Ritorno al passato

367 38 22
                                    

Capitolo 18

ritorno al passato

Corro.

Corro lungo il corridoio appoggiandomi con le mani al muro per evitare di cadere, distrutta. Corro, mi appoggio e spingo, finisco sull'altro muro mi appoggio e rispingo, corro di nuovo. Inciampo ma non cado, corro ancora. Continuo a cercare un posto dove rintanarmi, nascondermi, e morirci nascosta, ma niente. Illuminazione, il terrazzo. Corro e salgo le scale, giusto perché sono sicura che nessuno le usa, salgo fino in cima, apro la porta e davanti a me, circondata da un cielo grigio, Los Angeles si sta svegliando, le tapparelle si alzano, ed io sto qui ad aspettare che il bambino della pubblicità del Nesquik inizi il suo concerto con il cucchiaio e la tazza, contagiando mezzo mondo, così che il casino possa coprire il suono del mio pianto.

...

Sono ancora qui, rannicchiata in un angolo di questa terrazza, dietro ad un contatore, su questo grattacielo di LA, piove, le piccole e fini stille d'acqua sembrano rimbalzare sulla superficie della piscina, rilasciando le vibrazioni del loro dolce cadere sulla lastra d'acqua. Circa mezz'ora fa qualcuno ha aperto la porta del terrazzo, credo fosse Lou "Marta?!- ha gridato- ehi dai, dobbiamo partire questo pomeriggio, hanno ritardato il volo, ma davvero devi uscire... Niente non è neanche qui!".

Ora sono qui, che cerco di non respirare, mentre guardo Horan, che sotto la pioggia, percorre tutto il terrazzo fino alla ringhiera, sta là da circa 10 minuti, e guarda, spero solo che si volti guardando dall'altra parte, così da non potermi vedere. Continua a stare lì sotto la pioggia, guarda il vuoto, poi, si volta, mi da le spalle, io sospiro sollevata, gli si avvicina Harry

"Che succede? Perché stai qui sotto la pioggia"

"Speravo di trovarla qui, credo che sia il suo posto preferito, ci viene sempre, a pensare" Se lo ricorda. Piango, mi metto una mano a coprirmi la bocca e il naso giusto per non far rumore. Haz lo abbraccia, e roteano leggermente, giusto il poco che fa si che Haz mi veda, i suoi occhi si illuminano, sorride. Mi copro il volto con le mani, sono stata scoperta. Harry non dice niente, lo stringe ancora più forte e continua

"Tranquillo la troveremo e si risolverà tutto, ora vai a berti un te caldo, sei fradicio" Gli da una pacca sulla spalla mentre si allontana, attende qualche istante dopo che porta si è chiusa e si dirige verso di me sorridendo

"Ehy piccolina, bel nascondiglio, ma, che ne dici di uscire dal rifugio apocalittico e asciugarti un po'?" Il suo sorriso è quasi scoraggiante, lo guardo mentre si infradicia e sorridendo come uno scemo mi porge la mano, io gli porgo la mia e mi tiro su, lo abbraccio, lui ricambia sollevandomi da terra e dondolandomi un po'.

Entrati in camera sua mi ha fatta asciugare, ha fatto come se nulla fosse, facendomi sbellicare mentre strizzava la sua bandana. Mi ha dato la su a felpa, quella verdone con la scritta 'Obsession', la indosso, è enorme, ci ballo dentro. Chiama Louise

"Hey Lou, sono io, Harry... senti avrei bisogno di un favore, hai presente quella parrucca bionda lunghissima che hai nel tuo baule, quello blu?...No senti l'importante non è come l'ho vista, l'importante è, me la presti?... No non andrò in giro a fare il trans serve a Marta... ok, eh, già che ci sei, portale dei jeans, non so qualcosa... Grazie Lou, ti voglio bene" Harry lusinga Louise come un piccolo bimbo lecchino, io sorrido.

In pochi minuti arriva Lou, che mi porta un paio di jeans neri e la parrucca, io li indosso, Harry mi si avvicina e mi porge un cappellino nero "Ecco qui, e come tocco finale questi" Mi porge un paio di occhiali da sole, di quelli a cerchio, non sono proprio adatti al clima ma li indosso. La realtà è che non dovrei farmi i complessi su quanto non siano adatti questi occhiali, dovrei farmi i complessi sulla bionda finta che sono diventata, senza neanche chiedere spiegazioni, dopotutto è Styles.

Where do broken hearts goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora