Capitolo 20

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Marinette si tirò su, urlando.

Si guardò intorno e comprese di trovarsi nella sua stanza.

Prese un paio di respiri profondi, si calmò e si decise ad alzarsi dal letto, per sciacquarsi il viso, ancora sconvolta.

Con ancora il terrore del sogno appena fatto, Marinette camminò attenta a dove metteva i piedi, facendosi luce con la torcia del telefono.

Arrivata nel bagno, si guardò allo specchio, reprimendo una smorfia di disgusto al suo viso scosso e segnato.

Le occhiaie profonde come laghetti di montagna, le labbra socchiuse in cerca di aria, lo sguardo stanco ma spaventato e il corpo che tremava impercettibilmente, resero Marinette conscia del fatto che non poteva andare avanti così, o ne avrebbe risentito la sua salute fisica e mentale.

Dopo essersi sciacquata il viso più di una volta, la corvina si guardò nuovamente allo specchio e giurò a se stessa di aver visto una specie di ombra bianca che passava attraverso la porta del bagno.

Si girò lentamente.

Non sentì nessun rumore, nessuna voce spaventosa, niente di niente, se non il leggero ronfare di qualcuna delle ragazze.

Si affacciò titubante, con ancora la luce del bagno accesa.

Passò in rassegna tutti i letti occupati, finché la sua attenzione venne catturata proprio dal suo letto.

Sgranò gli occhi cerulei quando individuò la scatola nera aperta sul suo letto.

I simboli che aveva notato con Adrien si erano illuminati di un azzurro fosforescente, facendo risaltare ogni dettaglio della misteriosa scatola.

Si avvicinò titubante.

Quando restò davanti alla scatola aperta e provò a sporgersi, una grossa quantità di fumo blu fuoriuscì dalla scatola, dello stesso colore dei simboli illuminati.

D'improvviso Marinette sentì la finestra sbattere, un libro cadere e una specie di fruscio sul pavimento, come se qualcosa si stesse avvicinando.

Impaurita si guardò attorno, in cerca di forme di vita attorno a lei.

Quando vide il libro di Silente davanti al suo letto, Marinette ingoiò un sussulto: tutto si collegava perennemente a quel libro.

Prese coraggio e raccolse il mattoncino da terra, sedendosi sul baldacchino, ignorando temporaneamente la scatola ancora aperta per concentrarsi solo ed esclusivamente sul misterioso libro.

Quando lo aprì notò le prime 10 pagine raffiguranti uno o più serpenti in posizioni diverse.

Curiosando qua e la, scoprì che la Camera dei Segreti risaliva a molti anni addietro ed era piena di insidie e segreti che si susseguivano negli anni.

Poi notò un particolare che la fece rabbrividire: ogni 50 anni una nuova creatura faceva il suo ingresso nella Camera dei Segreti, se la precedente moriva.

Presa dalla curiosità, cominciò a cimentarsi in una lettura sfrenata, dove la corvina cercava di rielaborare più dati possibili.

D'un tratto Marinette si congelò sul posto.
Sul libro era disegnata una scatola nera.
La stessa scatola nera che in quel momento se ne stava tranquillamente aperta sul suo baldacchino, ignorando le quantità eccessive di fumo blu che fuoriuscivano da essa.

Marinette si girò a guardarla, poi ritornò alla lettura.
Sgranando gli occhi cerulei, la corvina si sorprese nello scoprire che quella scatola era una specie di Pensatoio, Come quello di Silente, pensò; e scoprì che dentro quella scatola erano contenuti tutti i mali possibili al mondo e, con questo, tutte le imprese malvagie mai compiute nella Storia della Magia.

Di scatto Marinette chiuse il libro, prese il telefono e una felpa, visto che il suo pigiama consisteva in un pantalone morbido e una canotta piuttosto scollata, e corse fuori la porta con la bacchetta stretta in mano.

