capitolo 3

547 27 3
                                    

Dopo aver fatto merenda Leo avvisò Lee di tenersi pronto perché a minuti sarebbe entrato il signor Malik. Aveva appena fatto in tempo a finire la sua merenda quando Zayn entrò dalla porta della sua stanza.

«Ciao Liam»

«Salve»

«Ti hanno spiegato cosa succederà da domani?»

«no signore»

«Allora, io sono Zayn Malik, mi sono laureato nella più prestigiosa università del Nevada e sono qui oggi perché dopo tutto quello che ti é successo non voglio permettere mai più a nessuno di toccarti»

«oh...wow non mi avevano mai parlato così, grazie mille»

«Sono anni che indago sugli omicidi commessi da nonno Payne e dopo aver scoperto le condizioni di vita nella quale ti stavano tenendo mi sono attivato subito per capirne di più personalmente»

«Aspetti...nonno Payne?»

Liam sapeva che era fuoriluogo ridere adesso, era solo un soprannome ma lo trovava divertente e non poteva farne a meno.

«Non fare caso al soprannome, dopo anni che passi a ripetere Alexander Payne tutti i giorni ti stanchi, nonno Payne é più corto e, detto fra noi, suona anche meglio»

«Sono anni che non rido così»

«A beh siamo in due, di solito sono una persona molto fredda ma ti conosco da anni ormai, so tutto della tua vita»

«Scusi, l'ho distratta, comunque, cosa accadrà domani?»

«Verrai con me.. oltre che offrirti tutta la protezione che meriti potrai sistemarti a casa mia, ti avevano accennato del fatto che saresti stato sotto alla mia custodia, per te va tutto bene?»

Si sentiva terribilmente infantile, stava piangendo, Liam Payne stava piangendo dopo anni che non provava queste emozioni. Lo fece emozionare il fatto che qualcuno lo stava facendo sentire importante..davvero importante.

«Io..mi scusi non faccio così da anni»

«Liam, so come ti senti, so che hai sofferto tantissimo ma sono venuto qua apposta per fare in modo che sia tutto finito.»

«Grazie» sussirrò Lee, vide l'uomo avvicinarsi a lui come se fosse una bambola di porcellana, avvolse le braccia attorno al collo di Liam e lo abbracciò, quest'ultimo si sfogò di tutto, tutte le lacrime che da anni si rifiutava di far scendere presero il controllo. L'odore che emanava Zayn riuscì con calma a calmare Liam che si appoggiò sul letto e si addormentò. Un altro sogno, sempre lo stesso, lo tormentava da troppo tempo.
Si svegliò di colpo, qualcuno era entrato in camera sua come una furia e quando vide chi era sbiancò.

«Ti sono mancato nipotino?»

«no no no no non ancora ti prego no»

«Ho ucciso tutti quelli che hanno osato immischiarsi nella mia vita Liam. Questo piano é completamente vuoto, siamo solo noi ora.»

Ed era vero, Liam lo sapeva, nel sonno aveva percepito delle urla ma, credendo che si trattasse di un altrimo sogno, cercò di non farci caso...se solo si fosse svegliato.

Stava tremando, non riusciva a reagire, non ha mai avuto le palle di fare niente..che codardo, codardo era l'unico aggettivo che riusciva ad auto-attribuirsi, aveva sempre solo subito senza neanche mai provare a fare niente per cambiare le cose, non di proposito per lo meno.

«sai cosa farai per me ora? Ti alzerai dal letto e ti metterai coricato a pancia in giù sul letto, lo farai per il tuo zietto»

«no.»

«cosa? No? Non hai ancora capito dopo anni che non hai nessun diritto troia, non decidi nulla e se non lo fai tu da solo verrò io lì e fidati del tuo zio preferito, sarebbe poco piacevole.»

Liam quando scese dal letto scivolò, aveva davvero paura di suo zio, le gambe non stavano rispondendo ai suoi comandi e sapeva che lo zio si stava arrabbiando.

«sfilati i pantaloni»

A Liam venne un'idea, non sapeva se sarebbe stata la più stupida della sua vita ma se non avesse tentato sarebbe stata l'ultima.

«ZAAAAAYN, ZAYN TI PREGO ZAYN É QUA MI HA TRO..»

«Cosa credi di fare puttanella mh? Sei più stupido di quanto pensassi»

Gli abbassò di colpo i pantaloni e, come era solito fargli in quella casa da incubo, cominciò a sculacciarlo. Passarono minuti interi, Liam aveva perso il conto delle sculacciate verso la settantesima. Gli facevano male le braccia, aveva fatto di tutto per cercare di fermarlo ma era troppo debole per farlo.

Proprio quando stava per smettere di lottare e consegnarsi allo zio vide Zayn correre nella stanza con un taser in mano, bastarono tre secondi e suo zio era per terra. Nel frattempo Liam si era alzato in fretta i pantaloni e si era rifugiato in uno degli angoli della stanza, si rinchiuse in se stesso e formò una palla col proprio corpo, gli faceva male il sedere e non riusciva a respirare.
Due uomini presero suo zio e lo strattonarono malamente fuori dall'edificio.

«Oddio Liam che ti ha fatto, porca miseria ti prego respira, sei con me ora, ce l'hai fatta hai vinto.»

«sono un codardo» disse più a sé che a Malik.

«Liam, non sei stato codardo, sei stato intelligente a reagire in quel modo»

Zayn lo aiutò ad alzarsi e lo fece stendere sul letto. Per Zayn vedere Lee in quelle condizioni era stato straziante, stava tremando come una foglia. Quell'uomo gliel'avrebbe pagata davvero cara.

«senti Liam, immagino tu non voglia restare qui, ti va bene se partiamo fra un paio d'ore? Saremmo a casa per le due di notte più o meno perché in treno ci vuole più tempo ma saresti molto lontano da questo posto»

«ti prego. Portami via.»

E Zayn uscì dalla stanza felice ma terribilmente confuso. Era un tipo davvero molto freddo di solito, ci volevano settimane intere prima che si affezionasse a qualcuno mentre con Liam bastò un incontro, lo conosceva virtualmente da anni e va bene ma non si sarebbe davvero mai immaginato di poter creare sin da subito un legame così forte con quel ragazzo. Luke, il suo migliore amico, eta convinto che sarebbe rimasto sempre da solo nella sua vita ma a Zayn di sposarsi ed avere figli non stava mininanente pensando sinceramente. Parlando di Luke, Zayn per farselo piacere aveva dovuto vederlo tutti i giorni all'università, e dopo tre anni finalmente divennero migliori amici, sapevano tutto l'uno dell'altro, Luke era l'unico della quale Zayn si fidava ciecamente.

Le due ore prima della partenza furono davvero lunghe, Liam voleva andarsene da quel posto, voleva non tornarci mai più.
Si accorse allora che non aveva cambi, era tutto in casa....in quella casa e lui non ci sarebbe tornato.

«signor Malik?»

«Zayn, chiamami pure Zayn tranquillo»

«tutti i miei vestiti sono nella mia stanza, quella dove ho provato a..»

«Se passassimo di lì e recuperassi tutto io per te andrebbe bene?»

« mi faresti un grandissimo favore Zayn»

«Abbiamo ancora più di quaranta minuti, faccio una volata a prenderli e poi torno a prenderti, te non muoverti ok?»

« io ho paura..»

«Tornerò Liam, te lo prometto.»

Ed uscì dalla stanza.

When you feel your love's been takenWhere stories live. Discover now