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"Era una serata cupa, si potevano sentire la malinconia e l'angoscia nell'aria, ed io camminavo, con le spalle curve, verso casa.

Appena entrata posai la borsa del lavoro, tolsi le scarpe e mi distesi sul letto.

Vicino ad esso c'era il comodino, lo aprii e mi presi l'ultima pillola
anti-stress.

Spesso mi capitava di fare incubi o persino avere allucinazioni.

Quella sera, però, prima ancora di addormentarmi, mi svegliai sentendo la porta aprirsi. Mi alzai, mi ricordai  che doveva venire mia sorella.

Quando andai nel solotto, però, al suo posto c'era una donna sporca, con vestiti strappati, che mi guardava con occhi fermi e cattivi. Poi, all'improvviso, iniziò ad urlare parole che non riuscivo a decifrare e sentivo tanti rumori mescolarsi. Iniziava a girarmi la testa e urlavo, disperatamente dicevo di smetterla ma tutto continuava; la uccisi, poi mi calmai e andai a dormire."

Raccontai la storia ai poliziotti e per un motivo in quel momento a me sconosciuto, mi chiusero in manicomio.
Dicevano che era l'unico posto che poteva proteggere me e gli altri.

Solo una volta arrivata scoprii che soffrivo di schizofrenia, e la persona uccisa era mia sorella.

PICCOLE STORIE HORRORWhere stories live. Discover now