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ASCOLTATE LA CANZONE RAGA E NIENTE GODETEVI QUESTO CAPITOLO :)

Buon sabato <3

Mi gettai sotto la doccia ripensando alle parole del padre di Allison e a quel pomeriggio in ospedale in cui avevo parlato con Stiles, o meglio con il demone che lo possedeva. Ma come poteva essere? Avevo parlato con lui e sembrava così reale, così vero, così.. Stiles. L'acqua tiepida scorreva sul mio corpo ed iniziai ad immaginarmi il viso del ragazzo, al suo pallore e a quanto fosse freddo. Mi lavai il viso con entrambe le mani come se volessi lavare anche la mia mente per scacciare i pensieri che mi affollavano la mente.
Uscii dalla doccia e iniziai a prepararmi per la festa di Halloween che si sarebbe tenuta quella sera. Newt si era offerto di farmi da accompagnatore ed io, dopo aver indugiato, accettai. D'altra parte, eravamo amici e lì ci saremmo incontrati con gli altri membri della nostra cricca per mettere in azione il piano che Scott aveva preparato assieme ad Allison e suo padre; il piano era semplice: immobilizzare il Nugitsune e cercare di riportare alla luce Stiles. Il vero Stiles. Lo stesso Stiles per cui provavo qualcosa dal primo momento in cui posai gli occhi su di lui.
Aprii l'armadio cercando qualcosa da mettermi che fosse in tema con la festa interrogandomi su chi fosse  Derek Hale di cui mi avevano parlato quella stessa mattina. Avevano detto che sarebbe stato lui la chiave per permetterci di accedere nella parte più nascosta del nostro amico. Ma chi era? Che pratica avrebbe usato?
Tutte queste domande iniziarono a farsi sempre più spazio nella mia testa, ma proprio in quell'istante venni riportata alla realtà da qualcuno che stava bussando alla porta della mia camera.
"Papà non adesso, ok?" Dissi con una certa preoccupazione nel tono della voce.
"Sono.. io"
Non era mio padre, era Newt. Aveva una strana espressione sul volto, l'espressione tipica di chi avrebbe voluto dire tantissime cose, mentre non riuscì a dirne nemmeno una. Sapeva quanto stavo male in quel momento, sapeva quanto tenessi a Stiles e sapeva, fin troppo bene, quanto lo ritenessi solo un amico. Disse di averlo accettato, ma molte volte leggevo nei suoi occhi una certa tristezza e odiavo sentirmi responsabile.
"Oh Newt, che cosa- che cosa ci fai già qui?"
"Volevo accertarmi che tu stessi bene" disse  il ragazzo iniziando a camminare verso il mio letto per sedersi.
"Si, si. Sto bene" Dissi guardandomi intorno velocemente.
"Ne sei sicura?" Chiese il biondo passandosi una mano tra i capelli.
"Si, certo. Sto solo cercando un vestito per la festa di stasera" dissi con voce tremante aprendo l'armadio e passando lo sguardo da un abito ad un altro con le lacrime che stavano per scivolarmi dagli occhi a causa dello stress accumulato in quei giorni.
Cominciai a tirare fuori i vestiti dall'armadio velocemente completamente in preda al panico non curandomi più delle lacrime che stavano fuori uscendo dai miei occhi marroni.
All'improvviso sentii una mano avvolgermi dolcemente un polso come per invitarmi a smettere e in quel momento scoppiai in un pianto liberatorio.
Newt pose la mano libera sulla mia guancia asciugandomi le lacrime.
"Shh" sussurró il ragazzo di fronte a me dando una rapida occhiata in giro.
"Alzati" Newt si alzò tendendomi una mano per aiutarmi a mettermi in piedi, si chinò per raccogliere un vestito semplice e nero e me lo pose. "Indossa questo" mi sorrise ed io non potei fare altro che abbracciarlo.
~
Indossai il vestito che Newt aveva scelto per me e ci dirigemmo insieme verso la festa di Halloween.
La festa si tenne in un loft e le luci riflettevano centinaia di corpi tinti con colori fosforescenti che si scatenavano a tempo di musica sulle note di alcune canzoni pop.
Io e Newt ci avvicinammo verso l'arrangiata pista da ballo per cercare Scott e gli altri.
"Ragazzi siete qui" disse Allison con un sorriso forzato dalla situazione in cui ci trovavamo.
Sorrisi di rimando e Newt fece lo stesso.
"Dove sono Lydia e Kira?" Chiesi a Scott e ad Allison.
Scott guardò alla sua destra e indicò con l'indice un punto sulla pista da ballo.
Le ragazze stavano cercando di divertirsi, cercavano di lasciarsi alle spalle per qualche momento tutta la storia del sacrificio. Cercavano di essere delle normali adolescenti ad una normalissima festa.
Decisi di voler fare lo stesso, solo per qualche momento. Decisi di non credere alle parole del padre di Allison, decisi che Stiles era solo stanco e che le possessioni da parte di strane volpi del folklore giapponese potevano capitare solo nei migliori film di Hollywood. Decisi di lasciarmi andare.
Iniziai a bere qualche sorso di una bevuta a me sconosciuta dal bicchiere di Newt.
"Cosa stai facendo?" Sentii una voce rivolgersi a me, ma ci misi qualche secondo prima di realizzare che si trattasse di Scott.
"Bevo, dovresti provare anche tu" risposi con un sorriso confuso sulle labbra.
"Aubrey devi rimanere concentrata. Ricordi cosa ha detto il padre di Allison?" Mi disse Scott con una punta di irritazione nella voce.
"Scott ti prego lasciami divertire" risposi con finta nonchalance mentre il ragazzo si allontanava dalla pista per andare con Allison e gli altri chissà dove.
La testa iniziava a girare e notai con piacere che più la testa girava più mi scordavo il motivo per cui mi trovavo a quella festa. Iniziai a dimenticare rapidamente il piano, Derek Hale, il nugitsune, ma Stiles e il suo sorriso erano ancora lì. Continuai a bere, ma le battute sarcastiche del ragazzo mi suonavano nella testa come un violino ad un concerto. Iniziai a ballare avvicinandomi sempre più alle tinte fosforescenti; ne presi un po' ed iniziai a disegnare delle linee sulle guance di Newt, scendendo poi sulle braccia e sulle mani. Brillava sotto la luce così come i suoi occhi. Cosa diavolo stavo facendo?
Lui prese il colore e mi posò le dita sulle spalle per poi delineare le clavicole e salire sul collo fino alle guance. Lo spazio tra noi stava diminuendo finché entrambi chiudemmo gli occhi. Sentii il suo respiro vicino alle mie labbra ma in un momento ricordai  il motivo per cui iniziai a bere: avevo bisogno di perdere il controllo del mio corpo per non pensare a tutta quell'assurda situazione, per non pensare a-
"Stiles" dissi in un sussurro.
Aprii gli occhi e Newt mi lanciò uno sguardo supplichevole e allo stesso tempo deluso e nel giro di pochi momenti rimasi da sola al centro della pista da ballo di quel Loft.

Coup de Foudre ||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora