testardaggine da mulo

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- E così l'avventura termina qui. -

Sospirò Mako, calciando distrattamente un sassolino che le stava davanti.

- Ma dobbiamo tornare proprio subito? - Si lamentò invece Eiji. - Sono le nove e quaranta, tra soli venti minuti apre l'Animate! -

- Già partendo adesso arriveremo a Nagoya per le nove di notte, non possiamo tardare ancora di più. -

Ribattè Yunosuke.

- Le nove... Le dieci... L'una... Che cambia? -

- E poi ti chiedi com'è che i compiti di matematica ti vanno sempre male. -

Si limitò a commentare il rosso, mentre l'altro continuava a cercare imperterrito di convincere il resto del gruppo a rimanere lì a Sapporo per un altro po'.

- Beh, non ha proprio tutti i torti... -

Provò a dargli ragione Mako, anche lei desiderosa di fare un salto in quel negozio. Ma ormai erano giunti all'ingresso della stazione e a giudicare dal passo spedito di Awai e Manami, era chiaro che non prendessero neanche in considerazione l'idea di fare una deviazione del genere.
Soprattutto considerando che il treno sarebbe partito solo di lì a dieci minuti e che il seguente ci sarebbe stato all'una, arrivando così a destinazione per mezzanotte, decisamente troppo tardi.

- Ma ad ogni modo... Alla fine cos'è successo dopo che tuo nonno ti ha aiutato con quel distributore? -

Se ne uscì Yunosuke mentre sollevava lo sguardo verso il tabellone dei treni, per vedere a quale binario dovessero dirigersi.

- Oh, niente di che... - Rispose Eiji in tono vago, prima che il suo sguardo si accendesse e lui aggiungesse: - Mi ha porso due monete da cento yen, la macchina infatti ne chiedeva duecento, e mi ha chiesto semplicemente se gli potevo vendere quel portachiavi, dato che Dororo era il suo personaggio preferito. -

- Sul serio? -

Chiese il rosso strabuzzando gli occhi e trattenendo a stento una risata.

- Esagerato. - Commentò invece Mako, benchè anche lei fosse scoppiata a ridere. - Tutte quelle storie per una scemenza del genere! -

- Scemenza o meno, quello è sicuramente mio nonno. - Si ostinò a ripetere Eiji, per l'ennesima volta. - Se devo dirla tutta, lì sul momento mi era venuto da chiamarlo "gemello separato alla nascita" o qualcosa del genere, perchè insomma, ormai non se lo fila più nessuno Keroro, per non parlare poi di Dororo, che non se lo filano neanche all'interno del cartone stesso! Solo che data l'evidente differenza di età, mi veniva strano considerarlo mio fratello, così ho pensato che fosse più sensato se fosse stato il mio nonno separato alla nascita! -

In un primo momento Yunosuke fece come per ribattere, magari per far notare al fidanzato l'assurdità del suo ragionamento, poi però parve desistere, pensando che alla fine quella non fosse neanche la più strana di tutte le cose che gli aveva sentito dire.
Così si limitò a sollevare nuovamente lo sguardo verso il tabellone, individuando in fretta il treno che dovevano prendere loro, al binario cinque.

- Beh, effettivamente per un uomo di mezza età, nonchè ex membro della yakuza, non dev'essere un orgoglio avere una passione per i cartoni. Se ha fatto tutte quelle scenate, deve vergognarsene proprio un sacco. -

Considerò Mako, che ancora rimurginava su tutta quella faccenda.
Forse perchè non aveva ancora abbandonato completamente il pensiero dell'Animate.

A distoglierla dai suoi pensieri fu Subaro, la quale senza dire nulla, le mise davanti un biglietto, o meglio, una ricevuta.

- Cos'è? -

the yakuza's daughter and the lioness queen //yuri//Where stories live. Discover now