Soul's Heredity

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Lui: "l'eredità dell'anima?"
Io: "Si... È una mia specie di teoria se così si può chiamare. La soul's Heredity non è altro che una trasmissione di sogni..."
Lui: "Io non sogno la notte."
Io: "No... Non i sogni notturni, quelli sono solo realtà del cuore e della mente. Io intendo i sogni intesi come speranze e passioni."
Poi ricordai quello che avevo scritto la sera prima...
"Il rigo si riempiva mentre lacrime minacciavano vendetta per una cosa non successa. La successione delle anime non è altro che il susseguirsi di eredità sognanti e belle avventure trattenute dall'inconscio."
Io: "Si!! L'ho appuntato sul mio quaderno. Così ti potrò far capire meglio quello che ho nella testa. Vieni con me"
Mi venne istintivo prenderlo per il braccio per trascinarlo con me ma mi fermai prima di farlo per evitare brutte figure con un fantasma.

Io non conoscevo quel ragazzo,ma mi fidai subito di lui. Era come un gioco per me quello che mi stava succedendo. Mi divertivo ed ero felice perché finalmente avevo qualcuno con cui parlare di quello che mi frulla nel cervello.
Sapevo che non avrebbe mai capito. La mia mente era così difficile da decifrare che neanche io sapevo perché ipotizzavo cose del genere con concetti astratti così surreali.
Forse avevo torto, ma le teorie sono credenze personali che finché sono con te per te sono giuste e veritiere.
Non potevo dimostrare. Ma questo non era il mio scopo. Io volevo solo descrivere le cose che mi circondavano. Dare delle definizioni mie alle cose che mi piacevano.
Avrei tentato di condividerle con lui sperimentando le mie spiegazioni.

Mentre camminavamo lungo il sentiero contornato da betulle che ci portava a casa io feci delle domande alla nuvoletta per capire meglio il suo mistero.
Io:  "Ti posso fare una domanda Michael? "
Lui: " Certo."
Io:  "Come sei morto?"
Lui: "Un intervento al cuore andato male..."
Poi si sbottonó qualche bottone della camicia la spostò scoprendo una grossa cicatrice in mezzo al petto.
disse: "L'ultima cosa che mi dissero in sala operatoria è stata che ero un ragazzo coraggioso. Solo quello prima di addormentarmi. Ma non lo sono stato abbastanza a quanto pare visto che non mi sono mai svegliato.
Morire non è stato doloroso ma ho sentito tutti i miei ultimi battiti anche se dormivo. Non saprei spiegare la morte a parole... Ma ricordo benissimo la sensazione di vuoto profondo di quando il tuo cervello sta smettendo di funzionare."

Io avevo le lacrime agli occhi... Non riuscii più a trattenermi dal pianto.
Era così privo di emozioni quando raccontava. La sua faccia era seria ma lui non provava assolutamente nulla. Non provava tristezza o disperazione.
Aveva nella voce una tranquillità innata e surreale.

Lui: "perché piangi? Provi dolore? Descrivimi quello che provi. "
Io: "No non è dolore. La definirei compassione Michael. Sono triste per te."
Lui: "oh... Chiamami semplicemente Mike. Così facciamo prima. Io ti chiamerò semplicemente la volpe... Può andare?"
Io sorridendo e asciugando le lacrime:" Si... Va benissimo. Tu sarai Mike il ragazzo pallido."
Lui sorrise con le labbra ma non con gli occhi. Perché ricordava che così si doveva fare.
Io: "Ma perché sei qui ora? Perché sei venuto da me? "
Lui: "perché ti ho vista leggere da sola e pensavo che fossi come me."
Io: "Come te? Intendi... Morta?"
Lui: "No intendevo... Sola come me. "
Io: "La solitudine non è un problema. É una parte di me ormai."
Lui guardò altrove e poi mi disse: "Il futuro dei giorni viventi sfida sempre la mente umana."
Io: "La mia mente è libera di sperare, pensare e rimembrare. Il futuro viene a me continuamente e mi lascia un dono che solo un giovane cuore puro e vivo può ricevere. Mi regala l'immagine già stampata dei miei prossimi giorni in apparenza a me lontani che sfidano le sorti degli orologi. "
Lui:" Io anche avevo l'immagine del mio futuro stampata nella mente. "
Io:" Ma è questo il tuo futuro ragazzo pallido. "
Lui:" La mia gente era il mio futuro. Ora per me esiste solo l'eterno oblio. "

Intanto eravamo arrivati nel vialetto di casa. I miei erano a lavoro e l'abitazione era tutta per noi.
Feci entrare la nuvoletta e lo condussi al piano di sopra nella mia stanza.
Lo scrittoio era pieno di fogli, bozze di disegni e appunti svolazzanti. Lui si guardò intorno e disse:"È carina.Ti rappresenta."
Io: "Una stanza è la prigionia dell'immaginazione suprema. Ho cercato di rendere più piacevole possibile questo carcere."
Poi mescolando tra gli oggetti nel cassetto trovai il mio quadernino degli appunti dove scrivevo tutto quello che mi passava per la mente.
Io:" Eccolo! Trovato! Leggi... Magari capisci meglio. "
"L'eredità dell'anima non è altro che la trasmissione di un pezzo di anima di una persona da un individuo a un altro attraverso l'amore incondizionato che entrambi provano l'uno per l'altro. I pezzi di anima sono le passioni e le speranze che giacciono nell'individuo. La mente deve essere degna di accogliere l'eredità e di svilupparla.
I sogni si trasmettono attraverso l'amore a una mente altrui e scaturiscono passioni e vita da quella luce.
Io: "Ad esempio... Parlami di una tua passione incondizionata che avevi quando eri in vita."
Lui: "Ero appassionato di cinema e cinematografia... Mi piaceva già solo il profumo dei pop corn in sala e il rumore delle luci che si spegnevano ad inizio film."
Io: "Ecco... Avevi qualcuno che amavi... Come un parente o un amico con la stessa passione? "
Lui: "Beh ora che ci penso si... Mia sorella Nancy. "
Io: "lei ti aveva dato in eredità un pezzo della sua anima trasmettendo una sua passione perché l'anima è come uno scrigno in cui metti dentro tutte le tue esperienze."
Lui: "È bellissimo. Ma perché mi hai mostrato tutto questo?"
Io: "Perché tu mi hai detto che ti piacerebbe provare emozioni. Magari se ritrovi tua sorella o qualcuno che ami, questo potrebbe riuscire a trasmetterti un emozione. Dal tronde tu sei un anima no? Sei un anima senza corpo."
Lui: "Non è così che deve andare il corso delle cose. Il mio destino è stato la morte e io non posso cambiarlo.
La tua teoria sfocia in una lieve verità ma non credo che con quelli come me funzioni. Mi limiterò ad accettare come ho fatto in tutti questi anni il fatto di non poter provare più sensazioni sulla pelle o emozioni nel cuore. "
Io ero delusa dalla sua risposta... Aveva rifiutato il mio aiuto e io mi dovevo limitare ad annuire e comprenderlo.

Soul's HeredityWhere stories live. Discover now