Primo incontro

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-Quante volte ti ho detto che non devi lasciare il cartone del latte vuoto in frigo?!
-È un promemoria: così facendo ti ricordo che devi comprarlo.
-Perché invece non lo compri tu, per una volta?!
-Io posso bere anche la birra, non è un problema per me. Sei tu che vuoi il latte.

Perché continuavo a vivere con quello scimmione senza cervello di Zeke?
Non puliva neanche, se non lo costringevo io.
Almeno pagava la sua parte di affitto.

-Ah, Levi. Mi ero dimenticato di dirti una cosa.
-Ovvero? Hai rotto qualcosa? Hai sporcato? Hai una malattia terminale?
-Non ho rotto o sporcato niente... Credo, almeno.
No, non ho una malattia terminale, per fortuna.
-Peccato, speravo ti restassero solo tredici anni di vita.

Mentre Zeke si grattava i testicoli per scaramanzia, mi insultò in modo alquanto volgare.

-Si può sapere cosa c'è, allora?
-I miei amici arrivano prima. Hanno avuto un problema e non possono partire la settimana prossima. Saranno qui domattina.
Trovati un posto dove stare.

Avrei potuto ucciderlo a mani nude, in quel momento. Tale era la mia rabbia.

-Scusa?! E me lo dici ora? Non ho ancora trovato un posto dove alloggiare! Che problemi hai?!
-Calmati! Sei sempre così nervoso...
-Zeke, giuro su Ymir che se dici un'altra parola ti ammazzo seduta stante.
A che ora saranno qui, quei tizi?

Zeke mi guardava con un sorriso divertito.
Non rispose.

-Allora?! Perché non parli?
-Mi hai imposto tu di tacere.
-Finiscila di comportarti da cretino quale sei. Quando arrivano Pieck e Pinguino?
- Porco.
-Fa lo stesso.
-Alle 9:30 saranno già qui.
-Ho a malapena il tempo di fare le valigie! Come faccio a...?!
-Senti, magari posso aiutarti io.
-Sarebbe il minimo. Ti ricordo che ti sto facendo un piacere cedendo la mia stanza ai tuoi amici del liceo.
-Non serve ricordarmelo. Sono un uomo d'onore, io.
-Come no...
-Nel palazzo affianco la biblioteca abita mio cugino. Vive lì con tre coinquilini. Due di loro staranno via per due settimane. Sai, anche loro vanno a trovare i genitori.
Proprio come Pieck e Porco... Ti ho già detto che Porco ha chiesto a Pieck di sposarlo?
-Non mi interessa la vita sentimentale dei tuoi amichetti.
Quindi questo tizio ha una camera libera?
È affidabile come persona? Non è mica come te, vero?!
La casa è pulita? Buttano i cartoni del latte?!
-Perché non vai ad abitare là per qualche giorno per verificarlo tu stesso? In caso non ti trovassi bene, puoi sempre dormire sul divano.
In fondo, loro si fermeranno solo per un po'.
- Un po' ? Quei due occuperanno abusivamente la mia stanza da letto per dieci giorni.
Comunque, accetto. Dammi il numero di tuo cugino, devo chiedergli un paio di cose.

Alle otto di mattina ero già davanti la porta di casa del cugino di quell'imbecille.
Vivevano al quarto piano, e non c'era l'ascensore nel palazzo.
Dovetti fare le scale a piedi, con le valigie.
Avrei fatto pulire il cesso a Zeke per quattro mesi come vendetta.
Anzi, l'intero bagno.
Suonai il campanello e attesi.

Una ragazza alta e con le lentiggini mi aprì la porta.
-Salve, sono Levi. Posso entrare?

Mi squadrò attentamente, poi chiuse la porta con forza.
Sentii i suoi passi allontanarsi.
-Ma guarda questa!

Bussai più volte, in modo da farmi sentire.
Finalmente, qualcuno aprì.
-Buongiorno, Levi. Io sono Eren, il cugino di Zeke. Abbiamo parlato a telefono, ieri.
Prego, entra.
Perdona i modi di Ymir. È un po' brusca, ma è una brava ragazza.
Aspetta, ti aiuto con le valigie.

Seguii quel figo all'interno dell'abitazione.
Educato, gentile, attraente, bel fondoschiena. Ottimo.
Il bel viso mi era familiare.
-Eren, ci siamo già incontrati nella biblioteca qui affianco, per caso?
-Sì, mi ricordo di te. Ti incontro spesso nel reparto dei thriller.
-Vai spesso a leggere lì?
-Bé, io là ci lavoro.

Era un particolare che mi era sfuggito. Evidentemente, ero troppo interessato dai suoi addominali per notare la targhetta sulla maglia.

-Quella in fondo è la camera di Reiner e Bertholdt, ovvero la tua stanza in questi giorni. Sai, loro due e Annie sono andati a Marley, dai genitori...
Ecco un altro Jaeger logorroico.
-...e Reiner è un po' come un fratello maggiore per me.
Questa in mezzo è la stanza di Ymir, mentre la prima è la mia...
Aveva la camera più vicina al bagno e alla cucina, il furbo.
-...Infine, questo è il salotto. Vuoi una mano per sistemare le tue cose in camera?
-No, grazie. Faccio da solo.

Era sicuramente più disponibile del parente.
Quando andai a convivere con lui, ricordo che gli chiesi aiuto per portare i bagagli in casa. Li prese e li tirò con noncuranza all'intero dell'appartamento.

Sistemai i vestiti nell'armadio.
La porta della camera era aperta, quindi potei ascoltare una conversazione tra i miei due nuovi coinquilini.
Stavano discutendo sui turni in cucina, dato il mio arrivo.
La voce del ragazzo era molto più chiara.
Certo che il cuginetto del cretino non era niente male. Inoltre, il giorno prima mi aveva chiesto se fossi omofobo poiché, a quanto pareva, Eren era bisessuale e l'altra tipa lesbica.
Punto a mio favore, avevo una chance con il fusto.

Mi sarei trovato bene, qui.
-Ymir, dopo dobbiamo pulire la cucina. Hai comprato il latte, vero? Non voglio cartoni vuoti nel frigo.
Mi sarei trovato benissimo, qui.

Questa storia era nata, originariamente, come OS.
Essendo però molto lunga, l'ho divisa in tre parti.
Spero che in questo modo la lettura risulti più scorrevole. :3

BadTimeToBeALlama ha letto la storia in anteprima come sempre, da brava betina.

I capitoli sono già pronti, quindi non aggiornerò con troppo ritardo.
Grazie per la lettura!

Coinquilini [EreRi]Onde histórias criam vida. Descubra agora