15° NON LO PERMETTO

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POV JIMIN

Dopo ciò che successe, la notte passò tranquillamente. Taehuyng si era seduto ed addormentato in una sedia accanto il muro, mentre io ero rimasto sveglio, seduto accanto a Yoora con la sua mano stretta nella mia. Dopo qualche oretta mi addormentai esausto, con la testa nel lettino.

Mi svegliai con il collo indolenzito. Mi guardai intorno ma quando vidi Yoora sdraiata incosciente sul letto mi ricordai che ciò che successe ieri sera era vero e non un incubo. Presi il telefono e controllai l'ora che segnava le 6.05 di mattina.

Mi alzai dalla sedia e uscì dalla stanza per poter chiamare mia madre e avvisarla dell'accaduto. Appena le raccontai ciò che successe iniziò a piangere e a urlarmi contro. Quando si calmò, mi disse che sarebbe venuta qui tra qualche giorno. Dopo aver chiuso la chiamata, sospirai.

Mi diressi nuovamente nella camera di Yoora, e notai che Taehyung era sveglio. Dopo che si accorse di me mi rivolse un debole sorriso che io ricambiai anche se era forzato. Mi sedetti nuovamente accanto a Yoora e come la sera passata le tenni la mano tra le mie.

Non so quanto tempo passai lì, seduto, con la sua fredda mano nella mia. Non mi accorsi nemmeno che oramai il sole era calato e la luna era alta nel cielo. Guardai Yoora, e lentamente avvicinai il mio viso al suo, per poi lasciarle un dolce bacio sulle labbra fredde e screpolate. Lentamente gli sussurrai...

Io- Non mi lasciare Yoora. Quando ti sveglierai ti renderò la donna più felice di questo mondo, a meno che tu non lo voglia.-

Io- Non puoi morire così... sei quella ragazza che ha superato anni di violenze, dolori insopportabili... non lasciare che la morte ti prenda.  Non vedo un futuro se tu non sei con me...non vedo la vita senza di te, non vedo nulla se non dolore. Quindi se tu ci tieni a me... apri gli occhi, guardami, insultami, sorridi, dammi uno schiaffo... fai tutto quello che vuoi.. ma svegliati... T-ti prego....-

Sentì la porta aprirsi di scatto, mi girai con gli occhi lucidi e vidi sulla soglia della porta mia madre. Mi alzai dalla sedia e mi avvicinai a lei. Mi guardò, e mi rivolse un flebile sorriso. Mi buttai tra le sue braccia scoppiando in un pianto disperato, dove l'unico suono udibile erano i miei singhiozzi. Mia madre prese ad accarezzarmi la schiena e sussurrarmi parole dolci.

Io- M-mamma.... E-e colpa mia.... I-io non ..... V-volevo....-

Mamma- Lo so tesoro mio.... lo so.-

Io- Mamma.... dimmi che si sveglierà-

Mamma- Non posso dirtelo... dobbiamo avere fiducia in lei. Dobbiamo spiegarle che se ci lascerà noi non potremo volerle bene. Dobbiamo solo aspettare e sperare che la sua forza di volontà sia tanta, da non lasciarsi andare al buio che ora la circonda.-

Io- Mamma... io non voglio che se ne vada...-

Mamma- Jimin caro.... Se Yoora volesse lasciarsi andare nelle tenebre noi non potremmo fare sulla se non accettare il fatto che lei non ci sia più. Sarebbe comprensibile da parte sua... ha sofferto molto.-

Non dissi più nulla, in fondo mia madre ha ragione. Yoora ha sofferto ma si è sempre rialzata. Questa volta però potrebbe decidere di lasciarsi andare.

Mia mamma si sedette nella sedia accanto al letto, mentre io quella in fondo la stanza. Guardai ogni singolo movimento di mia madre, che parlava con lei, ma nessuna risposta gli arrivò mai.

I giorni passavano, così come le settimane, i mesi.

Da quel giorno passò circa un anno.

Un anno senza di lei. Senza i suoi occhi azzurri che mi guardavano, senza la sua voce che mi chiamava, senza il suo tocco. Senza di lei.

Durante quell'anno mi lasciai andare, iniziai a bere, fumare e ogni tanto assumevo della droga leggiera. Mia madre si arrabbiò moltissimo quando scoprì ciò che facevo. Il dolore che provavo ogni volta che i miei occhi incontravano il corpo inerme di Yoora era sempre più forte.

Dopo 2 mesi dall'incidente mi comprai una casa lì vicino, così che io potessi andare da lei ogni giorno. Ogni singolo giorno passato a piangere, sperare, parlare. Non era servito a nulla. Lei non apriva gli occhi. Non mi guardava. Non si muoveva. Non mi parlava.

Passai un anno a odiarmi. Perché la colpa di ciò è mia. Non dovevo farle quel succhiotto. Non dovevo andarmene. Non dovevo attraversare la strada. Non dovevo fare nulla.

Il tempo nell'ospedale passò in fretta e dovetti tornare a casa.

Dopo che entrai in casa e mi cambiai ricevetti una chiamata da mia madre, dove mi disse che il padre di Yoora era stato arrestato con accusa di collegamenti mafiosi.Mia madre sentì per caso che Park Chanyeol era alla ricerca della sua fidanzata scomparsa un anno fa.

Dopo aver cenato andai a dormire. Nel bel mezzo della notte, il suono di una chiamata mi svegliò dal mio sonno. Presi il telefono e lo portai all'orecchio attendendo che qualcuno parlasse.

Dopo aver sentito le parole che l'uomo pronunciò, mi alzai dal letto e mi cambiai in fretta per poi uscire da casa e iniziare a correre verso l'ospedale. Mentre correvo le parole dell'uomo mi rimbombavano in testa.

Uomo- Sono lieto di avvisarla che la signorina Kim Yoora si sia appena svegliata dal coma. La pregherei di venire qui in fretta.-

Corsi più che potevo e finalmente arrivai davanti l'edificio. Corsi per le scale per poi catapultarmi nella stanza della ragazza che non vedevo l'ora di vedere.

Entrai nella stanza vidi Yoora seduta nel lettino che guardava fuori la finestra. Appena si accorse di me si girò nella mia direzione per poi guardarmi con quegli occhioni azzurri. Mi squadrò da testa a piedi, per poi guardarmi con occhi inespressivi.

Yoora Chi sei?-

In quel preciso instante il mio cuore cedette. Gli occhi mi diventarono lucidi, il labbro inferiore iniziò a tremare, così come tutto il mio corpo.

Io- C-come chi sono? Sono io.... Jimin-

Yoora- Jimin? Non so chi tu sia.-

Il mondo mi cadde addosso. Mi girai verso la porta dando a Yoora le spalle. Guardai il dottore che era presente nella stanza e mi fece segno di seguirlo.

Mi portò in una stanza bianca e mi fece accomodare nella poltrona color rosso scarlatto.

Io- E uno scherzo?-

Dottore- No. La ragazza in seguito al trauma cranico ha riportato varie ferite. La sua perdita di memoria può essere temporanea, ma bisognerebbe cercare di invogliarla a ricordare.-

Mi alzai dalla poltrona e tornai nella camera di Yoora. Appena varcai la soglia la voglia che avevo di correre ad abbracciarla crebbe in me, ma dovetti trattenermi dal farlo. Lentamente mi avvicinai a lei e mi sedetti nella sedia accanto al suo lettino.

Io- Yoora...Ti prego ricordati. Ricordati di me, di tuo fratello ,dei tuoi amici. Ricordati di tutto. Non lasciare che ti abbatta. Tu sei il mare, a volte calmo, a volte irrequieto, ma sei sempre tu. Devi solamente ricordati di te stessa.-

Le presi la mano e la tenni tra le  mie. Portai la sua mano alla mia bocca per poi lasciarci sopra un dolce bacio. La guardai con occhi lucidi e speranzosi

Io- Ricordati che mi hai dichiarato il tuo amore, e io non permetto che finisca così.-


La mia piccola principessa  ~Park Jimin~ Bts~Where stories live. Discover now