Chapter VII: memories that kill.

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"Esistono cicatrici che nessuno vede.
Lacrime che non bagnano.
Ferite che non sanguinano
e grida che nessuno ascolta."

Lucy's point of view~ many days later

Avevamo già fatto abbastanza strada ma ne mancava ancora tanta.
Ormai avevo cominciato a conoscere Natsu e Igneel...e si, gli avevo raccontato tutto, del nostro mondo, dei miei amici, di come avevamo fatto ad arrivare in quel mondo.

Natsu, be', era più o meno lo stesso Natsu che già conoscevo.
Igneel, invece, aveva il suo caratterino.
Giocava a fare il duro, ma sotto sotto aveva un cuore tenero.
Ne ebbi una dimostrazione una sera.
Quella notte ci eravamo accampati nella foresta, attorno ad un fuocherello, come del resto facevamo ogni sera.
Però, io non riuscivo a dormire.
Ero tormentata da uno strano sentimento.
Era come se...come se mi mancassero casa mia, i miei amici, la mia gilda...il mio mondo.
Così, mi alzai e comminai un pò, nella foresta, fin quando mi trovai davanti una grossa quercia.
Mi sedetti ai piedi di questa, appoggiandoci la schiena contro.
Alzai il viso verso il cielo. Era pieno di stelle.
Restai a guardare il cielo, pensando ai miei amici, chiedendomi se anche loro sentissero la mia mancanza come io sentivo la loro.
Poi, ad un tratto capì, capì quel sentimento che mi tormentava.
Per la prima volta in vita mia, provai nostalgia.
Senza che me ne accorgessi, una lacrima mi solcò il viso.
Era da anni che non piangevo, e la presenza di quella lacrima sul viso mi diede una strana sensazione.
Mi coprì il viso con le mani.
Detestavo piangere, detestavo sembrare una femminuccia piagnucolona, detestavo essere la solita ragazzina che si piangeva addosso, la solita principessina.
Io di principesco non avevo niente.
Ma come potevo non piangere in quel momento?
Nel momento in cui la mia testa veniva bombardata di ricordi?
Perché si, erano i ricordi ad uccidermi.

Mi tornarono alla mente anche i ricordi della mia infanzia, quando ancora ero felice, spensierata.

-

<<Mamma, papà...cosa vuol dire voler bene ad una persona?>>
Stavamo passeggiando per le strade di Magnolia, e mio padre, che mi stava tenendo per mano, mi guardò sorridendo.

<<Be', vuoi bene ad una persona quando stai male se non sei con lei>>

<<Papà>>

<<Si?>>

<<Ma tu vuoi bene alla mamma?>>

<<Tesoro, io amo la mamma>>

<<E che cos'è l'amore?>>

Mia madre mi guardò intenerita. <<L'amore è quando metti il bene di una persona prima del tuo>> disse lei.

<<Ah>> risposi guardando fissa davanti a me.

Dopo un po', sobbalzai felice. <<Mamma, papà...allora io vi amo!>> esclamai prima di stringere in un abbraccio i miei genitori, i quali ricambiarono il gesto.

-

Era sera e pioveva, ero sola a casa con mia madre. <<Mamma...perché tu e papà dovete sempre andare a lavoro?>> chiesi guardando mia madre, la quale si stava preparando per andare a lavoro.
La donna si girò e mi rivolse un lieve sorriso.

<<Perché io e papà siamo dei maghi, e come tali dobbiamo aiutare le persone, quello è il nostro lavoro>>

Where are you now? ||Nalu||Where stories live. Discover now