Bad Blood Trilogy: Book II
Sophie è riuscita a scappare con Max proprio quando il branco, di cui era prigioniera, ha scoperto la sua vera identità. Ogni giocatore si sta preparando ad avanzare la prossima mossa ora che le carte sul tavolo sono cambi...
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ATTENZIONE: questo capitolo NON è il proseguo della trama di MA, è solo uno Speciale a tema Halloween con i nostri personaggi più amati/odiati.
TRICK OR TREAT
Sophie Le Orfleur
<< Da cosa sei travestita, Sophie? >> mi chiese Max, inclinando il capo da un lato e squadrandomi scetticamente dalla testa ai piedi.
Indossavo un semplice vestito rosso di pizzo, aderente al busto, su cui si dipanavo rovi di spine messi in risalto dagli strass; l'abito scivolava poi fino a terra con una gonna morbida e lo strascico retrostante era legato al medio della mia mano destra. << Da me stessa. Ad Halloween ci si veste da mostri e io sono il più bel mostro in circolazione, no? >> gli feci notare, piroettando sul posto per lasciarmi ammirare meglio.
Max scosse il capo, interdetto. << Non è esattamente questo lo spirito di Halloween, ci si veste da mostro per fingersi qualcosa che solitamente non si è. >> sbuffò contrariato.
Feci spallucce, senza perdere il mio smalto. Lui era travestito da... << Lupo mannaro? Davvero? Che fantasia! E poi critichi me! >>
<< Ehi, io non sono un lupo nella realtà di tutti i giorni! Il mio travestimento è perfettamente in tema. >> rispose Max con sorrisetto giocoso, mimando un ringhio poco convincente. Aveva una specie di coda attaccata al retro dei pantaloni, finte orecchie ferine, capelli tinti di nero e sparati ovunque e... barba scura disegnata sul viso.
<< Ma ti sei disegnato la barba sulla faccia? >> faticavo a reprimere la risata che di lì a breve sarebbe scoppiata.
<< Ehi ho avuto poco tempo per prepararmi! Anche a te è arrivato all'ultimo l'invito no? >> si offese lui, incrociando le braccia al petto, un poco imbarazzato ora.
<< Ti sei disegnato la barba sulla faccia! >> continuavo a ripetere, ridendo sempre più forte, tant'è che Max in un gesto di stizza mi diede una sorta di pugnetto sulla spalla per scuotermi. A malapena lo sentii, altro che lupo mannaro.
<< La barb... >>
<< Sì, sì, ho capito, ora piantala così magari entriamo. >> borbottò a mezzabocca superandomi, mentre io nemmeno mi sforzavo di tornare composta. Ah... non c'era mai da annoiarsi con quel ragazzo. Salimmo le enormi scalinate che davano a questa villa completamente circondata dal bosco, dall'architettura decadente, vecchia e abbandonata. In effetti, dovevo fare i miei più sentiti complimenti a chi aveva curato la parte scenografica, potevo addirittura distinguere le crepe nel marmo ingrigito o le ragnatele sparse qui e lì, che donavano al tutto un aspetto molto realistico e convincente.