"X- Il progetto" di sarasread

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Ed eccoci qui, finalmente posso darvi una nuova recensione! Sarà un papiro, preparatevi, ma la storia vale e si merita di essere analizzata come si deve. Complimenti sarasread.

Trama da Wattpad

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«Voi siete il nostro futuro, la nostra ultima ancora di salvezza. Questo mondo è stato maledetto e sarà vostro onore redimerlo.»

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Anno corrente 3455. Xenya Cass Thompson è l'unico soldato donna dell'Ordine di Clock, regno nato dalle ceneri dell'umanità dopo la Terza Guerra Mondiale che ha lasciato dietro di sé ogni tipo di mutante: stregoni, vampiri, gnomi e troll. L'Ordine aspira al potere, e con esso alla distruzione di coloro che non seguono più i canoni di purezza: è giunto il momento di una guerra di purificazione. Ed è per questo che tre giovani per ognuno dei sessanta Settori di Clock sono costretti a raggiungere il centro del governo per andare a formare una nuova milizia d'élite. A questo Progetto viene chiamata a partecipare anche Xenya che, oltre al proprio sesso, porta con sé un'eredità pesante: la sua famiglia. Diventata soldatessa per proteggersi da quando i suoi genitori sono stati giustiziati, scoprirà un lato del suo passato che le era stato tenuto nascosto, e al contempo di avere un nemico tanto pericoloso quanto determinato a farla fallire in quella che sembra l'unica missione in grado di riscattare la vera umanità rimasta al mondo. E non avrà pietà.

Le mie impressioni

Premettiamo che questo è il primo capitolo di una trilogia, che l'autrice ha battezzato "XYZ Saga" e qui vi chiedo scusa, ma ogni volta che leggo la sigla "XYZ" inizio a ridere, perché mi immagino qualche scena di Ryo e Kaori alla stazione di Shunjuku – solo i fan di City Hunter potranno capirmi -, ma non c'entra nulla, state tranquilli 😊 Essendo il primo libro della saga, metto in conto che non tutti gli elementi emergano nella loro completezza e complessità, poiché dobbiamo dare il merito a sarasread di aver creato un bell'intreccio, che lascia intravedere un buon lavoro di worldbuilding alle spalle. Di certo c'è passione per la storia, presumo anche per i generi messi in campo, dato che si parla di fantasy, distopia e fantascienza.

In X riusciamo a evincere chi siano i troll, i vampiri e gli elfi, cosa li contraddistingue – no, anche qui non aspettatevi troppi cliché, ma adeguata spiegazioni – e come si sono originati. La mia curiosità mi spinge, però, a una trepidante attesa di capire il motivo per cui gli stregoni sono annoverati tra i mutanti, per cui mi toccherà di leggere anche i prossimi.

Xenya inizialmente mi è piaciuta molto, salvo perdersi un po' per strada per il fatto di alcune reazioni a mio avviso inadatte all'ambientazione e alle situazioni. Tuttavia, è soggetta a un lavoro di caratterizzazione ben fato, così come per gli altri personaggi. Ha una spalla, diversi "aiutanti" che riescono a restare spesso sul filo dell'ambiguità, giocando a favore della suspence. David ha subito la stessa sorta di Xenya ai miei occhi e per gli stessi motivi, diciamo che avrei sentito la necessità di qualche approfondimento e di tempo da parte loro per esibire certe evoluzioni, in alcuni casi molto drastiche. Ho amato Francis, punto, non dico altro o mi partono gli spoiler.

La storia è originale, anche se sono presenti elementi annoverabili nei topos di genere, qualcuno finisce un po' nel cliché e la riprova sta nel fatto che, complice anche un'ingerenza del narratore e del raccontato, a discapito del mostrato, alcuni eventi risultano fin troppo prevedibili. Con un'aggiustata, però, si potrebbe rimediare, in primis decidendo che narratore usare. Si salta, infatti, di continuo da un narratore in terza persona (allodiegetico) focalizzato a un onnisciente e quest'ultimo arriva a gamba tesa a rovinare l'atmosfera, talvolta ad anticiparti persino cosa accadrà. In una trama ricca di mistero come in X, il narratore onnisciente per me è la soluzione peggiore adottabile, un po' come per i mistery o i thriller in genere. Se si vuole far entrare maggiormente in empatia il lettore con altri personaggi, oltre a Xenya, piuttosto sarebbe da valutare l'introduzione di qualche capitolo con PoV focalizzato sul personaggio desiderato, piuttosto che slittare nell'onnisciente, spiattellandoci lì pensieri ed emozioni, mentre per tutto il resto del capitolo siamo puntati sulla protagonista. Sistemato questo dettaglio, per nulla marginale a livello narrativo, quasi tutto troverebbe la sua quadratura, compresa la snervante ripetizione di appellativi vari (la soldatessa, il biondo, e co.).

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