Cartine Cartier

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Penso che sia uno dei capitoli che più attendevate di questa storia. Non aggiungo altro 🤗😏



Gionata si appoggia con il viso sulla mia spalla, usando il telefono sotto il tavolo, che io tento di mettergli in standby, fallendo perché lo allontana da me:

"Mi sto annoiando"

Mi sussurra, avvicinando le labbra al mio orecchio, ma senza emozioni, senza malizia né nient'altro, semplicemente una frase che mi solletica il collo con il suo sospiro, facendomi ridacchiare e facendo sorridere anche lui:

"Soffri il solletico?"

Chiede, pizzicandomi dolcemente i fianchi e io mi muovo poco:

"Fermo, pensa agli altri due"

"Non ci stanno minimamente considerando, guarda tu stessa"

Alzo lo sguardo e vedo Mirko baciare la mano di Alessia, mentre annuisce a quello che lei, mentre gli accarezza il viso dolcemente, dice. Che bella coppia. Li invidio un sacco.
Gionata nel mentre mi ha circondato una spalla con il braccio tirandomi a sé:

"Non sciuparli con lo sguardo, sciupa me, piuttosto"

Stavolta mi guarda, più malizioso, ma io non lo considero troppo:

"Ho sentito il tuo CD, Sfera Ebbasta"

Lo vedo guardarmi stupito:

"Non l'avevi mai sentito?"

Scuoto la testa e lui sembra contrario, ma mi lascia parlare:

"Che traccia ti è piaciuta? A parte Bang Bang, ovviamente"

Gli sto per rispondere, ma lui mi fa cenno di alzarmi, indicando poi Alessia e Mirko che hanno iniziato, sempre molto delicatamente, a baciarsi in mezzo al ristorante, per fortuna ho invitato Gionata.
Mi prende per mano e mi porta sul terrazzo, invitandomi a continuare, dopo aversi preso dai fianchi e avermi messo su un muretto, essendo desiderosa di vedere la città illuminata:

"Equilibrio è molto bella, l'ho sentita in loop. E Cartine Cartier, è anche molto bella. Il tuo pezzo mi è piaciuto molto"

"Equilibrio eh?"

Mi domanda, appoggiando le mani sul muro vicino ai miei fianchi e guardandomi senza espressione:

"Cercavo solo il mio posto nel mondo, cercavo me stesso, sembravo nascosto"

Inizia a canticchiare solo per me, con un tono molto dolce e pacato:

"Le rime sul foglio, la rabbia, l'orgoglio, l'invidia negli occhi di chi avevo attorno"

Mi accarezza piano le gambe e io sono talmente concentrata sulla sua voce che neanche lo sento le sue mani:

"Vita che mi sta ridando quello che mi ha tolto..."

Poi si blocca e inizia a cantarmi l'altra canzone:

"Sporchi contanti, no, che non facevan per noi. Un giorno saremo ricchi fidati di me"

"So che non hai fretta o forse ce ne ho io più di te"

Continuo a cantare la sua barra e lui mi sorride, avvicinandosi piano e le sue mani salgono, timide:

"Guardare il mondo da sopra le nuvole"

La sua voce si è fatta un po' rauca e mi guarda negli occhi, invitandomi a continuare:

"Non più da Google Maps, su un volo Emirates."

E succede, ciò che entrambi sapevamo, ma che non mi aspettavo, nonostante tutto. Le sue labbra si appoggiano sulle mie e le sue mani si stringono ai miei fianchi. Non so dove mettergli le mani, la sua pelliccia mi infastidisce e mi blocca molto i movimenti, ma alla fine gliele appoggio in viso, poco sotto le guance, stringendolo a me in quel bacio. Il bacio è dolce, delicato, quasi timido e finisce dopo un po'. 

Lui si stacca piano da me e mi guarda:

"Wow..."

Mi dice. E basta. Resta fermo. Non si muove, non esprime emozioni né altro e io uguale. Alzo piano le mani, verso di lui, senza alcun interesse a fare qualcosa, ma lui le prende nelle sue, accarezzandomele e le porta sul suo viso, passandole sulla barba lieve che contorna il suo viso e tra i suoi capelli rossi. Si appoggia a me, abbracciandomi e appoggiando il viso sulla mia spalla. Io gli continuo ad accarezzare i capelli, stringendolo a me:

"Profumi di buono"

Mi sussurra, immergendo il viso nei miei capelli:

"Vorrei dire lo stesso di te, ma sai di erba"

Lui ride e il suo corpo vibra sotto la sua risata:

"Te l'avevo detto, ti da fastidio?"

Si muove, come per allontanarsi da me, ma io lo fermo, stringendolo ancora a me:

"Non mi piace in generale, ma con te è diverso. Mi piace, mi piace questo odore addosso a te, suoi tuoi vestiti, tra i tuoi capelli..."

"...sulla tua pelle...se continui a stringermi così l'avrai addosso"

"Non è importante"

Mi appoggio alla sua spalla e lui mi accarezza la schiena:

"Pensi sia giusto tutto ciò? Cioè. Dal nulla, così"

Gli chiedo e lui scrolla le spalle:

"Ti penti?"

Scuoto la testa e lui mi stringe più affettuosamente. Alzando lo sguardo vedo Alessia venire verso di noi che mi guarda con un'aria estremamente maliziosa:

"Noi volevamo andare a casa..."

Inizia a parlare e, a differenza di ciò che mi aspettavo, Gionata si stacca piano da me, per poi guardarla e guardare Mirko che non ha emesso parole (strano), mentre stringe a sé la mano di Alessia, come se temesse di farla scappare, avvicinandola sempre di più a lui.
Alla fine annuisco, per farle comprendere che anche io ho voglia di tornare a casa. Gionata mi prende dai fianchi, facendomi scendere dal muretto. I ragazzi vanno a pagare, nonostante io voglia pagare per me, ma il rosso mi fa tacere e mi dice di non stressarlo.

"Quindi è scappato il limone?"

Mi domanda maliziosa e sorridendo Alessia, dandomi una leggera gomitata:

"Te pensa a fare su e giù sulla giostra di Mirko"

Le rispondo a tono e lei diventa rossa, guardandomi male e io rido, prendendo la borsa e affiancando Gionata che mi invita a seguirlo. Salutiamo Mirko e Alessia, per lasciarmi un po' in intimità, sperando non mi rendano zia. Da gentiluomo Gionata mi apre la portiera, facendomi entrare e si siede a fianco a me:

"Ti porto a casa?"

Annuisco, senza aggiungere nient'altro. Lui mette in moto e si appoggia al finestrino, passando per le varie vie e dopo meno di dieci minuti è fuori casa mia. Io non so cosa fare. Come lo saluto? Lo guardo e lui anche. Mi sorride, stringendomi a sé e mi fa lasciare un bacio sulla sua guancia:

"Ti scrivo, ci vediamo domani. Ok?"

Annuisco e scendo. Non so più parlare. Dannazione. Apro la porta di casa e mi ci appoggio contro, poco dopo, scivolando fino a terra e osservando lo zaino lasciato, dove non l'avevo messo io, con i dischi in bella vista. E li torna in mente la persona che non sento da tutto il giorno:

"Elia?"

Guardian angel | Sfera EbbastaWhere stories live. Discover now