Capitolo quattro.

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Non voleva farsi vedere da Nik mentre usciva. Lui naturalmente era molto arrabbiato con lei -e ne aveva tutto il diritto- e avrebbe cominciato a farle un sacco di domande. Uscì dalla finestra, come aveva già fatto altre volte. Quando arrivò a terra si sistemò i jeans pulendoseli con le mani e poi cominciò a camminare verso un bar che gli aveva indicato Marcel per messaggio. Non era distante dalla casa dei Mikaelson, ci arrivò in poco tempo e si sedette su uno sgabello di fronte al bancone. Ordinò come al solito il suo bicchiere di Bourbon, che iniziò a bere.
« Ciao tesoro » Marcel era arrivato. Lei continuò a bere il suo Bourbon e lui continuò: « quindi hai deciso di darmi una chance... » lei posò il bicchiere e con un falso sorriso gentile gli disse: « Tutti meritano una seconda opportunità... » si avvicinò un po' a lui, che sorrise. La serata iniziava bene. Bevvero ancora e ancora, scoppiando a ridere anche senza motivo avvolte, e avvolte guardandosi con sguardi maliziosi...

« Allison scusa per... » il Mikaelson si bloccò. La finestra aperta e Allison sparita... prese il cellulare e andò sul rintraccia cellulare che si era installato dopo alcuni sgradevoli inconvenienti che erano successi con Allison. Si trovava in un piccolo pub vicino casa. Subito prese il suo costoso giubbotto nero e uscì di casa in direzione del locale. Appena entrò la vide mentre beveva insieme a Marcel. Lui aveva una mano sulla sua gamba e le sorrideva, Allison aveva un timido sorriso sulle labbra. Quello era troppo.
« ALLISON VIENI SUBITO QUI! »

« Sai una cosa Ali? »
« ti prego Non mi chiamare così » scherzò Allison buttando giù l'ennesimo Bourbon.
« Nessuno mi ha mai chiamata in questo modo! »
« Ok » rise Marcel.
« Comunque, sei veramente stupenda » le mise una mano sulla gamba mentre sorrideva. Allison si sentiva leggermente a disagio, ma sorrise timidamente per cercare di mascherare ciò.
« ALLISON VIENI SUBITO QUI! »
Marcel tolse la mano di scatto e tutti i presenti nel bar si girarono vedendo Klaus che stava esplodendo di rabbia.
« Non sono il tuo cagnolino »
« Smettila di fare la bambina e andiamo a casa! » ordinò Klaus non sopportando più la situazione.
« Per tornare dalla troia che hai messo incinta? No grazie »
Tutti guardarono Klaus e bisbigliavano tra di loro. Strinse i pugni mentre Allison alzava il sopracciglio destro.
« Stai facendo uno spettacolo! »
« Oh, no tesoro. Questo è da spettacolo »
Prese Marcel per la maglietta tirandolo a se e lo baciò sulle labbra con forza, non mettendo neanche un minimo di amore o passione. Appena si staccò da lui, Klaus con la sua velocità da vampiro andò verso di lei e le spezzò il collo, o almeno era quello che pensava di aver fatto. Allison fece finta di esserselo spezzato, anche se con il ciondolo non avrebbe potuto fargli nulla! In molti urlarono spaventati, mentre Klaus la caricava sulla sua spalla destra.
« Tranquilli, tra un paio d'ore si risveglia. » concluse uscendo dal locale mentre lasciava tutti, (Marcel compreso) a bocca aperta.

Quando riaprì gli occhi fece finta di sentire dolore al collo. Si passò la mano nella "zona dolorante", strizzando gli occhi. Quando li aprì fu inondata dalla luce della stanza che le bruciava agli occhi. Si mise a sedere lentamente, sussultò vedendo Klaus seduto sulla poltroncina difronte alla sua specchiera che la guardava con la schiena leggermente inarcata verso di lei e le dita incrociate tra di loro.
« Hai intenzione di fissarmi tutta la sera o di parlare? » disse lui. Lei incrociò le braccia.
« È brutto quando chi ami ti tradisce, vero Niklaus? » fu l'acida risposta della bionda. Lui si alzò in piedi e provò a metterle le mani intorno alla gola ma non ci riuscì, era stato come mandato via.
« Ma cosa..? » Allison uscì dalla maglietta il ciondolo protettivo che aveva acquistato in quel negozietto di Bourbon Street poco tempo prima.
« Sei una piccola bastarda »
« Lo so » sorrise lei.
« MI SPIEGHI CHE CAVOLO DI PROBLEMA HAI? » gridò Klaus. Allison si alzò a quel punto. Era stanca di agire per fare del male al bambino, o a Hayley a cui infondo teneva ancora.
« LO SAI PERFETTAMENTE! QUEL MALEDETTO BAMBINO CHE ROVINERÀ TUTTO! TI AMO KLAUS MA QUEL BAMBINO APPENA NASCERÀ DIVENTERÀ LA TUA PRIORITÀ, ED HAYLEY, LEI È LA MADRE DEL PICCOLO E SO CHE NON L'ABBANDONERAI! RESTERÀ CON NOI, TU NON AVRAI TEMPO PER ME E LA NOSTRA STORIA FINIRÀ » iniziò a piangere senza che se ne accorgesse. Klaus capì subito di essere stato troppo freddo nei suoi confronti, lei aveva più che ragione ad essere arrabbiata con lui.
« Vieni qui piccola lupa » aprì le braccia e lei gli andò incontro appoggiando la testa sul suo petto mente lui chiudeva le braccia stringendola più forte che poteva per cercare di consolarla. Aveva decisamente esagerato e cercava di rimediare. Le sue lacrime le bagnavano la maglietta, ma lui non la lasciava. La allontanò un po' e la guardò negli occhi verdi bagnati di lacrime.
« Non permetterò a nessun bambino, o a nessuna Hayley di separarci. Ti amo piccola lupa » la baciò sulle candide labbra dopo quella frase.
« Sempre e per sempre » gli sussurrò dopo.
« Sempre e per sempre » ripeté lei guardandolo negli occhi.

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