Cercando di fare meno rumore possibile, Marinette vagò per i corridoi del castello, alla ricerca della Sala Comune Serpeverde.

Quando la trovò, Marinette prese un repiro profondo; impugnò la bacchetta e sussurrò《Alohomora》.

Titubante, entrò nella Sala Comune Serpeverde, cercando di fare meno rumore possibile.

Arrivata nei dormitori maschili spinse la porta con delicatezza e quella si aprì senza necessitare di nessun incantesimo.

Marinette sospirò sollevata e si avvicinò ai letti.

C'e n'erano giusto 7 , uno in più rispetto a lei.

Quando individuò il biondo dormiente trattenne un sussulto.

Nonostante la temperatura rigidissima, dormiva beatamente a torso nudo, con la bocca leggermrnte socchiusa e con un'espressione rilassata sul volto.

A Marinette dispiacque quasi svegliarlo, ma doveva assolutamente parlarne con lui, quindi cominciò a scuoterlo leggermente, ammirando più da vicino quel fisico invidiabile, oltre l'immaginazione.

I muscoli tesi, ma rilassati la mandavano fuori di testa, gli addominali perfetti, pretendevano solo di essere sfiorati e quella bocca, implorava solo di essere baciata.

Da leggeri colpettii, Marinette era arrivata a carezze leggere come velluto, testando sulla propria pelle, come quella di Adrien fosse calda e morbida sotto il suo tocco.

Presa dall'istinto, cominciò a lasciargli piccolo baci sul collo e successivamente salendo, sulla mascella fino ad arrivare alla bocca.

Mentre gli lasciava leggerissimi baci a fior di labbra, Marinette avvertì il ragazzo irrigidirsi e arrivò alla conclusione che sì, si era svegliato.

Il biondo aprì gli occhi, sgranandoli leggermente quando mise a fuoco l'immagine della sua adorata in pigiama che gli sorrideva innocente.

《Marinette...》Mugugnò, ancora mezzo addormentato.
《Buongiorno gattino》 Sussurrò Marinette sorridendo.
Adrien le sorrise, carezzandole una guancia.

《Già ti mancavo? Eppure mi sembra che sia stata proprio tu a cacciarmi in malo modo dal tuo dormitorio.》Disse il biondo, azzardando un sorriso malizioso.

Marinette alzò gli occhi al cielo.
《Ti piacerebbe!》
《Si, molto. Se vuoi puoi stenderti qui accanto a me.》 Continuò beffardo.

La corvina sospirò pesantemente.
《Per quanto la tua proposta sia allettante, ho altro da dirti.》 Ribatte decisa.
Adrien si puntellò su un gomito, strofinando gli occhi nel tentativo di svegliarsi del tutto.

《Cosa mi proponi, mia dolce e seducente signora?》 Chiese in modo galante.
Marinette trattenne una risatina, dopodiché ridusse la voce ad un sussurro.
《Sul serio, è importante.  Riguarda... quella scatola...》

Adrien si ritrovò letteralmente sveglio in un secondo.
《La scatola?》 Chiese preoccupato.
Marinette annuì.
《Ho paura che ci siamo cacciati in qualcosa di più grande di noi.》 Dichiarò.

Senza una parola, Adrien scese dal letto sotto lo sguardo attento di Marinette, che non poté che ammirare tutto quel ben di Dio e, presa una felpa e la bacchetta, si avviò verso la porta.

Camminando fianco a fianco, i due arrivarono davanti al dormitorio delle ragazze.

《Sta tranquilla mia signora, ti proteggerò da tutto.》




🔱Nota Autrice-Disagiata🔱
OMMEODDEOOO!
Ma quanto ci ho messo per tornare alla carica?!
Ho lavorato a questo capitolo molti giorni, nonostante il poco tempo disponibile.
Spero di risentirvi presto.💙
Alla prossima, restate connessi!😉

~Expecto Patronum~ Miraculous LadybugDove le storie prendono vita. Scoprilo ora