12 ( Harry )

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Eravamo calmi fino a che il mio povero pancino non si mise a brontolare in modo alquanto insistente.
Credevo che tutto quel casino potesse disturbare, l'umano davanti a me e quindi farlo arrabbiare.

Non volevo finire nei guai o peggio finire ucciso.
< Poverino hai fame? Effettivamente pensandoci bene abbiamo saltato sia la colazione che il pranzo.>
Nonostante le mie previsioni Louis invece fu molto comprensivo.

Il mio viso però divenne comunque rosso per l'imbarazzo e la vergogna.
I suoni continuavano e io cercavo di fargli diminuire l'intensità, se non farlo smettere del tutto.
Il biondo guardò uno strano oggetto per poi stiracchiarsi ed alzarsi dalla sedia.

< Caspita sono già le tre, dobbiamo proprio mettere qualcosa sotto hai denti!>
Venne verso a dove stavo seduto io e mi sollevò per poi ricominciare a camminare.
Mi stavo cominciando ad abituare a stare tra le sue braccia solide e muscolose.

Molto le trovavo davvero attraenti, tra poco mi sarei messo a sbavare.
"No Harry, cosa stai pensando!"
La mia coscenza ultimamente sta davvero pensando cose inappropriate.
"Guarda che io sono te, quindi indovina che le pensa?"

...
"Esatto! Tu!"
Perché solo la mia mente è così perversa, ma la cosa che mi da davvero fastidio è che ha ragione.
Queste cose escono da me e da i miei sentimenti!
Esteticamente mi attrae ma io sono un drago e lui appartiene ha quella razza a cui dobbiamo la maggior parte dei nostri morti.

Insomma sono dei cacciatori e primo o poi ucciderà anche me dopo aver finito di usarmi, è proprio come un gatto gioca con il topo.
< Ti piace la carne? O preferisci la verdura? Insomma voi cosa mangiate?> mi chiede timidamente.

Alzo e abbasso le spalle per fargli intuire che è indifferente.
Siamo una specie onnivora quindi mangiamo un po' di tutto.
Alla fine del corridoio di fronte a noi ci sono due porte, che lui apre con il piede mentre mi tiene in braccio.

Davanti a noi si presenta una lastra di legno abbastanza grande con molte di quelle famose sedie dove mi fa sedere.
< Questo è un tavolo. Dove noi mangiamo.>
Ok, non mi sembra complicato.
Mi piace il "tavolo" è liscio e non ha schegge.

Louis se ne va e dopo pochi secondi torna, noto infatti che c'è una porta secondaria molto più semplice di quella da cui siamo entrati.
Occhi blu si siede affianco a me e tutto contento mi inizia ad insegnare molte parole che non conoscevo o di cui ignoravo totalmente l'utilizzo.

Fu un momento spassoso e pieno di curiosità da parte mia, sembrava che anche lui si stesse divertendo.
Imparai anche a dire di "sì" e "no", stavo provando a fare anche frasi più lunghe, ma venimmo interrotti da un uomo vestito in modo strano.

Non che io sappia come si vestono ma questo aveva abiti semplici e con alcune macchie un po' dappertutto.
Stese un telo sul tavolo per poi farsi aiutare da un'altra donna più anziana che metteva delle cose sbrillucicanti, che l'umano aveva chiamato "posate" e un recipiente trasparente, il "bicchiere".

Chissà come l'avevano creato?
Ci portarono del cibo e dopo che mi insegnò a mangiare con la forchetta e il coltello, potei assaporare quelle delizie.
Non l'avevo mai assaggiate era veramente tutto buonissimo.
Mangiai con foga, mentre il biondo rideva.

Forse lui ci era abituato a tutto ciò ma per me era tutto così nuovo, che volevo assaggiare tutto anche ciò che non mi sarebbe piaciuto all'aspetto.
Louis mi si avvicinò con un pezzo di stoffa.
Mi allontanai di scatto.

< Non ti voglio fare alcun male, fidati di me, ok?>
Si avvicinò di nuovo e questa volta glielo permisi.
Me lo strofinò in faccia, ma aveva ragione non avevo provato dolore, anzi mi era piaciuto.

La stoffa era morbida e piacevole al tatto.
Finimmo il cibo e poi occhi blu mi riportò nella camera da letto.
Lì mi spiegò attraverso l'utilizzo di un foglio molte cose importanti della quotidianità.

Solo che poi mi venne un forte mal di testa, forse a causa delle troppe informazioni che avevo ottenuto tutte in un solo giorno.
Feci dei lamenti di dolore.
< Qualcosa non va?> mi domanda accigliato.
Mi tocca la fronte e mi massagia in due punti della testa con le dita.

La cosa mi fa provare subito sollievo.
< Cucciolo ora vado giù e ti faccio preparare una bella tazza di tè, che sono sicuro ti farà sentire meglio.>
Una volta in piedi mi accompagnò fino al letto per poi farmi stendere sotto le coperte al caldo.

Il biondo aprì la porta e dopo avermi minacciato di non scendere dal materasso per nessun motivo, se ne andò.
Non sapevo cosa fare era sparito già da molto tempo ormai, ( forse ero solo io che mi annoiavo ed avevo un po' la percezione alterata ) stavo rischiando di impazzire.

Sobbalzai quando dall'esterno giunse il rumore di un tuono.
Avevo paura di solito ci pensava Zayn a proteggermi e a consolarmi, ma ora lui non c'era.
Ero solo.
Iniziai a piangere accuciamdomi sotto le coperte.

Un altro lampo mi fece tremare.
Non volevo stare qui senza nessuno vicino.
Il mio migliore amico non c'era ad aiutarmi, ma almeno c'era Louis.
O meglio era l'unica persona che conoscevo in questo castello.

Volevo chiamarlo ma il malditasta era forte e io non sapevo ancora pronunciare il suo nome.
Ci proverò lo stesso mal che vada, urlerò qualcosa di insensato.
Presi fiato e poi....

<Louehh!>
Purtroppo non l'avevo pronunciato correttamente, ma speravo che almeno mi avesse sentito.
Passarono altri istanti di terrore, quando la porta si aprì e spuntò proprio il soggetto dei miei pensieri.

< Piccolo tutto bene?> mi domandò.
Aveva una tazza in mano da cui usciva il vapore e il suo viso era rosso, forse aveva corso perché ora aveva il fiatone.
< No.> risposi da sotto il lenzuolo.

O meglio il mio corpo era sotto ma i miei occhi, come metà della mia faccia era fuori.
< Cosa c'è?> mi chiese ancora, lasciando la porcellana sul comodino e sedendosi accanto a me.
Un altro tuono e non ressi più allargai le braccia e mi attaccai a lui peggio di un koala.

<Hai paura dei temporali eh?> mi dice stringendomi più a sé.
Ed è così che restammo fino a cena.
In realtà Louis fu così gentile che fece portare il cibo per tutti e due in camera.
Dopo aver mangiato ogni ben di dio che era su quei vassoi, andammo a letto.

Ci addormentammo stretti stretti in un caldo abbraccio.
Mi iniziavo a domandare se davvero gli umani erano così terrificanti oppure in realtà sono solo supposizioni di noi draghi.

Neko-ginny
Povero Harry che ha paura dei tuoni, lo so la storia è un po' lenta ma vedrete che si velocizzerà tra poco.
Ps: Qualcuno di voi a paura dei temporali?

☆◇☆◇

Il principe ed il dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora