Capitolo 4

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Beatrice
La debole luce del sole filtrava dalle persiane, colpendomi dritta in faccia. Guardai la sveglia appoggiata sul comodino.
Erano le dieci e cinquantasei, ma avrei voluto dormire ancora una decina di ore. Era sempre così dopo una festa.
'Buongiorno bella addormentata' sentii esclamare.
Mi stropicciai gli occhi, girandomi istintivamente verso l'altra parte del letto, trovando però il posto vuoto.
Era successo veramente o lo avevo soltanto sognato?
Mi guardai intorno alla ricerca del ragazzo, ma trovai solamente Veronica, appoggiata alla mia scrivania.
'Com'è andata la serata?Immagino bene'.
'Tu hai visto per caso...?' domandai, lasciando intendere il resto della frase.
'Quando sono arrivata non c'era però ha fatto il caffè e ti ha lasciato un biglietto' disse, porgendomelo.
'È stato bello. F.' lessi ad alta voce il post-it.
Si sarebbe decisamente potuto impegnare un pò di più, ma apprezzai comunque il gesto.
'Non so neanche il suo nome' commentai.
'Lo sai devo ammettere che non sei affatto prevedibile come pensavo' rise, venendo a sedersi vicino a me.
'Lo hai fatto per vendicarti di Tommaso?' mi chiese, vedendomi silenziosa.
'All'inizio sì...poi però a lui non ci ho più pensato'.
'Sono proprio contenta' disse, tirando fuori il cellulare per leggere le ultime notifiche che le erano arrivate.
Mi alzai e andai in cucina, dove realizzai che F aveva veramente preparato il caffè.
'E lui com'era?' domandò Veronica, sbucata fuori all'improvviso.
'Davvero bello...e gentile' spiegai, cercando di rivivere quanto accaduto.
Il locale, lo scontro, Tommaso, il bacio con F, lo stupore negli occhi della mia amica e poi tutto il resto.
'Scusa ma tu dove sei stata stanotte?'
'Ero con Paulo' rispose, come se fosse stato ovvio.
'Intendi Paolo il buttafuori?'
Scosse la testa. 'Paulo...l'ho conosciuto ieri sera' raccontò eccitata. 'È argentino'.
'Ci sei andata a letto?'
'No e non guardarmi con quella faccia perplessa, stavolta l'hai fatto tu!' ribatté, lasciandomi senza niente da dire. Aveva ragione.
'Mi ha scritto stamattina' disse, mostrandomi il messaggio.
'Vi siete scambiati i numeri?'
'Ovvio, voi no?'
'No...insomma lui se ne è andato mentre dormivo...abbiamo parlato ma non ci ho neanche pensato a dargli il mio numero' risposi, con rammarico.
Quanto stupida potevo essere?
Mi avrebbe fatto piacere conoscerlo meglio, ma, probabilmente, non lo avrei più rivisto e me ne sarei dovuta fare una ragione.

More than words | Federico Bernardeschi Where stories live. Discover now