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«Allora, Camila, io sto uscendo con Normani, farò sicuramente tardi» quasi le urla Dinah, facendo rieccheggaire i tacchi per la casa
Camila annuisce, si stringe nella sua calda ed enorme felpa, e guarda la bionda con interesse. Sta davvero bene questa sera, il vestito risalta le curve nei punti giusti.
«Esci con questo tempo?»
«Non vedo la mia piccola da mesi» commenta velocemente, specchiandosi ulteriormente allo specchio «Come sto? Sincera»
«Davvero bene»
Dinah le manda un bacio da lontano e scappa, lasciando, così, Camila sola.

Il vento fa scappare la porta dalle mani della bionda, facendola sbattere e in seguito un rombo di tuono fa tremare i vetri.
Camila strizza gli occhi e conta fino a dieci. Un altro tuono ancora più forte e la luce inizia a fare brutti scherzi.
Sembra il set di un film horror, ora manca solo il killer.
Ha bisogno di distrarsi ma è sola, non conosce nessuno, non ha amici.
Prova ad ascoltare della musica e scorrere la home di instagram ma nulla fa passare la sua paura.

Camila:
Ehi, volevo assicurarmi mi avessi dato il numero giusto

Con questa scusa contatta Lauren e invia, senza pensarci più di tanto. Fortunatamente la riposta non tarda ad arrivare.

Lauren:
Ohw, tesoro, che bello sentirti!

Camila:
Pensavo stessi dormendo, sono le undici passate in fondo

Lauren:
No, tranquilla!
Sono stanca, sì, ma questo tempo...

Camila:
Sì, capisco, certi tuoni fanno accapponare la pelle

Lauren:
Mhh, paura?

Camila:
Forse

Dopo quell'affermazione, blocca il telefono, si stende sul divano e copre il viso con un cuscino, soffocando un urlo. Chissà cosa penserà Lauren di lei, una figuraccia dopo l'altra, giusto per rendersi ancora di più strana e ridicola.
Stringe il cuscino sul petto e si mette a fissare il soffitto.
Un altro tuono.
Chiude gli occhi e fa dei respiri pronfondi. Brutte immagini appaiono nella sua mente, aumentando la velocità del battito cardiaco. Infila le unghie nella federa del cuscino, quasi a strapparla.

Il campanello la fa risvegliare da quella specie di incubo, cogliendola alla sprovvista.
Si asciuga le lacrime che bagnano le guance, cammina con il cuore in gola, in punta di piedi.
Un altra volta suona.
Terrorizzata, prende un vaso, la prima cosa che le capita sotto le mani e si avvicina alla porta per aprire.
Un lampo illumina una persona incappucciata sul portico e Camila butta un urlo.
«Calmati, ehi, sono io»
«Lau-Lauren» balbetta
«Posso entrare o...»  ridacchia
«Sì, scusami»
Lauren le sfila il vaso dalle mani e lo rimette al suo posto, scuotendo la testa, guardandola come se fosse un caso umano.
«Volevi per caso ammazzarmi?»
«Non sapevo fossi tu» sospira, grattandosi la nuca «Mi dispiace di averti urlato»
«Non hai letto il mio messaggio? Ti ho scritto di darmi cinque minuti e sarei venuta a tenerti compagnia»
«Ohw...»
Si morde il labbro inferiore e guarda occhi verdi colpita, nessuno aveva fatto una cosa del genere per lei. Correre in pigiama di notte con un tempo bruttissimo, solo per tranquillizzarla e farla sentire meno sola.
«Ti ringrazio, nessuno ha mai fatto questo per me»
«Avevo bisogno anche io di qualcuno» ammette, accomodandosi sul divano, di fianco a lei «Sono abituata a stare sempre con Normani ehm... Mi dà molto fastidio il rumore del tuono»
«Anche a me»
«Ricordi non piacevoli, vero?» chiede con un sorriso amaro
«A dir poco orribili» annuisce

Lauren le circonda le spalle con un braccio e l'accarezza , sospirando ad un altro boato.
«Posso.. Mh, posso chiederti una cosa?»
«Certo»
«Ho visto che sei molto legata a Normani, state sempre insieme e in una storia tu dormivi su di lei, c'era scritto "ti amo Lolo", ma lei sta con Dinah e...»
«Oddio» ride di gusto «Vuoi sapere se Normani sta con me, se tradisce DJ, vero?»
«Perché non è così?» corruga la fronte
«Tutti i miei fan, follower, chiunque lo chiede» scuote la testa «Non lo dire mai a nessuno, Camila, oltre a Dinah non l'avevo detto ad altri» premette, facendola incuriosire sempre più «Io e Mani siamo sorelle. La sua famiglia mi ha adottata quando avevo otto anni, siamo molto unite, sempre insieme, facciamo tutto insieme, spesso ci capita di fare ancora la doccia insieme come quando eravamo bambine. È il mio più grande amore»
«Non sapevo, non... Scusami» sussurra mortificata
«Va tutto bene» sorride «Sapevo che prima o poi me l'avresti chiesto»
«Non avrei mai immaginato»
«E tu? Ancora non mi hai detto da dove vieni, se hai sorelle, fratelli... Parlami di te»
«Ehm i-io» balbetta, sentendo un nodo alla gola che le impedisce di parlare «Sono di Miami, sono figlia unica»
«Mhh, eppure il tuo cognome non mi è nuovo, sai? Origini cubane?»
«No» deglutisce rumorosamente
Lauren la guarda con sospetto, sa benissimo che non sta dicendo la verità ma non insiste, aspetterà.

Lionheart ||CAMREN||Where stories live. Discover now