Prologo

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20 agosto

Borgo san Matteo



Sono le sei del mattino, suona la sveglia, Alberto si alza e fa colazione.

No.

Non è così che ha tutto inizio.

Innanzitutto sono le undici del mattino, in piena estate, in un posto sperduto dell'entroterra italiano. Quel genere di posti dove non esiste il turismo, che sono a metà fra il mare e la montagna, e le cui strade sono un percorso a ostacoli fra curve, frane e dissestamenti vari, e sporadici attraversamenti per cinghiali.

A buttare giù dal letto Alberto ci pensa sua madre, con un perentorio: -Alzati e fai qualcosa!

Alberto socchiude gli occhi, non è ancora pronto per iniziare questa giornata.

Le persiane sono aperte: fuori piove.

"Ottimo" pensa lui, saltando giù dal letto.

Si infila le scarpe lasciate una ai piedi del comodino e l'altra sulla sommità delle scale che deve scendere per arrivare in sala da pranzo.

-Dove sono tutti?- chiede a sua sorella Benedetta, stesa sui cuscini del divano.

Le risponde scrollando le spalle: -Boooh!

-Vabbè... io esco.

In un attimo è sulla strada, con il cappuccio della felpa azzurra calato fino alla punta del naso.

Da dentro casa si sente gridare: -Il telefonooo!

Ma Alberto sta già correndo lontano, verso la ferrovia.


Il segreto della nebbiaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora