Capitolo 22

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Sergio's pov

Pochi minuti fa, Veronica mi ha telefonato chiedendomi di tornare a casa. Aveva un tono scosso e felice e triste allo stesso tempo. Mi ha fatto preoccupare. Ripenso alle sue parole mentre salgo le scale del condominio. Appena apro la porta di casa, la trovo che parla con una ragazza, mai vista prima che tiene in braccio Alice. La bambina e la ragazza sconosciuta si somigliano veramente molto...
«Sergio... Questa e Ginevra. La sorella di Alice. Ed è qui per portarla a casa. » me lo dice sorridendo, con tono felice, ma dai suoi occhi è ben visibile a tutti una profonda tristezza.
«come sarebbe » non ci posso credere. Ci hanno mandato una bambina, l'abbiamo adottata, le vogliamo bene come fosse nostra figlia e ora ce la portano via?!
«quando anche mamma è morta, io e Alice siamo state mandate in un orfanotrofio. Io sono stata adottata, da maggiorenne sono andata a vivere da sola e adesso che ho trovato lavoro posso portare Alice a casa. So che è qui da pochi giorni, ma vi prego, è tutto quello che ho... Potreste lasciarmela? »
«non è un oggetto, sai? Vorrei far decidere a lei.. » dice Veronica in tono protettivo ma non aggressivo. È evidente che ha assunto un atteggiamento materno nei confronti di Alice. E penso di aver fatto lo stesso anche io.
«mamma... Io vorrei andare con Ginevra.. Mi ricordo di lei, sai? Mi ricordo anche la mamma. Mi mancano. Per favore... Posso andare? »

Veronica's pov

Mi aspettavo questa risposta, ma non ero preparata. Una lacrima lenta trova spazio sul mio volto mentre sollevo la bambina, la mia bambina, e la stringo a me. Sergio si allontana per raccogliere in un borsone le poche cose che per ora le avevamo comprato. Alice mi abbraccia forte e mi sussurra all'orecchio «mi mancherai ».
Poi piange. Piango. Sergio piange. Ginevra piange.
Dopo poche ore, la mia bambina non fa più parte della mia vita.

Sergio's pov

Veronica è distrutta. In fondo lo sono anche io. Era la nostra bambina, ed è successo tutto così in fretta. Era arrivata da poco, e già la amavamo, Veronica prima di me. In pochissimo tempo l'abbiamo trovata, amata e persa. È stata la cosa più brutta e veloce che ci sia mai successa. È stato bello averla conosciuta e potuta amare, ma perderla è stato un durissimo colpo.
Siamo sul divano, Veronica singhiozza ancora, abbracciata a me. Non so più che cosa fare per tirarla un po' su. Ho provato di tutto. Le ho fatto il suo cibo preferito, la ho portata in giro per casa in braccio, la ho fatta dondolare, l'ho fatta volteggiare in aria, ma niente, due giorni che non mangia, che rimane sul divano anche la notte. Il pensiero che sto cercando di definire nella mia mente è totalmente confuso, non si capirà niente, ma la morale è che sia io che lei, in primis lei, abbiamo perso una parte di noi. In questo momento più che mai abbiamo bisogno l'uno dell'altra, o rischiamo di perdere non un pezzo di noi, ma noi stessi.
E sono l'unico che può fermarla dal suo modo di scomparire. Ha bisogno di me. E io bisogno di lei. Ho bisogno del suo conforto.
«Veronica... » le dico piano, cercando di irradiarle tutto l'amore che posso «sai che ci siamo ancora noi, vero? » le chiedo sussurrando, sistemandole i capelli dietro le orecchie.
«certo che lo so» risponde lasciandomi un leggero bacio sulle labbra per poi tornare rannicchiata accanto a me.
«ti amo » aggiunge poi girandosi per premere il suo petto contro il mio. Appoggia la testa sulla mia spalla e si lascia dondolare tranquilla.
«anche io ti amo, lo sai» le sussurro.
Mi alzo tirandola su di peso, e dopo averle fatto fare una giravolta tra le mie braccia la poso su una sedia, in cucina. Apro il frigo e mi metto a cucinare due piadine. È da quando Alice se ne è andata, due sere fa, che non mangiamo. La fame comincia a farsi sentire. Ceno con lei sulle ginocchia, Nami che ci gira intorno, annusando in giro cercando Alice. Veronica sta in tutti i modi cercando di farmi capire che ora più che mai ha bisogno di calore, ma deve capire che non mi servono segnali. Vedo quando le servo, perché le servo sempre, esattamente come lei serve a me. E la amo, esattamente come lei mi ama.

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