3-Quelli dell'altra parte

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Vidi la porta chiudersi e guardai in fondo alla stanza, dove c'erano tre ragazzi che giocavano a carte. Uno mi notò e mi fece segno di avvicinarmi. Mi avvicinai e si alzó: era una ragazzo poco più alto di me, portava i capelli bianchi legati in una coda e aveva gli occhi azzurri sul grigio.
«Sei nuovo no? Beh io sono Phil, molto piacere! Per il letto puoi sceglierne uno tra quelli lí! Gli altri sono occupati... Vado a prenderti i vestiti puliti così puoi andare a lavarti» mi disse con un sorriso indicandomi dei letti per poi dirigersi verso l'unico scaffale presente nella stanza. Io lo guardai fingendomi confuso e sorrisi in imbarazzo.
«I-il piacere é mio... V-va bene grazie mille» quello tornó porgendomi una casacca e dei pantaloni grigiastri uguali ai suoi e ridacchió.
«Non essere timido! Qui siamo tutti fratelli, come ti chiami? Spero ti entrino..dovrebbe essere taglia unica..» li presi tenendo sempre gli occhi bassi.
«M-mi chiamo Whyat.. Va bene, grazie mille» lui mantenne sempre il sorriso e mi indicò l'unica porta presente nella stanza.
«È un piacere averti con noi Whyat! Avremmo modo di parlare, ora va pure a rilassarti, e non pensare a ciò che hai passato! Ora andrà tutto per il meglio» annuii e sorrisi dirigendomi verso la porta sotto gli sguardi incuriositi degli altri due seduti al tavolo. Entrai ed era un semplice bagno, ovviamente bianco splendente "che schifo" mi tolsi i vestiti ed osservai per un po' il mio corpo: ero leggermente più basso e magro, le spalle sempre larghe e la muscolatura base era presente, i tatuaggi e il marchio erano completamente invisibili e i capelli bianchi non mi stavano per niente bene, anche se, a mio parere ero bellissimo lo stesso. Entrai nella doccia e mi rilassai, fingersi cosí timido e spaventato, rispettoso di tutto e tutti era davvero faticoso. Quello che avevo deciso di utilizzare era un carattere molto lontano dal mio e mentalmente ringraziai me stesso per essere cosí bravo a recitare, non ricordando da chi lo avessi imparato. Mi misi i vestiti che Phil mi aveva dato e notai che mi stavano leggermente larghi. Stavo per uscire, ma sentii parlare e mi fermai ad ascoltare prima di aprire la porta.
«Secondo voi è uno apposto?»
«Si! Hai visto che atteggiamento carino! Secondo me é anche piccolo!»
«E che vuol dire..»
«Nah ma smettetela, non lo conosciamo, chissà cosa avrà passato poverino..»
«È vero! Poi glielo chiederemo!»
«Non sono domande da fare Phil! Se lo vorrà raccontare lo farà da solo»
«Ma fatevi gli affari vostri e lasciategli il suo spazio, ne avrà passate di tutti i colori dall'altra parte, abbiate pietà e siate gentili ma non appiccicosi! Vi ricordo che non lo conoscete ancora »
«Si hai ragione »
«Quanto siete pallosi!»
Aprii la porta ed uscii, loro smisero di parlare e mi guardarono. Accennai un sorriso guardando l'unico che mi aveva parlato precedentemente fingendo di non aver sentito nulla.
«Stanno un po' larghi..ma vanno bene, sto comodo, grazie» lui si alzó dandomi una pacca sulla spalla.
«Allora amico! Ancora non ti hanno dato un'incarico, giusto?» io annuii e parló quello che aveva iniziato la conversazione appena ero entrato in bagno: era un ragazzo poco più grande di me, portava i capelli corti bianco sul grigio, qualche filo di barba gli segnava le guance e aveva gli occhi come il ghiaccio.
«Secondo me ti affideranno ad uno dei regnanti, ho questa impressione» ridacchió «Comunque piacere, io sono Mark» gli sorrisi e l'altro mi guardó, un ragazzo che aveva più o meno la mia età, i capelli bianchi erano lasciati sciolti sulle spalle e i suoi occhi grigi cercavano di studiarmi.
«Io sono Austin, quanti anni hai?» lo guardai e feci spallucce.
«Non..te lo ricordi?» intervenne Phil, io feci no con la testa e Mark mi guardó triste.
«Riposati, ti conviene dopo essere stato da quei mostri» annuii guardando a terra ed andai su uno dei letti liberi mettendomi sopra per avere più privacy. Poco dopo entró una guardia e chiamó i tre che uscirono di corsa. Rimasi solo e ne approfittai per farmi una dormita e non destare sospetti, non insultare nessuno ed essere gentile mi aveva tolto le energie.

Is it really wrong to love you? [SOSPESO]Where stories live. Discover now