TRICK OR TREAT pt 2

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CAPITOLO INEDITO SPECIALE HALLOWEEN

COMUNICAZIONE SULLE PROSSIME PUBBLICAZIONI DI MORTAL ASHES A FINE CAPITOLO

TRICK OR TREAT pt 2

Sophie Le Orfleur

Strattonai convulsamente la maniglia della porta, per aprirla o scardinarla, solo che i miei sforzi non portarono proprio a nulla. Avevo perso tutta la mia forza vampirica. Cazzo io ero umana ora.

Trattenni il respiro, per la prima volta compresi davvero come dovevano sentirsi quelle ragazzine indifese alla mercé delle creature soprannaturali. Mi sentii rigirare di scatto, ancora una volta troppo velocemente perché potessi fare alcunché, e l'impeto fu tale che sbattei la nuca contro la porta, gemendo per la botta. Quando riaprii gli occhi lo ritrovai proprio lì, di fronte a me, come un boia che attende e corteggia il suo condannato a morte. Ora anche l'altra mano del ragazzo si era posata affianco al mio viso, ingabbiandomi così tra le sue braccia. Non mi ero mai sentita così vulnerabile prima d'ora. Mi sorrise, mostrando le zanne lunghe, quelle che sarebbero dovute appartenere a me.

<< Non lo trovi ironico? >> sussurrò, accarezzando il profilo della mia mascella con un dito gelido.

<< No, per niente. I canini donano molto di più a me, mi spiace. >> asserii sarcastica, umana o no, ero quel che ero: un'impareggiabile stronza.

<< Posso vedere le vene sotto la tua pelle... >> mormorò affascinato, tracciandone il percorso con la punta dell'indice. Il suo tocco mi strappò un brivido, contro la mia volontà e lui se ne accorse, lo intuii dal baluginio che gli attraversò lo sguardo ora divenuto decisamente più fosco. << ... è sempre così per voi? >>

Non mi ero mai trovata dall'altra parte. E non mi piaceva. Ci stavo dannatamente bene nei miei panni, perciò dovevo risolvere al più presto quella situazione. << Nate, c'è qualcosa che non va qui, dentro questa casa. Io sono umana, tu sei un vampiro, dobbiamo uscire da qui, dobbiamo... >>

Lui mi interruppe ridendo e staccandosi per qualche istante da me, lasciandomi così respirare di nuovo in santa pace.

<< Dopo quello che mi hai fatto credi anche di poter dettare legge? >> disse, leccandosi le labbra, palesando ancora una certa difficoltà dinnanzi la nuova presenza di quei canini appuntiti.

Ok, pensa in fretta Sophie. Forza. << Nate. >> presi un lungo respiro, la sensazione dell'aria che mi riempiva i polmoni era estremamente confortante. Non l'avrei mai detto. << Poco fa non ti ricordavi nemmeno chi fossi. E inoltre... tu non vuoi essere un vampiro. Tu odi i vampiri. >> misi una certa enfasi nelle ultime parole, sperando di risvegliare l'odio razziale che aveva covato per anni. Dovevo far leva su quello per persuaderlo.

I suo occhi stranamente freddi scesero sulla mia gola. << é vero. è tutto vero, ma ciò non mi impedisce di approfittare della situazione per divertirmi un po', non credi? >> domandò retorico, gettandomisi contro di nuovo; riuscii a distinguere solo il suono di un fruscio prima di ritrovarmelo a un non nulla dal viso. Reagii d'istinto, in modo meccanico più che altro, gli sferrai un pugno in volto ma ottenni due risultati, e nessuno dei due fu quello sperato. Primo: non riuscii a scalfirlo nemmeno di una virgola, non lo avevo nemmeno spostato, come se a malapena avesse percepito il mio tentativo. Secondo: un improvviso dolore atroce mi esplose dalle nocche lungo tutta la mano destra, facendomi spalancare la bocca in un urlo muto. << Cazzo, fa male! >> farfugliai, serrando i denti, e stringendo la mano offesa con la mancina. La verità è che il dolore mi aveva colto di sorpresa perché... perché ero umana e me ne ero dimenticata. Che cazzo di vita orribile che hanno gli umani... non riescono nemmeno a tirare un pugno senza provare dolore? Ma che merda!

Mortal Ashes (Book II)Where stories live. Discover now