And with a kiss I die

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Abbassò le palpebre. Deglutì. Riaprì gli occhi.
"Impiccate Francesco de' Pazzi" Una pugnalata, dritta al cuore, non avrebbe mai voluto farlo, Mai.
Ricacciò indietro le lacrime che minacciavano di fuoriuscire dai suoi occhi e respirò ricominciando a parlare.
"Bernardo Bandini e l'arcivescovo Salviati Alle finestre del palazzo, affinché tutti li vedano"
Sospirò e guardò Francesco, se solo... Se solo Jacopo non gli avesse riempito la testa con quelle accuse così False! Se solo Jacopo non lo avesse convinto! Sarebbe stato tutto perfetto... Come sempre... Come era stato...
Sapeva tuttavia che in ogni caso, non poteva lasciar vivere Francesco, cosa avrebbe pensato la gente? Suo fratello Giuliano era morto, pugnalato, pugnalato dalla persona che forse aveva amato più di tutti, più di Lucrezia, più di Clarice, Francesco, Francesco aveva occupato i suoi pensieri per... Forse anni?
Aveva visto tutto sgretolarsi quando quella sera a cena Francesco lo aveva accusato di aver fatto appositamente venire a Firenze una donna, come spia, e aveva bruciato la lista con i debiti della banca pazzi.
Aveva visto il suo mondo sgretolarsi quando aveva visto Francesco guardarlo con odio.
Volse il suo sguardo verso di lui, e trovò la stessa espressione: dura, accusatoria, intrisa di puro Odio, abbassò il suo sguardo, d'istinto, non poteva reggerlo.
Chiuse gli occhi, Salviati lo stava accusando, lo stava maledicendo, non gli importava, lo fece impiccare, il suo sguardo si voltò nuovamente verso il Pazzi, che si contorceva, tentando di aggrapparsi a ciò che gli rimaneva da vivere, si avvicinò il più possibile, si chinò e sussurrò
"Ti amo..."
Francesco lo guardò, vide il suo sguardo vacillare, riempirsi di lacrime e il suo ultimo sorriso
"Anche io"
poi fu buttato giù, il suo ultimo sguardo era rivolto a lui.
Rimase bloccato e vide la vita scivolare via dal suo volto, dandogli un bacio a fior di labbra e volare via, leggera come l'aria, tremava, sentì le lacrime agli occhi, si scusò velocemente ed entrò nel palazzo, il grido che seguì fu straziante, cadde sulle ginocchia, le gambe non lo reggevano, nascose il viso tra le mani, iniziando a singhiozzare, le lacrime che cadevano velocemente sulle guance, i singhiozzi disperati, era morto, Francesco era morto, la persona più importante per lui, era andata via per sempre, di fronte ai suoi occhi, il suo cuore si era frantumato quando aveva visto Francesco cadere nel vuoto e gemere di dolore, quando aveva visto il respiro del suo amato mozzarsi e il suo petto fermarsi, i suoi occhi chiudersi... E aveva capito che non avrebbe mai più potuto assaporare le sue labbra, quelle labbra tanto amare quanto focose, che lo avevano fatto impazzire, non avrebbe mai più passato le mani tra i suoi ricci bruni, non lo avrebbe mai più guardato negli occhi, non lo avrebbe mai più abbracciato, non lo avrebbe mai più toccato, non lo avrebbe mai più rivisto.
Gridò.
Gridò ancora più forte di prima.
Le lacrime non accennavano a cessare di scorrere sul suo viso, come un fiume in piena, tremava, si era rannicchiato per terra, con le mani sulla testa, tra i capelli, come quando era bambino.
Le ginocchia contro il petto, gli occhi serrati, una mano stringeva in un pugno i suoi capelli, l'altra si stringeva la casacca, all'altezza del cuore, faceva male, tanto male, il dolore partiva dal petto e si propagava, lungo tutto il corpo, era disperato, gli pareva di sentire la sua voce profonda che lo chiamava, rimase li a piangere per forse ore, ripassando mentalmente ogni momento insieme, ogni piccola sfumatura del loro rapporto, si costrinse a rialzarsi, si asciugò le lacrime e tentò di regolarizzare il respiro, doveva andare avanti, per Francesco, per Giuliano, per Firenze.

"Il tempo Comincia..."
Guardò l'orizzonte e sentì una mano posarsi sulla sua spalla, si girò di scatto, c'era solo Lucrezia con lui... Ed era al suo fianco...
Vide un mucchietto di foglie secche volare, ma non c'era vento...
Si guardò attorno, si disse che era solo fantasia... era molto stressato dopo tutto quello che era accaduto
"Lorenzo"
Si girò di nuovo. Sta volta spaventato, aveva gli occhi sgranati, il respiro iniziò a mancare, era la SUA voce, era la voce di Francesco, le sue gambe iniziarono a tremare e la ferita appena rimarginata si era squarciata, si era riaperta, si guardò intorno freneticamente, tentando quasi speranzoso di rivedere la figura di Francesco che gli sorrideva, ma non fu così, sentì le braccia di Lucrezia circondarlo mentre cadeva per terra, la sua voce consolarlo e un altro pezzo del suo cuore andare via

 [francesco Pazzi x Lorenzo de Medici ONE-SHOT]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang