- First meet -

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Steve Rogers: Facevi parte dello S.T.R.I.K.E ed eri stata mandata in missione per salvare alcuni membri dello S.H.I.E.L.D presi in ostaggio dal mercenario Georges Batroc. Mentre combattevi con due mercenari affiancata da Natasha, un terzo aveva cercato di colpirti, ma Steve prontamente ti aveva protetta con il suo scudo. Si era voltato e ti aveva detto
«Brutta situazione per conoscere nuove facce».

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Tony Stark: Eri la migliore studentessa del corso di Ingegneria meccanica. Un piccolo genio fin dal tuo diploma a soli quattordici anni.
Stark era venuto per parlare di fronte ad una classe di matricole quando si era imbattuto nel laboratorio dove passavi il tuo tempo. Entrando ti aveva osservato maneggiare con estrema professionalità la macchina di tua invenzione,
«Plasma laser indotto? Notevole!» ti disse a bocca aperta.
«Questo è il mio indirizzo. Passa a trovarmi» disse lasciandoti il suo biglietto da visita sul tavolo.

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Bucky Barnes: Eri un'agente dello S.H.I.E.L.D catturata da poco dall'H.Y.D.R.A. Dopo averti sottoposta a parecchi esperimenti venisti affiancata a Bucky.
Durante una delle vostre ronde notturne fuori dal perimetro di controllo dell'H.Y.D.R.A eravate stati attaccati da alcuni soldati dello S.H.I.E.L.D. Nonostante foste stati addestrati entrambi a pensare ognuno per sé, mentre uno dei tuoi ex colleghi stava per spararti, Bucky si mise davanti a te parando il colpo con il suo braccio metallico,
«Dai l'allarme!» ti aveva urlato.

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Thor: Molto semplicemente, eri una piccola valchiria.
Passavi la maggior parte del tempo con Sif, ma quando lei non c'era ti esercitavi a lottare con il piccolo Dio del Tuono,
«Mocciosa» ti aveva schernito il biondino prima di menarti un fendente. Tu lo parasti con il tuo scudo, facesti una capriola seguita da un finto affondo e buttasti a terra il bambino con un colpo dello scudo,
«Battuto!»,
«Ti ho lasciato vincere» disse arrogante.

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Loki: Ad Asgard si usava affiancare un ancella da compagnia a tutti i membri della famiglia reale. Tu affiancavi il piccolo Dio delle Malefatte.
Tutte le ancelle erano adulte, ma tu eri una bambina come i due principini.
Ti avevano scelta per il semplice fatto che Loki non aveva amici e gli avrebbe potuto far piacere passare del tempo con qualcuno della sua stessa età.

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Bruce Banner: Lavoravi alla Stark Tower, ai piani alti.
Stavi correndo per far vedere a Tony i nuovi progetti per la sua armatura, quando passando davanti ad uno dei numerosi laboratori sentisti una lieve esplosione. Ti precipitasti dentro e trovasti un uomo che si stava lentamente alzando da terra,
«Dannate provette! Chi è che non mette i nomi sopra?» strillò l'uomo. Tu ti avvicinasti aiutandolo a mettersi in piedi,
«Tutto ok?» chiedesti preoccupata,
«S-ì, certo. Lei sarebbe?» chiese stordito,
«T/n T/c. L'assistente di Stark. Lei deve essere il Dottor. Banner! Ho letto il suo saggio sui raggi Gamma, un'opera brillante!» esclamasti sorridendogli.

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Stephen Strange: Eri allieva di Antico. Eri riuscita a padroneggiare perfettamente le Arti Mistiche e il tuo maestro non poteva essere più fiero di te.
Un giorno da te e Antico si presentò un tale Strange che voleva essere guarito dal tuo maestro al seguito di un grave incidente.
Dopo il rifiuto iniziale, l'uomo era tornato e l'eremita gli aveva dato la possibilità di apprendere le Arti Mistiche. Eri stata tu ad insegnargliele e questo aveva creato tra voi un legame molto forte.
«Devo tornare a casa mia. E voglio che tu venga con me, T/n.».

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*Nome da supereroe

Peter Parker: Ti facevi chiamare N/s* quando non eri semplicemente T/n Stark. Avevi il potere di controllare il fuoco. Tuo padre Tony lo sapeva bene visto che era stato uno dei suoi esperimenti a darti la tua abilità. Combattevi il crimine, questo era scontato, ma fino a quella sera non ti eri mai imbattuta in Spiderman. Dopo aver sventato una rapina eri salita sul tetto di un palazzo e avevi tolto la maschera. Guardavi tranquilla il panorama fino a quando qualcuno non ti aveva toccato la spalla,
«T/n? Tu sei N/s?» aveva domandato alterata una voce maschile. Appena ti girasti notasti Spiederman,
«Come fai a conoscermi?» gli avevi chiesto perplessa,
«Sono io... - si tolse la maschera - Peter!» esclamò.

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Peter Quill: Eri una vecchia amica di Gamora. Vi eravate ritrovate in prigione. Precisamente nel momento in cui stavano scappando,
«T/n? Che cazzo ci fai qui?» aveva esclamato lei,
«Cristo! Gamora? Potrei farti la stessa domanda» dicesti sorridendo,
«Lunga storia» borbottò lei sbuffando,
«La mia no. Ho fottuto delle armi alla Nova Corps» spiegasti,
«Gamora! Dobbiamo andare!» esclamò un uomo. Un umano come te.
«Lei viene con noi» disse Gamora prendendoti per un polso,
«Scordatelo!» gridò l'uomo,
«Fottiti, Star-Lord!» gli urlasti contro con un ghigno, lui ti guardò sorpreso,
«Solo se continuerai a chiamarmi così» propose lui malizioso,
«Scordatelo» dicesti tranquilla,
«Benvenuta in famiglia».

Immagina (...puoi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora