Crepe riempite col piombo

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Alla fine Yoongi tornò allo studio e vi rimase per parecchi giorni.

Tutti quanti erano preoccupati: ogni tanto JungKook, Seokjin o Namjoon andavano a portargli del cibo - in fondo, seppur fosse stata una scelta per loro sbagliata quella di separarsi da Jimin rimanevano pur sempre amici - ma, dopo una settimana, fu stesso Tae a portargli un panino con hamburger ed insalata, un sorriso quadrato che si infossava nel suo volto sereno.

<< Taehyung? Come mai sei venuto tu, oggi? >> domandò confuso Yoongi, aprendo la porta per permettergli di entrare.

Taehyung sospirò, entrando, e si sedette sul divanetto per poi posare la busta con i panini ancora caldi sul tavolino in vetro di fronte ad esso.

<< Yoongi hyung, vorrei parlarti. Però mangiamo prima, mh? >> disse con voce pacata, il sorriso più leggero e lo sguardo gentile ma maturo che Yoongi, dopo cinque anni di convivenza, non riusciva ancora a vedere senza un accenno di stupore.

Semplicemente, la visione di un Kim Taehyung che ballava in maniera strana o faceva versi di discutibile provenienza era senz'altro molto più normale rispetto a quella di un Taehyung maturo, serio e... beh, adulto.

Yoongi si sedette affianco a lui, sospirando anch'egli, e dopo aver preso il proprio panino iniziò a mangiare per poi venir copiato da Taehyung: i versi di apprezzamento verso il cibo erano gli unici suoni che riempivano l'aria, altrimenti imbarazzante per via del fatto che i silenzi tra loro due erano sempre strani, scomodi.

Tempo fa, Yoongi sarebbe stato disposto a restare in silenzio tutto il tempo a specchiarsi negli occhi puri e dolci del fidanzato, l'unico che credeva si meritasse e apprezzasse quel lato taciturno di sè, ma ora non sapeva se sarebbe più tornato a farlo.

Quando finirono di mangiare Yoongi si alzò con l'intento di buttare le carte sporche mentre Taehyung si martoriava le mani, sentendosi a disagio.

<< Hyung, volevo parlarti di Jimin. >> disse schietto il minore, lo sguardo puntato sulle spalle di Yoongi che per un momento si era bloccato, sentendo una piccola fitta di dolore a quel nome. Il maggiore si voltò lentamente, guardandolo con uno sguardo fintamente inespressivo. << Cosa vorresti dirmi? >>

<< Vedi, ci ho pensato molto in questa settimana, e non ho potuto non riflettere su come il dolore di Jimin non ti sfiorasse minimamente. Voglio dire, sai benissimo quanto lui ti ami, eppure non hai reagito in nessun modo quando l'hai visto in lacrime dopo averlo lasciato >> per la mente di Taehyung passò fulminea l'immagine di quando Jungkook rimase ad osserverlo senza fare nulla dopo che si era accasciato per terra, ma si costrinse a scacciarla per non perdere il filo del discorso << Jimin mi ha detto tutto: è scoppiato a piangere davanti a te, e tu te ne sei andato, come fosse nulla. In questi giorni è stato malissimo, mangia a malapena, non chiude occhio, invece tu sembri in piena forma e ti sei limitato a chiuderti nel tuo ufficio, rifiutandoti di vederlo. È per il tuo orgoglio Yoongi hyung, non per il dolore, o si vedrebbe. Quindi, uhm... volevo chiedertelo in maniera schietta. Lo sai quanto io ci tenga a Jimin, lui spera, anche se non me lo dice, che tornerai da lui, si sta distruggendo, ed ho bisogno di sapere se queste sue speranze sono stupide o se hanno la possibilità di diventare realtà. Yoongi hyung... È possibile che tu non ami Jimin? >> concluse ormai senza fiato Taehyung, a capo chino, e quando lo alzò sgranò gli occhi nel vedere il suo hyung che piangeva silenziosamente, fremente di rabbia, tristezza, dolore.

L'ultima volta che l'aveva visto piangere era stato al concerto a cui erano andati i suoi genitori, e sapeva bene che quel giorno era stato uno dei più importanti per lui e Jimin, si erano uniti ancor di più sotto lo sguardo di tutti, compresi i fan.

<< Possibile che io non lo ami... cazzo Tae, di cose stupide ne hai dette, ma non credevo che il tuo cervello fosse in grado di partorire una stronzata simile. >> la voce di Yoongi era flebile, cercava di essere aggressiva ma in realtà era una foglia autunnale che si poggiava sulla coperta della morte, crollava piano e inesorabilmente, senza la possibilità di rialzarsi. << Taehyung, se io non lo amassi non gli avrei permesso sin dal primo giorno di avvicinarsi a Jeongguk. Se io non lo amassi non avrei litigato con lui, perchè non mi sarebbe importato di quel che faceva, invece la paura di perderlo mi sovraffava e cercavo disperatamente di tenerlo stretto a me, di non lasciare che guardasse altri come guardava me, che li abbracciasse, che stringesse le loro mani e li toccasse come solo me poteva toccare. Ma l'amore è stronzo forte, sai? Stronzo e incoerente, perchè io alla fine glielo lasciavo fare, mi dicevo che se mi amava non lo avrebbe fatto. Ed è quando ha ripetutamente creato delle crepe nel mio cuore senza importarsene più di tanto che ho dovuto parlare con lui, e cazzo, non l'ho lasciato, ho solo bisogno di una fottuta pausa. Sai Taehyung, in Giappone quando un vaso si rompe riempiono le crepe di oro per valorizzarle, e io, visto che non esiste l'oro per uno come me, avevo bisogno di metterci del piombo, di sigillarlo, di imparare fottutamente a fregarmene di quella merda. Quindi... È possibile che io non lo ami? Chiedilo alle mie lacrime, guardami negli occhi e dimmi che non lo amo, che tutte le parole che ti ho detto sono state una bugia. Fallo, e allora ti giuro che andrò da lui e gli dirò tutto, come mi sono sentito, come sto, lo farò piangendo e poi gli dirò anche che non lo amo, perchè se questo non è amore io non lo so perchè ci sto così tanto male. >> singhiozzò, scoppiando definitivamente a piangere e asciugandosi furiosamente le lacrime che solcavano il suo volto senza dar tregua alle maniche della sua felpa, umide già da un po', più di quanto Taehyung avesse notato.

Perchè alla fine lui era semplicemente più bravo a nascondere il dolore, ma ciò non significava che non stesse soffrendo anche lui.

Taehyung lo avvolse in uno stretto abbraccio, pentito, e non potè fare a meno di chiedersi quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che qualcuno l'avesse fatto. Forse neanche Jimin l'aveva abbracciato poi così stretto.

Forse si era limitato ad abbracciarlo per rassicurarlo, senza volerlo fare veramente.

Avevano dato per scontato che lui fosse forte, e ora si ritrovava tra le braccia un Yoongi completamente a pezzi.

Like a Seesaw {Yoonmin/Taekook}Where stories live. Discover now