Capitolo 11

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《Stai ben attento alla mossa che stai per fare. Potresti perdere la battaglia》.

《O forse sarai tu a perderla》.

Guardai intensamente il mio avversario mentre pescava una carta.

Asso di cuori.

《Non ci posso credere, hai vinto sul serio》, urlai basito mentre Lauhing Jack scoppiava a ridere, mettendo la coppia di assi sul tavolo con tutte le altre carte.

Guardai il jack di picche nella mia mano. Giocare solo in due era mortalmente noioso, ma Jack sembrava comunque più allegro.

《Via i pantaloni, ragazzo》, disse con un ghigno. Sbuffai e mi tolsi i pantaloni, rispettando la punizione del "chi perde si leva uno dei vestiti". Jack era ancora vestito, mentre io avevo già perso tre volte ed ero rimasto in calze e boxer.

Qualcuno bussò alla porta della cella. Un secondo dopo il capo entrò nella stanza.

《Thomas... che sta succedendo qui?》.

《Partitina a carte con penitenza》, dissi scrollando le spalle.

《La partitina è rimandata al duemila e mai. Non ti paghiamo per restare a cazzeggiare e socializzare con dei pluriomicidi psicopatici》.

《Mi pagate? Questa mi è nuova. Comunque sapevate già che sarei venuto qui solo per tenergli compagnia, quindi non vedo motivo per cui tirar fuori questo discorso. Cosa vuoi?》, chiesi alzandomi e rivestendomi.

《Dato che sei così impegnato ti lasciamo da interrogare Homicidal Liu e basta per oggi, mentre domani avrai i tre cosi... come si chiamano... Pixie?》.

《Proxy, di grazia, almeno provare ad impegnarvi a capire qualcosa sarebbe un buon inizio》, dissi sbuffando.

《Allora a dopo, Jack. Prova a fare un solitario come ti ho insegnato, intanto, tanto in teoria non dovrei metterci molto》, dissi con un sorriso a Jack prima di uscire dalla cella.

Una volta chiusa la porta l'uomo disse: 《Non tornerai là dentro, garantito sulla mia vita》.

《Deve valere davvero poco se garantisci quella per una cosa simile. Tornerò là dentro dopo aver fatto il mio dovere e chi prova ad impedirmelo lo butto nella cella di Slenderman》, dissi secco prendendomi blocco appunti e matita.

Seguii una delle guardie fino alla cella indicata, per poi entrare nella cella.

Liu era in un angolo, in completo silenzio, gli occhi chiusi come se stesse dormendo. Mi girai per guardare la guardia, ma quella aveva già chiuso la porta alle mie spalle.

《Liu?》, chiesi a piano, avvicinandomi cautamente.

《Ti sento felice》.

Mi fermai senza avvicinarmi oltre e risposi: 《Non ritengo di esserlo, non quanto vorrei io, almeno》.

Il ragazzo sollevò la testa e mi fissò, uno luce inquietante negli occhi.

《Quelli come te di solito li uccido》.

《Lo so》.

《Dimmi perché non dovrei strangolarti in questo preciso istante》.

《Ho due motivi validi. Il primo è che presto vi farò evadere, con l'assistenza di Rick, e non posso farlo da morto. La seconda è che se dovessi provarci i poliziotti interverranno tempestivamente uccidendo te per primo. Hanno già paura di voi abbastanza da mandare solo me nelle celle, questo gli farebbe probabilmente scegliere di sterminarvi tutti》.

《Per alcuni l'omicidio non è previsto materialmente. Ancora non capisco come sia possibile che nessuno sia ancora riuscito a fuggire, molti hanno abilità di teletrasporto》, disse Liu alzandosi dal suo angolino e sedendosi al tavolo.

《Non ci avevo nemmeno pensato, dovrò indagare per scoprire come ci riescono》, dissi pensieroso. Come avevo fatto a lasciarmi sfuggire un dettaglio così importante? Nessun materiale umano può impedire il teletrasporto, c'era qualcos altro sotto.

《Bene, Liu, sai già perché sono qui. So che è noioso, ma dovrai raccontarmi tutti i tuoi omicidi, sperando che questo plico di fogli basti per segnarli tutti》.

Il ragazzo annuì e iniziò a raccontarmi ogni singola cosa, accontandomi anche dei pezzi presenti nella sua storia che nemmeno ricordavo.

Quando alla fine mi ebbe detto tuttomi osservò e disse: 《Potrei dirti una cosa che potrebbe interessarti sapere》.

《La voglio sapere solo se non ha un prezzo da pagare》, dissi mentre prendevo la pila di fogli.

《Stai diventando pazzo. È un processo molto più lento dei nostri, ma ben presto non sarai molto diverso da noi. Se davvero ci libererai, mi chiedo cosa vorrà farne di uno come te Slenderman》.

Guardai la porta un momento e dissi: 《Immagino lo scoprirò》.

Uscii, portando al capo la lista degli omicidi.

《Bel lavoro, Thomas》.

《Posso chiedere una cosa?》.

Il capo mi guardò confuso. Non capitava mai che facessi domande o che chiedessi il permesso di farle.

《Certo》.

《Come fate a tenerli tutti segregati nelle celle? Hanno dei poteri di teletrasporto, in teoria dovrebbero riuscire ad uscire, com'è possibile?》.

《Questo è un segreto che non posso rivelarti. Temo però tu sia più intelligente di quanto vorrei, quindi prima o poi lo capirai da solo》.

Sbuffai. Odiavo quando il capo mi nascondeva delle cose.

《Come vuole, lo scoprirò. Vado a fare una partita a carte con Jack, poi torno a casa》, dissi uscendo dall'ufficio e andando verso la cella del pagliaccio.

A casa avrei dovuto discutere con Rick di questo fatto.

Di mezzo non poteva esserci altro che la magia.

-

Ho appena modificato metà della trama della storia con un capitolo okay.
Comunque sì, sono ancora viva. Mi sono pure messa a ridere per quel "spero aggiornerò presto" dello scorso capitolo che è di aprile.
Sono lenta, ne prendo atto.
Stavolta spero sul serio di aggiornare prima di 4 mesi
Spero il capitolo vi sia piaciuto
Alla prossima ;3

Io vi Salverò || CreepypastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora