Le avrebbe proposto una relazione ufficiale? O se ne sarebbe andata lasciando tutto in sospeso, così?

Dopo quella notte si erano dati all'amore ogni giorno e ovviamente, sempre ad Atlantic Beach.

Aveva raccontato tutto a Kurtney e le aveva detto che aveva accettato l'invito di Cameron a passare insieme quell'ultimo fine settimana.

"Ti verrò a salutare però, l'ultimo giorno prima di partire".

Le promise mentre lavava le stoviglie, e Kurt sorseggiava un caffè dall'altro capo del telefono. Era in pausa all' ospedale e si stavano scambiando gli ultimi aggiornamenti. Sua sorella alla fine aveva abboccato e aveva iniziato a uscire ufficialmente con David Gable. Megan era pazza di felicità, per lei e per loro.

"Ora devo andare per forza" annunciò scocciata.

"Se faccio ritardo anche di un solo minuto, mandano una squadra di medici a cercarmi! Roba da matti."

Megan rise e poco dopo riagganciarono.

Cameron le andò di dietro abbracciandola dalla vita. Megan chiuse gli occhi sorridendo e incastonò la testa nell'incavo del suo collo, con le mani ancora immerse nella schiuma del detersivo.

Cam iniziò a morderla cautamente e prese a muovere le dita sul suo corpo coperto per metà solo da una sua camicia bianca, che le arrivava alle ginocchia.

Il suo tocco delicato ma insistente, le provocò dei brividi lungo la schiena, esplodendo nel suo basso ventre. La prese in braccio e Megan legò le sue gambe al torace di Cameron, che però la adagiò vicino al lavapiatti. Il marmo freddo a contatto con la sua pelle bollente la fece sussultare e lui in quel momento sorrise sulle sue labbra, mentre le mordeva piano. Lo fecero ancora senza mai saziarsi l'uno dell'altra, finchè di nuovo sfiniti, tremarono in quella cucina.

Quando Meg sollevò le palpebre, realizzò di essersi addormentata. Cameron l'aveva trasferita sul letto e lui accanto non c'era. Al suo posto però, un mazzo di papaveri freschi. Sorrise. Si accorse di un bigliettino e lesse:

'Per la mia sfinita e adorata;

bella e rara come un papavero, i suoi preferiti. Sono a un colloquio, ho ricevuto una e-mail e sono dovuto scappare. Ma resta lì, perché tornerò prima di quanto credi. Questo appuntamento è merito tuo, ti spiegherò dopo.

Cameron.'

Richiuse il biglietto e si alzò per mettere i fiori rossi in un vaso, poi legò i capelli in una 'cipolla', come la definiva lei, e fece il letto.

***

"Non ne capisco il senso Cam, ti avevano proposto un posto come agente immobiliare, come sei arrivato a farti assumere in un'azienda pubblicitaria?"

"Sinceramente lo preferisco di più, ho tutta l'aria di poter fare il giornalista, sai?" ammiccò modesto.

"Quando Morrison ha ascoltato la registrazione è rimasto spiazzato dal mio modo di espormi, così ha detto che ero sprecato per fare semplicemente l'agente immobiliare... ha contattato quell'azienda e ha fornito i miei dati. Incuriositi anche loro, mi hanno scritto sulla posta elettronica stamattina, dandomi appuntamento per il pomeriggio, non volevano perdere tempo. Mi hanno assunto per un giornale generale al momento, poi salendo di livelli e professionalità, potrò ottenere anche un settore specifico."

"Wow, sono contenta per te! Magari è la strada giusta..."

"perché no? Lo penso anch'io... mi vedo in questo ruolo, non credo cambierò più campo."

Durante la serata uscirono, Megan voleva fare un giro in discoteca. Era giusto che si divertissero anche un po', non potevano rimanere rinchiusi in casa su un letto fino al termine del weekend. La sua partenza in fondo, non doveva diventare una scusa per tagliarsi dalla quotidianità là fuori.

Il giorno seguente, successivamente alla cena, stavano terminando il dessert, sulla tavola apparecchiata nel giardino, quando la conversazione in corso prese un'altra piega e Cam iniziò a farle domande più specifiche sul suo passato. La spensieratezza di Megan cominciava a sottolinearsi sotto gli effetti del vino bianco che aveva accompagnato il loro pasto, forse per questo le fu facile lasciarsi andare. Cameron voleva soltanto che si aprisse. Che gli confidasse chi fosse veramente, da dove veniva... come aveva fatto lui.

E Megan gli permise ingenuamente di prendersi i suoi segreti.

Così cominciò a raccontare...


Nero ProfondoWhere stories live. Discover now