151. Eroi della Selva pt 2

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Agatha credeva che fosse uno scherzo. Sperava fosse uno scherzo. Tedros non poteva... dimenticarsi di lei da un giorno all'altro.

Abbozzò un sorriso tremolante, e fissò il figlio di Zeus con occhi da pazza.

-N-non essere ridicolo...- provò a dire. Col solo effetto di farlo staccare dall'abbraccio.

-Perdonami, ma... davvero, non so chi tu sia-

Suoni inarticolati uscirono dalla bocca di Aggie. Non stava succedendo.

Le pareva di aver già visto quella scena. Qualcuno che torna senza memoria, non ricorda i propri cari, magari per una stupida botta in testa. Fa un sacco di domande, ma alla fine si sblocca. Dopo due ore e mezza di film. Che applicate alla realtà sembravano un secolo.

-Ricordo solo di chiamarmi... Tedros?-

La ragazza annuì, poco convinta. Sembrava lo stesso Teddy. Stesso aspetto, a parte qualche ferita in più. Probabilmente anche il carattere non era cambiato, non era diventato meno infantile o impulsivo. Ma una parte di lui era andata. 

La porta dietro di loro sbatté e si richiuse subito, quando Aggie era sul punto di piangere per la seconda volta; Sophie entrò ansimando. Da fuori si sentirono le urla di diverse persone che cercavano di entrare.

-Scusate, sono venuta appena ho potu....- Si bloccò, guardando meglio la situazione: una Agatha con gli occhi rossi, Tedros palesemente imbarazzato e un silenzio spaventoso.

Il ragazzo la squadrò, poi tornò a guardare Aggie, e si tastò improvvisamente dietro la nuca, dove aveva un piccolo formicolio.

-Io... voi due siete...-

"Sorelle?" pensò per un attimo Agatha. Non l'aveva detto a nessuno tranne che a Sophie, e non era sicura che perdendo la memoria si potesse acquisire nuova conoscenza. Ma si intravedeva un barlume di speranza, se Teddy riusciva ad associarle. Magari avrebbe cominciato con poco, avrebbe ricordato dettagli inutili... non lo sapeva, ma lo sperava. Le voci fuori continuavano.

-Tu... Agatha... tu hai un arco- disse. 

-S-sì- balbettò Aggie. Non credeva di averci visto giusto. Quella cosa era insignificante, ma allo stesso tempo, l'averla associata a qualcosa era un inizio.

-E tu hai a che fare con... l'amore?- chiese il figlio di Zeus, puntando alla biondina, che non stava capendo niente.

-Ehm... sì. Ma perché me lo chiedi? Lo sai che sono... -

-La mia ragazza?- domandò Tedros, con innocente curiosità. La figlia di Afrodite arrossì e trattenne le risate. Agatha invece avrebbe voluto sotterrarsi.  

-Oh, vorresti, ma... oh, no no no!- ridacchiò Sophie. Guardò Agatha tra due fessure smeraldo, e smorzò il sorriso. Qualcosa non andava. Tedros che non ricordava chi era... che la confondeva con sua sorella...

-Ha... ha perso la...- balbettò, rivolta ad Aggie. Quella annuì. Sophie si sentì le gambe tremare, e in quel momento irruppe Chirone, a capo di una banda di figli di Apollo spazientiti. La figlia di Afrodite venne colpita dalla porta e sbalzata in avanti.

-Siete pregate di uscire- disse il centauro. Agatha aiutò la sorella a rialzarsi, e se ne andarono confuse dalla Casa Grande, sotto lo sguardo impietosito dell'addestratore di eroi.

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Alla fine, dopo aver scansato tutti coloro che volevano fare domande, Agatha e Sophie si erano trovate un posto tranquillo dove metabolizzare la situazione, su un promontorio erboso che dava sul mare. Sedute a guardare l'orizzonte, passò un po' di tempo prima che spiccicassero parola.

sge - scleri vari: l'accademia del muoriWhere stories live. Discover now