1 - Nient'altro che la realtà

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23 novembre 2015, ore 17:45

Entro in camera e mi libero del peso dello zaino sulle spalle.

Mi siedo sul letto per riposare un po' prima di studiare, senza cambiarmi né togliermi le scarpe.
Prendo il cellulare e gli auricolari, metto un po' di musica e controllo i messaggi: in un gruppo WhatsApp mie amiche già mi chiedono le risposte dei compiti per casa.
In questo momento non ho nessuna voglia di aprire il libro, ma se non lo facessi si offenderebbero sicuramente. Sono fatte così e sono le uniche amiche che ho, quindi non ho scelta.

La luce non entra più dalla finestra: si sta facendo sera. Accendo la lampada della scrivania lasciando il resto della stanza al buio.

Il letto dalle lenzuola verdi e gialle è proprio dietro di me, mentre la finestra davanti. Le tende sono color panna in tutta la casa, come i muri sono bianchi perché nessuno è interessato a tinteggiare le stanze di un colore in particolare.
Il legno della scrivania è lo stesso del letto e del comodino, truciolare all'interno, color acero. L'armadio è un po' più scuro ed è attaccato al muro alla mia destra. Al centro della piccola stanza c'è un semplice tappeto azzurro.

Appeso alle pareti non c'è nulla. Né poster, né quadri, né disegni. So che è un po' triste, ma non sono interessata a nulla in particolare a parte i miei sogni.
E non intendo "sogni" in senso figurato. L'unica cosa non noiosa della mia vita sono proprio i miei sogni.

Tengo un diario dei sogni da quando avevo sei anni. Da piccola, appena sveglia, facevo un disegno del sogno che ricordavo e, più avanti, lo scrivevo. Nei giorni scolastici ho sempre scritto poche parole chiave a matita appena sveglia, per riscrivere meglio tutto sull'autobus. Per questo non ho mai finito i compiti e studiato mentre andavo a scuola.
Facendo tutto con cura a casa, di conseguenza, i miei voti sono sempre stati ottimi.

Più avanti ho scoperto i sogni lucidi. In alcuni sogni, infatti, mi accorgevo essere in un sogno.

Volevo assolutamente che accadesse più spesso dopo aver scoperto cosa posso fare se imparo a controllarli: praticamente è possibile tutto quello che riesco ad immaginare.
Inoltre, il livello di realismo di un sogno è completamente diverso da quello di un semplice pensiero, quindi avrei potuto vivere delle avventure stupende.

Sostituirei volentieri la mia vita con questo mondo. Lì mi sento più a casa di quando sono sveglia.

Scoprii che era possibile "allenare" la mente a sognare lucido solo quando mi informai in merito. Mi riempì di soddisfazione scoprire che avevo già fatto una cosa fondamentale per riuscirci: tenere un diario dei sogni.

In quel momento il mio obbiettivo è diventato padroneggiare i sogni e diventare un'onironauta.

24 novembre 2015, ore 9:55

Appena la campanella dell'intervallo suona, Asia e Sara si avvicinano frettolosamente al mio banco tenendo stretto il libro di scienze.

- Ehi, Lena! Grazie per i compiti, ieri, sei sempre la migliore! - Mi sorride Sara.
Sorrido anch'io: sono felice quando sono così gentili.

- Giusto! A proposito, ci faresti vedere il questionario di scienze a pagina 97? Ieri non ho avuto proprio il tempo di farlo, sono nei casini se non lo finisco... - Chiede Asia.

- Oh, certo. - Prendo il libro di scienze e lo apro alla pagina richiesta.

- Grazie, sei un'amica!

Sorrido nuovamente e prendo la merenda dallo zaino.

Glielo chiedo? Ma sì, ce la posso fare.

- Ehm... ragazze, io farò gli anni il 30... - prendo coraggio e inizio a parlare.

Lost in Our DreamWo Geschichten leben. Entdecke jetzt