❝sei stata la parentesi rosa più bella della mia vita❞

223 34 9
                                    


"Non so in quale parte del mondo ti trovi, in quale universo, tra quali angosciate stelle solitarie si muove il tuo corpo o quale strambo pensiero oltrepassa il tuo complicato emisfero celebrale che è semplicemente la tua contorta e straordinaria mente da bambino.
Non ho idea di quale quadro di Van Gogh tu stia ammirando o quale meravigliosa composizione dell'800 tu ti stia perdendo ad ascoltare.
L'unica cosa che so è che mi piacerebbe dipingere per un'ultima volta le tue perfette forme su una delle mie tele che, da un anno a questa parte, sono completamente bianche e impolverate.
Sarei felice nel ritrovare le tue labbra aranciate come soggetto principale in una mostra moderna, rivedere I tuoi occhi neri e penetranti che perforano l'anima degli acculturati presenti ad un asta o che segnano la tela come inchiostro di seppia pesante e complice dei delitti di un pittore poco attento.
Il fatto è che dopo un piccolo errore, anche minimo, anche insignificante, le cose sono difficili da aggiustare per la maggior parte delle persone.
In fondo tu, Taehyung, sei solo un piccolo ed innocuo essere umano, che si accontenta della semplicità di ogni giorno, che vive l'oggi come se fosse ieri, senza provare l'ebbrezza del dolore, o l'amarezza della pazzia.
Siete così superficiali da farvi scheggiare da un piccolo inconveniente, o come nel tuo caso, da un semplice rifiuto.
Non sono fatto per la monotonia, nessun pittore lo è. Dipingiamo per fuggire, dipingiamo ciò che vorremmo esistesse, isolandoci in mondi paralleli come potrebbe fare uno scrittore. Voi che piangete per sfogarvi, noi che incanaliamo la delusione in sfere emotive potenti trasformandola in arte. Peccato che per voi è difficile da capire.
Non sono fatto per una relazione solida come quella che tu sognavi. Sarei stato vile, superbo, pazzo e incontenibile, ti avrei allontanato più di quanto questo rifiuto non abbia già fatto e avresti pianto lacrime di un peso troppo grande che io non avrei saputo reggere, nonostante la mia forza e il mio menefreghismo.
È un peccato che tu non abbia capito.
Che tu te ne sia andato via sbattendo la porta della casa che era stata nostra.
Ora che ci ripenso, ho peccato a fare quello che ho fatto, a dire quello che ho detto.
Ma la mia mente complessa non avrebbe mai compreso la tua in quel momento, altrettanto complessa e astratta, e viceversa ovviamente.
Quando ti conobbi non avevo affatto afferrato il messaggio che mi stavi mandando. Per me eri solo il modello di uno dei miei tanti quadri.
Il panno bianco che ti copriva e ti accarezzava I fianchi, le piume del cuscino che ti solleticavano il naso dove un piccolo neo era stato dipinto alla perfezione, I tuoi occhi sottili e socchiusi, I tuoi capelli scuri e bagnati che ricadevano sulla tua pelle chiara che si intonava perfettamente con lo sfondo del muro spoglio. Eri il soggetto principale, la calamita che catturava tutti gli sguardi ammaliati. Eri tu ad aver creato la magia, non la mia mano. Eri tu ad aver reso qual quadro qualcosa di unico ed estremamente celestiale.
Accarezzavo I contorni dei tuoi fianchi disegnati dal pennello con delicatezza, potendone quasi sentire il calore.
Dipingevo quelle labbra sottili con voglia e sentimento, guardando il tuo corpo nudo di tanto in tanto.
Eri così perfetto che io quasi non lo avevo capito, troppo concentrato a dipingerti.
Tu invece, cercavi di attirare la mia attenzione, guardandomi, parlandomi senza aprir bocca, spogliandomi senza avvicinarti, baciandomi l'anima come quando il pungente vento d'inverno ti colpisce il viso e ti congela il naso.
Eri l'amore presente in ogni cuore, la luce che entra dalle finestre durante le prime luci dell'alba, una stella nascente, una piuma dal tocco leggero e un usignolo dal canto soffice.
Quando I miei occhi incontrarono I tuoi, il pennello smise di scorrere mentre la pittura si seccava, impregnando la tela ormai indelebile.
Ti mordesti un labbro mentre io ti leggevo la mente, perché tu, Taehyung, sei un libro aperto, troppo vulnerabile alle emozioni, troppo impacciato e buono.
Chiunque potrebbe ferirti con delle semplici parole.
Ed è quello che ho fatto.
Io ti ho ucciso l'anima quella sera, ti ho trapassato I polmoni solo perché non avevo il fegato di abbandonare il vecchio Jungkook per poter iniziare una nuova vita, dettata dal tuo respiro, dalle tue mani sui miei fianchi e dalla pioggia sul viso quando ti aspettavo dopo le lezioni di canto.
Volevo riprenderti Tae, volevo riprendermi tutto di te, tutto quello che era mio ma che sono riuscito a sprecare, troppo cieco per vedere quanto fosse importante. Ti ho fatto affondare negli abissi dell'attesa, mentre aspettavi un me che faticava a venirti incontro.
Volevo riaverti mio, ma era ormai troppo tardi. Troppe storie, troppe emozioni, miliardi di sentimenti stipati in infinite persone inquinano il nostro pensiero e la nostra vita quotidiana e, spesso, tutto questo è destinato a finire.
Proprio come noi, noi eravamo destinati a finire...

