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Versione corta
La storia tra me, Alessandro e Sofia è piuttosto semplice: lei era una mia cara amica fino a quando non mi ha pugnalata alle spalle per mettersi col ragazzo che io amavo.

Versione lunga
La mia sezione era stata unita ad un'altra, troppi bocciati nel corso degli anni avevano portato entrambe le classi ad avere pochi studenti, così dal quarto anno di liceo Alessandro diventò un mio compagno.
Sapevo il suo nome e cognome, ci dicevamo due parole inerenti alle lezioni o ai compiti e basta.
Durante le vacanze ci siamo ritrovati al mare insieme più volte poiché avevamo due amici in comune, Angelica e il suo ex. Così abbiamo avuto l'opportunità di scambiare qualche frase in più e abbiamo stretto amicizia, più lo conoscevo più apprezzavo le sue gentilezze e attenzioni.
Mi sono innamorata piano piano, senza accorgermene.
In quinta il ruolo di semplice amica non mi bastava più, volevo confessargli tutto una volta finita la maturità.
Il giorno della prima prova apparve la primissima crepa sul mio cuore: una bionda lo aveva accompagnato e Ale l'aveva salutata con un bacio sulle labbra.
Sapevo che in quei giorni si fosse rintanato per studiare con degli amici e dopo scoprì che quella ragazza era la sorella di uno di loro.
Ma non era Sofia.

Ci siamo iscritti entrambi a Design, così come
Sofia. Lei era una mia amica di vecchia data, i nostri genitori erano vicini di campeggio e ci siamo conosciute quando avevamo 6 anni.
È così che ha incontrato Alessandro e all'inizio credevo lo odiasse.
I suoi primi commenti furono su quanto fosse subdolo: aveva la ragazza e si comportava ambiguamente con me.
Successivamente ha iniziato a farmi notare quanto fosse sgarbato e rozzo, poi si è concentrata sul suo aspetto, lui era brutto ed io troppo bella per lui.

Il destino vuole che fossimo sempre noi tre, io ero costantemente con Ale e lei stava attaccata a me, così anche loro piano piano sono diventati amici.
Ero felice che lei stesse cambiando la sua opinione, la vedevo più simpatica e scherzosa nei suoi confronti ed ero contenta che i miei migliori amici andassero d'accordo.
A Gennaio lui ci comunicò la sua rottura, senza entrare nei dettagli.
Qualche sera dopo mi chiese di uscire da soli perché aveva bisogno di parlare. Mi ricordo tutto perfettamente, se chiudo gli occhi mi sembra di riviverlo.

Siamo nel bar sotto casa sua a bere dei drink annacquati, mi ha appena finito di raccontare che è stato lui a lasciarla, era troppo assillante.
«Non voleva neppure che studiassi per conto mio» dice mentre prende un sorso dal mio bicchiere, mi guarda e sospira.
«In più aveva iniziato a controllarmi il cellulare»
Come si fa a creare un rapporto di coppia senza fiducia?
«Quando ha letto la nostra conversazione è diventata così gelosa che non voleva passassimo tempo insieme»
«Cosa?» Gelosa di me? «mi dispiace averti causato problemi»
«Non pensarlo neanche per scherzo»
Gli sorrido dolcemente e gli sposto una ciocca dei suoi lunghi capelli castani dietro l'orecchio. Lui appoggia la sua guancia sul mio palmo, ancora vicino al suo viso, e mi osserva.
«Tu non sei un problema, sei...semplicemente bellissima» la sua voce è bassa, sposta lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e si avvicina.
O mio Dio.
Non posso crederci.
Vuole baciarmi?
I nostri nasi si sfiorano, inclino la testa per favorire il suo movimento ed un bacio passionale scioglie le mie ossa e le gambe non sono più in grado di reggermi.
Una volta in casa, chiude la porta di camera sua a chiave e prende i miei fianchi per portare il mio corpo a contatto col suo, mi bacia di nuovo e il mio cuore trema quando con forza mi toglie il cappotto e sento il suo tocco ruvido sotto la maglia.
Nella mia testa non c'è più niente e non so come poco dopo ci ritroviamo nudi uno sopra l'altra.
Vorrei dirgli che lo amo e che ho sempre sperato in tutto questo ma non ho il coraggio, ho paura di rovinare tutto.

Felicissima di quello che successe l'ho raccontato alla mia migliore amica, Sofia, che mi disse che Alessandro le aveva già detto tutto e che lui non era felice.
Ho sentito il mio cuore infrangersi in mille pezzi ed ogni pezzettino mi pungeva gli occhi.
Disse che lui l'aveva chiamata la mattina stessa, appena avevo lasciato casa sua, le aveva confidato che non sapeva come fare con me perché aveva fatto un errore enorme e si pentiva.
Piansi e lei mi abbracciò rivolgendomi parole dolci, lui non capiva cosa si stava perdendo, io ero fantastica e dovevo andare avanti, ma volevo parlargli faccia a faccia, così gli scrissi.

ArMIAMOCI || COMPLETAWhere stories live. Discover now