Capitolo 19: Parco giochi

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Cammino per circa dieci minuti, i piedi mi fanno male dato che ho i tacchi, lo fermo e gli chiedo dove stiamo andando
«Ma ti fidi di me? Io ti amo. È un posto bello.»
«Si che mi fido di te ma mi fanno male i piedi, io ho i tacchi, tu no?»
«E se te li togli?»
Lo guardo male ma li tolgo lo stesso, mi fanno molto male. Con una mano tengo i tacchi e con l'altra tengo la mano di Matias. L'aria è fresca e il vento mi scompiglia tutti i capelli. Faccio un respiro profondo e sto abbastanza meglio, Matias lo vedo un po' brillo ma non ci faccio caso.
«Siamo quasi arrivati.»
Mi osservo attorno e l'unico posto ipotizzabile è il parco. Lo indico e lui annuisce. Apre il cancello ed entriamo, ci avviciniamo al parco giochi, è davvero inquietante la notte senza bambini.
«Vuoi giocare bimba?»
«Solo se giochi con me.»
Gli sorrido e lo tiro verso di me. Saliamo su una giostra e inizia a girarla così forte da venirmi il voltastomaco anche se il suo sorriso mi fa passare tutto. Grazie a quel dannato sorriso ora sono cambiata e non ritornerò più come prima. Pensavo che nessuno mi volesse bene ma in realtà dobbiamo aprire gli occhi e capire chi ci sta attorno. Dorothy, Martina, Davide, Matias e perfino il piccolo Domenico oramai sono la mia seconda famiglia.
Giochiamo tutta la notte, giochiamo sulle altalene, sulle giostrine, una notte fantastica.
«Ariel sali sullo scivolo!»
Salgo e scivolo fino ad arrivare nelle sue braccia. Mi bacia e continuiamo a rincorrerci come dei bambini. Ci riposiamo sulla panchina e spostando lo sguardo verso l'entrata vedo Martina e Davide entrare.
«Hanno avuto la nostra stessa idea...»
«Vero...»
Mi bacia, ci baciamo e non badiamo ai due. Mi volto per vedere dove siano e sono dall'altra parte del parco vicino ad un albero a baciarsi, sapevo che tra i due c'era del tenero. Mi rigiro e vedo Matias che ha in mano un cacciavite.
«Posalo subito! Non sai di chi è!»
«Mi è venuta un'idea, vieni»
Mi prende nuovamente per la mano e arriviamo davanti a un albero, uno dei più grandi del parco, sfila il cacciavite dalla tasca e crea un cuore con le nostri iniziali "A&M", lo adoro.
Lo abbraccio e da lontano sento la voce di Martina, ci hanno visti e si stanno avvicinando.
«Bhe, chi non muore si rivede!»
Ci mettiamo a ridere e passeggiamo tutti insieme. Mi avvicino Martina e le sussurro «Abbiamo fatto bene a lasciarvi soli?»
«Credo proprio di si»
Lo prende per la mano e io faccio lo stesso con Matias. Martina chiama la madre, l'alcool è quasi sparito dai nostri corpi quindi la madre non dubiterà di nulla. Scendo per ultima ma prima di entrare in casa Martina mi richiama
«Ariel a domani!»
«A domani? Che cosa mi sono presa?»
«La festa dell'oratorio! Una festa indimenticabile!»
«Allora a domani!»
La saluto con la mano, domani sarà una giornata spettacolare...

*Ecco il penultimo capitolo! Il prossimo sarà l'ultimo! Spero vi piacerà! :)*

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