Era primavera quando ti riincontrai, indossavi quella maglia chiara. Ti ho sempre detto che la amavo, e che ti rendeva bello come la Venere di Botticelli.

Non avrei mai pensato di rivedere il tuo viso luminoso e i tuoi occhi scuri, ma in fondo ci ho sempre sperato.
Eri seduto in quel bar mentre sorseggiavi con lentezza il tuo caffè macchiato spumoso e fumante, troppo preso dalla lettura del tuo romanzo preferito. Ancora lo ricordo, "orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen. Lo avrai letto milioni di volte e non ti sei mai stancato, come io non mi stancherò mai di guardarti.
Ricordo il tuo sorriso perfetto che mi mostravi una volta finito di leggere il libro.
Ho un quadro di te mentre leggi tra le mie tele.

un giovane slanciato seduto a gambe incrociate su un divano color seppia, indossa un maglioncino senape e dei pantaloni della tuta marroncini.
I suoi occhi esprimono un estremo interesse verso il libro dalla copertina gialla e rosa mezzo rovinato e dalle pagine ingiallite. Il suo volto è dipinto di passione e amore verso le parole che sta leggendo.
Il tutto attraversato da una luce tenue e luminosa che colpisce i capelli castani del ragazzo.
Pura arte, meravigliosa arte dipinta sul corpo di quel ragazzo.

Ecco cosa ricordo di quel quadro che custodisco nel cuore.
Ecco cosa ricordo di te Taehyung.
Amore, passione, dolcezza e bellezza.
Ricordo le notti d'amore passate insieme, le folate di vento sul tuo corpo scoperto e le mie mani che ti scaldano tirando su di te il gonfio piumone bianco del nostro letto.

Ora capisco perché molti pittori ambivano ad averti nella loro galleria.
L'unica differenza è che io non ti volevo solo nella mia galleria di dipinti, io ti volevo anche in quella del mio cuore.
Sei stata la parentesi rosa più bella della mia vita caro Taehyung.
E ora, anche se le nostre anime non si incontreranno più, capisco che quei momenti vanno conservati nel cuore, negli sguardi, e nei tuoi tanti ritratti.

Tuo, Jeon Jungkook"








-angrypeach

ɢɪᴏᴠᴀɴᴇ ᴍɪᴄʜᴇʟᴀɴɢᴇʟᴏ - 𝑣𝑘𝑜𝑜𝑘Where stories live. Discover now