Io e te 3 - Hallelujah

513 34 6
                                    

Non devo assolutamente piangere.

È il mio unico pensiero mentre comunico a Federica di andare di sopra e lo stesso che mi accompagna poi, quando facendo slalom tra i tavoli, mi vado a cercare il posticino più solitario e isolato possibile.

Finisco quindi in fondo al gazebo, distante dal resto della confusione, dai brindisi e dallo stupido karaoke che Magno e Vallicroce stanno come al solito protagonizzando.

Non ho voglia di sentire e vedere nessuno, ma purtroppo, non posso scomparire.

Sarebbe facile chiudermi in camera e sfogarmi prendendo a calci i cuscini, se solo avessi una stanza privata. O potrei fare come tutti gli altri, che si piazzano in terrazzo a riflettere sulla propria vita, ma nemmeno quello mi va, perché odio stare da sola.

O meglio... mi fa paura non avere nessuno intorno, anche quando lo vorrei un sacco.

"Ehi."

...come in questo momento.

"Ehi." alzo lo sguardo e incontro quello caldo del ragazzo che mi si è avvicinato.

"Ti sei seduta al mio posto." mi fa notare con il suo accento straniero, indicando il segnaposto rovesciato davanti a me.

Così, lo rimetto in piedi e lo controllo per confermare che effettivamente coincida.

E sì, quei caratteri arzigogolati compongono proprio il nome del mio importunatore: "Scusa, Lionel."

"No es nada." fa l'occhiolino, rubando una sedia a caso nei dintorni e trascinandola senza paura accanto alla mia. Ci piomba sopra e il suo braccio si materializza magicamente attorno alle mie spalle, mentre la voglia di piangere, fortunatamente, mi è appena passata.

Io non piango mai, specialmente in pubblico. Ora che Lionel è qui, lo considero come un ulteriore deterrente, anche se avrei preferito essere lasciata in pace. 

"Qué pasa, nena?"

 Le mie pupille scivolano senza nervo su lui: "Perché parli spagnolo?"

"A) Perché vengo da una sessione di balli latino-americani con la zia milf di Magno." adocchia la signora tra la folla e le fa un occhiolino, mentre porta la mano libera al bacino e lo muove da seduto. "B) perché amo lo spagnolo e C) perché piace un sacco anche a te, specialmente quando ti chiamo nena."

"Sì, una volta mi piaceva." specifico. "Quando stavamo insieme."

"Quale delle tre volte?" strizza di nuovo quella stupida palpebra e io vorrei solamente sbattergli la testa contro il tavolo.

Insomma, è possibile che l'unico argomento di cui voglia parlare con me sia questo? Non vede quanto sono triste e depressa? Non gliene frega nulla?

"Ti lascio il posto, Lion..." faccio per alzarmi, ma appena mi ergo in piedi, mi raggiunge anche lui, e mi trattiene per un braccio.

"Ehi, ehi, ehi..." esclama a mezza voce, azzardando un passo verso il mio viso. "Che succede sul serio, nena?"

Scuoto la testa, esaminando con delusione il suo viso perfetto: "Non capiresti."

"Dai, prova." sorride, incoraggiante, fregandomi con quelle sue labbra perfette e quei suoi lineamenti dannatamente sensuali.

"Pierpaolo mi ha lasciato." snocciolo, troppo imbarazzata per dirglielo a viso aperto. "Poco fa, in camera sua. Ha detto che non sono la ragazza giusta per lui."

Lionel allarga gli occhi e per un secondo ho la speranza che lo ricopra di insulti e che mi dica che è un gran fesso, perché non sa proprio che cosa si perde.

Raccolta extra "Io e te"Where stories live. Discover now