La fine di una vita

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Era una giornata tranquilla di Agosto,come tutte le altre, ma a scombussolarla fu una telefonata inaspettata, da parte di mia madre.
"Tuo padre è in ospedale"
Cinque parole, con un significato profondo e molto doloroso per una figlia.
Attraversai ed andai a casa, per sapere di più sull'accaduto.
Uscii di casa Maredit con mia madre sotto braccio a soccorrerla per non farla cadere  a terra.
Appena arrivai a casa mia, vidi una scena che mi spezzò il cuore in tanti piccoli pezzi.
Mia madre si tratteneva vicino alla staccionata accompagnata da Maredit, anche lei in un mare in lacrime.
<Ha avuto un incidente Maredit, è in condizioni gravi!> disse mia madre tra una lacrima, ad un'altra.
Andai subito vicino a mia madre, ma scoppiai in un pianto disperato.
<

dai su Rosalinda, tuo marito si riprenderà. Ora vi accompagno io in ospedale.
Non puoi guidare in queste condizioni. Jasmine, chiama a Adrien o a Logan, digli di farti avere le chiavi della macchina>
Neanche il tempo di acconsentire corsi più veloce che potei a casa dei miei vicini.
Appena mi aveva aperto la porta, neanche sapendo chi fosse tra i due, incominciai a piangere ancora di più.
<le chiavi della macchiana...> singhiozzavo.
<cosa sta succedendo Jasmine?>
Mi accorsi che era Logan. Ma ora, l'unica cosa che mi importava erano quelle maledette chiavi della macchina, volevo vedere mio padre.
Si allontana per un istante, ma dopo pochi secondi ritorna con un mazzo di chiavi.
<Prendi! Ma sappi che verrò con voi, qualunque cosa sia successa>

L'ospedale era un posto che odiavo. I bambini che piangevano, le donne disperate,gli anziani sofferenti e tanti altri dispiaceri per le persone.
Arrivati lì, ad accoglierci fu una dottoressa molto giovane e dell'animo gentile.
<Signora Tedua?>
<si sono io!> disse a tono mia madre.
Eravamo tutti preoccupati sulle condizioni di mio padre, mia madre piangeva ancora, e ad accompagnarla c'ero io.
<venga,le devo parlare delle condizioni di suo marito, e deve firmare alcuni documenti>
Mia madre acconsentì e andò con l'infermiera mentre a noi ci disse di aspettare in sala di attesa.
Volevo sapere come stava mio padre.
<tranquilla cara, sono sicura che tutto si risolverà e tuo padre starà bene>
Mi disse Maredit con affare dispiaciuto.
Mi rivolse un sorriso debole, e in me si fecero strada ancor di più lacrime.
Mi faceva male pensare a mio padre, a fin di vita, non averlo più insieme a me.

Mi ricordo come se fosse ieri, io e lui, a guardare le serie Tv più inquietanti e melodrammatiche di sempre.

<Jasmine, si risolverà tutto> mi disse Logan, con fare dispiaciuto.
Le persone hanno un cuore, ma certe volte è difficile farlo uscire.
Annuii in silenzio. Non avevo le parole per esprimere la mia gratitudine per loro, e del conforto che in quel momento mi stavano dando.

Dopo un quarto d'ora arrivò mia madre. La faccia non mi sembrava che portasse delle buone notizie.
Un aria affranta, piena di dolore e un enorme buco nero.
<J-jasmine!> disse mia madre vedendomi in contro.
<che ti ha detto l'infermiera mamma? Possiamo vederlo? Come sta?>
Chiesi dun fiato, senza badare alle enormi quantità di domande proposte a mia madre.
Maredit e Logan erano in piedi e fremevano per avere notizie, come me.
Mia madre ci guardò attentamente, fin quando non ci diede un botta al cuore.
<ha il 10% che possa sopravvivere, l'impatto con un altra macchina è stato così tremendo da procurargli delle ferite gravi. Ha una gamba fratturata, ha avuto anche una forte botta alla testa, ed ha delle gravi lesioni in tutto il corpo. Ora è in coma> disse mia madre in lacrime.
Non sentivo più le gambe, stavano per cedere quando qualcuno mi aggrappò e mi fece sedere su una sedia.
Vedevo ombrato, non riuscivo a respirare. Mi mancava l'aria. L'idea di perdere mio padre non potevo mai accettarlo... mai.
<Jasmine! Jasmine! Svegliati!> disse Logan.
<oh mio dio amore di mamma! Jasmine! Aiuto! Infermieri aiuto! Mia figlia è svenuta!> gridò mia madre.

Mi svegliai in un letto di ospedale, con una flebo attaccata al braccio e qualcuno che mi osservava.
Capì chi fosse quando focalizzai meglio, ed era Logan.
<oh, ti sei svegliata, ci hai fatto preoccupare> disse Logan diventando improvvisamente meno teso.
<cosa mi è successo?>
Mi guardai attorno, in cerca di qualche riposta.
<sei svenuta..>
Il mio sguardo si focalizzò su di lui.
Fece un respiro profondo e continuò
<mentre tua madre ti diceva le gravi condizioni di tuo padre...>
<dov'è ora? Sta bene? Voglio vederlo> dissi disperata e alzandomi dal letto.
<ti devi ancora riprendere Jasm..>
<VOGLIO VEDERE MIO PADRE!> urlai.
Dun tratto vennero tutti nella camera, c'era mia madre ancora in lacrima e Maredit con occhi gonfi e rossi.
<amore ti sei svegliata!> disse mia madre accennando un piccolo sorriso.
<voglio vedere papà..> la mia voce fu così sottile e tenera che mi portarono da mio padre.
Appena lo vidi, mi crollò il mondo addosso, vederlo in quel letto, mezzo addormentato, mi fece star male.
Restai sola con lui, fin quando la macchina del cuore non dava più segni di vita, e quel maledetto rumore, quel fastidioso ronzio infinito, invase tutta la camera, provocando panico in tutto il reparto.

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Fine del secondo capitolo!
Spero vi piaccia e a domani, con la storia di Jasmine...
Un bacio, anto❣

Tutto per casoWhere stories live. Discover now