Hai Vinto

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La mattina seguente mi svegliai con i raggi del primo sole che mi accarezzavano il volto superando folta chioma.
"Mike!" gridai guardandomi intorno per trovarlo.
Mi alzai barcollando cercandolo con lo sguardo poi lo vidi.
Era in mezzo al campo di grano li accanto.
Non indossavo gli occhiali, li cercai invano, erano scomparsi nel nulla ma decisi comunque di raggiungere il Ragazzo pallido.
Era al centro del campo e quando fui accanto a lui egli mi guardò. I suoi occhi erano rossi e stanchi ma lui non piangeva più. Ora mi sorrideva con dolcezza, riuscii per la prima volta a percepire dell'affetto nel suo sguardo.
Sorrisi a mia volta
Lui: "Cercavi questi?"
E tirò fuori i miei occhiali che teneva nella mano destra per una stecca.
Io: "C-come fai a tenerli in mano?? Tu non puoi toccare oggetti... Cosa gli hai fatto??"
Lui: "Vieni qui"
Io mi avvicinai e lui me li accomodó lentamente sul viso, mi accarezzó una guancia poi fece un passo indietro.
Io ero meravigliata... Non potevo crederci. Era riuscito a toccarmi... Avevo sentito la sua mano gelida sulla mia pelle.
Io: "Come è possibile?"
Lui si scrutó le mani poi tornò a guardarmi, stavolta era quasi preoccupazione quella che traspariva dai suoi occhi.
Lui: "Devo andare volpe... Accompagnami ti prego."
Io: "D-dove devi andare?"
Lui: "Parto per un'avventura là dove c'è sempre il sole e dove gli eroi non temono di sfidare il buio."
Poi si limitò a prendermi per mano e guidarmi con lui fino alla quercia.
Quando fummo lì sotto lui mi fissó negli occhi con tale profondità da mettermi quasi a disagio.
Una lacrima cadde sulla sua guancia.
Io: "Perché piangi?"
Lui: "Ora devi fare una cosa per me volpe... Ti prego."
Io: "Tutto quello che vuoi..."
Iniziavo a preoccuparmi seriamente ma cercavo di non darlo a vedere.
Lui: "Ora io mi stenderó qui e mi addormenterò, mi leggi qualcosa che hai scritto? Il tuo taccuino è lì"
Io: "Ma... Ma tu non dormi mai... Perché vuoi dormire proprio ora?"
Lui: "Ti prego... Fallo per me."
Lo feci... Presi il taccuino, mi sedetti vicino a lui e iniziai a leggere.Le parole volavano via tra le nuvole.
Ma quando chiuse gli occhi le lacrime iniziarono a prendere possesso delle mie emozioni.
Lui: "Non piangere volpe... Ci rivedremo nei sogni."
Lessi singhiozzando rendendomi conto piano piano di quello che stava accadendo.Le righe del foglio iniziarono ad incrociarsi fra di loro.
" Ragazzo pallido non mi lasciare...ti prego non ora... Io ho bisogno di te."
Lui non rispondeva. Lui dormiva beato come un angioletto con gli occhi bagnati. Non mi avrebbe più risposto.
Iniziai a piangere forte, quasi come se volevo che sentisse le mie lacrime ma lui non sentiva più nulla.
" ME LO AVEVI PROMESSO RAGAZZO PALLIDO! PERCHÉ MI FAI QUESTO? Tu sei il mio migliore amico..."
Poi mi inginocchiai e poggiai il mio orecchio sul suo petto, quasi per riuscire a crederci. Non sentii assolutamente nulla... Stavo ascoltando la morte e il mondo sembrava non avere più senso adesso.
" Ora sei tra i tuoi eroi nuvoletta. "
Gli accarezzai i capelli e mi alzai in piedi guardandolo con tutta la pietà che avevo nel cuore.

Il ragazzo pallido aveva raggiunto il suo obbiettivo, era riuscito a provare emozioni.
La mia nuvoletta aveva vinto. Ma non era più adatto a questo mondo di sofferenza non meritata. Lui era da sempre appartenuto a un altro mondo ma era finito nel mio per un malinteso. Era stato l'errore più bello della mia vita. Sarebbe vissuto per sempre nei miei ricordi.
Lo avrei ricordato con lo stesso affetto con cui mi aveva accarezzato per l'ultima volta e con la stessa dolcezza con cui mi aveva sussurrato le sue ultime parole.
Non avrei mai dimenticato la prima volta che ci eravamo visti, quando ci eravamo conosciuti e io per un tempo breve avevo pensato a lui come una persona normale.

Volevo parlare con lui ancora una volta, volevo sentirmi protetta, volevo piangere con lui e ridere con lui, volevo abbracciarlo.
Volevo ancora I suoi sorrisi dolci.

Scomparve tra il vento, nel nulla assoluto.
Non ebbi più amici come lui a partire da quel maledetto giorno, lui era stato solo l'inizio della fine.
Una fine che ricordo ogni giorno e di cui non ne ho mai parlato con nessuno.
Scrivo questo perché lui possa vivere nelle mie parole per sempre come l'inchiostro indelebile che si fissa su una carta antica e indistruttibile.

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⏰ Última actualización: Dec 14, 2018 ⏰

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