~ Capitolo 28

661 42 4
                                    

Il giorno dopo saremmo partiti per la guerra e non avevo ancora trovato un piano per fargli cambiare idea, mi guardai allo specchio, non mi riconoscevo più, dov'era la Erwin che non aveva paura di niente e si sapeva difendere? Quella che vedevo allo specchio non ero più io, mi ero fatta travolgere dall'amore, dalle insicurezze, dall'odio e dalla tristezza: << Amore che cos'hai? >> Thranduil posò una sua mano sulla mia spalla: << Niente, sono un po' in ansia per domani >> gli strinsi la mano, stavo tremando: << Vedrai che andrà tutto bene, starai al mio fianco in battaglia e non abbandonarlo mai >> gli sorrisi attraverso lo specchio: << Dai ora andiamo a letto, domani dobbiamo partire presto >> mi accompagnò a letto e mi rimboccò le coperte, dopo di che si sdraiò al mio fianco mi abbracciò da dietro: << Ti amo Thranduil >> una lacrima rigava il mio volto, mi sentivo uno schifo, non mi piaceva mentirgli, soprattutto su quello che sarebbe successo.
L'indomani mattina ci svegliammo all'alba, quando uscimmo da palazzo, l'esercito era già pronto, così come Legolas e Tauriel, i nani e Mithrandir, montai in sella ad Asfaloth: << Métima Ohta gwa vinya Asfaloth, mondor mellon inya >> (ultima guerra insieme Asfaloth, addio amico mio) gli sussurrai all'orecchio senza farmi sentire da Thranduil.
Erano ore che stavano cavalcando finché non arrivammo alle rovine di Minas Tirith: << Stanno ci accampiamo qui, domani entreremo in guerra contro Sauron, tenete gli occhi aperti, il nemico sa che siamo in viaggio e i nazgûl ci stanno tenendo d'occhio >> disse Thranduil al suo esercito, andavamo incontro a un massacro, me lo sentivo, eravamo numericamente inferiori; quando ebbi finito di sistemare la mia tenda entrai a palazzo, era come se una forza, mi attraesse ad essa, dove una volta c'era luce e felicità, ora regnavano il buio e la tristezza, era tutto bruciato, in disordine, non sembrava la mia casa, ma una rovina antica, l'unica cosa che si era salvato era un dipinto di mio padre, quando fu incoronato, mi inginocchiai e lo guardai: << Padre, presto vi raggiungerò e potremmo stare insieme, non sapete come mi mancate, mi manca la vostra guida, il vostro consenso in certe situazioni e mi manca confidarmi con voi, vi prego aiutatemi in questa battaglia a trovare il coraggio che avevo un tempo, mi sono abbandonata ai sentimenti tra cui l'odio e la tristezza, aiutatemi in questo viaggio, non vinceremo mai questa battaglia, siamo inferiori e siamo più deboli di loro >> chinai la testa e mi asciugai una lacrima, ma un tratto un vento forte e gelido si alzò dentro a palazzo, alzai la testa e vidi mio padre: << Erwin figlia mia >> non potevo credere ai miei occhi, lui doveva essere morto: << Seguimi >> senza fare domande lo seguii, stavamo percorrendo i lunghi corridoi di Minas Tirith: << Questo palazzo è molto antico e nasconde in se dei segreti, che ho scoperto anni fa, te gli avrei mostrati una volta che fossi stata pronta >> non sapevo di che cosa stava parlando: << Ora sei pronta, hai accettato Andúril e così tutto questo peso >> arrivammo davanti a un cancello: << Vieni, è sicuro qua dentro >> lo seguii eravamo giunti a una stanza segreta, non sapevo neanche della sua esistenza: << Qua dentro ci sono tantissimi incantesimi scritti e quello che ti serve ora è proprio quello >> mi indicò un foglio, lo presi in mano e lessi: << Come portare indietro un esercito di fantasmi >> lo guardai preoccupata: << Non avere paura figlia mia, quell'esercito, mi ha aiutato a sconfiggere una numera armata di Sauron, richiamali a te e vinci questa battaglia, devi solo bruciare il foglio >> strinsi la pergamena, risvegliare i morti? Non era proprio una grande idea: << È l'unica chance che hai per salvare i tuoi cari >> se bruciavo questo foglio avrei salvato più di una vita, presi coraggio e lo bruciai: << E ora? >> domandai preoccupata a mio padre: << E ora si attende >> aspettammo alcuni minuti e dopo, davanti a noi, apparse un enorme esercito di fantasmi: << Chi ha osato richiamarci? >> qua si mette male: << Questa mezz'elfa ha bisogno del vostro aiuto, non negateglielo >> ok me la stavo facendo sotto: << Lei non può comandarci, solo il re di Gondor può farlo e da quello che so, tu sei morto, ora lei deve morire >> non dovevo fidarmi del fantasma di mio padre, così come richiamare i morti, il capo fantasma si stava dirigendo verso di me, con la spada sguainata: << Erwin la spada >> urlò mio padre preoccupato, sguainai Andúril e parai il colpo proveniente dal fantasma: << Questo è impossibile, la tua stirpe è morta >> spinsi via la sua spada e lo presi per il collo: << È stata ricostruita >> dissi, lo mollai e notai ridere mio padre, non capivo il perché: << Ho bisogno del vostro aiuto, vi prego... quando questa battaglia sarà giunta al termine potete dormire in pace, qualora non esiste più un incantesimo per portarvi in vita... vi prego >> il capo fantasma ci stava pensando su: << D'accordo, questa è l'ultima volta che vi aiutiamo... e se ti stai chiedendo perché tuo padre un attimo fa rideva, era perché ha usato le tue stesse mosse e la tua stessa frase... tale padre e tale figlia... hai un piano mia regina? >> si chinò davanti a me: << Sì ho un piano >>.
Uscii da palazzo e non appena Thranduil mi vide mi corse incontro furioso: << Dove diamine sei stata? Sono ore che ti cerco >> ero a palazzo e ho riportato indietro i fantasmi, nessuno mi crederebbe: << Ero a fare una passeggiata >> mi prese per un polso e mi portò dentro alla nostra tenda: << Mi hai fatto preoccupare, non farlo più >> mi abbracciò, sentivo il suo cuore battere a mille: << Ho avuto paura di perderti >> mi strinse di più a se: << T-Thranduil? >> si staccò da me e mi guardò dritto negli occhi: << Quando mi volto indietro a guardare il passato alcune cose mi appaiono più chiare... altre meno... quello che accadrà domani non ci è dato saperlo... se mi restasse solo questa notte da vivere... la vorrei passare insieme a te e con nessun altro, perché io ti amo, ti amo con tutto il cuore Thranduil >> mi baciò la fronte: << Ti amo Erwin, ti amo più della mia stessa vita >> mi prese in braccio e mi portò sul nostro letto, dove avremmo passato la nostra ultima notte d'amore insieme.

My king's loveWhere stories live. Discover now