Capitolo Sei

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La luce del mattino gli colpì il volto filtrando dalle asticelle della finestra, la coperta lo copriva solo fino alle cosce, che? Louis strizzò gli occhi, si accigliò quando non riuscì a muovere le gambe. Quando si guardò il corpo con gli occhi stanchi, si accorse che Harry gli si era avvinghiato come un koala umano, dei leggeri sbuffi colpivano la pancia di Louis. Non appena rifece cadere la testa sul cuscino, mosse le dita tra il casino che erano i ricci di Harry. Non ricordava quando fosse stata l'ultima volta che aveva dormito così bene, l'ultima volta che non si fosse svegliato con i piedi infreddoliti.

Si accorse del momento esatto in cui Harry si svegliò perché il suo lieve russare mutò in un lamento assonnato, le sue braccia si strinsero attorno alla vita di Louis. Spinse il naso contro la suavpancia nuda. "Lou?"

"Hm?"

"Coccolami." Al mattino la voce di Harry era bassa e roca e spezzata. Louis non era pronto per quello. Le sue dita si flessero tra i capelli di Harry, tirando un po' più bruscamente di quanto avrebbe fatto normalmente. A Harry non sembrò dispiacere per nulla. Più l'opposto, in realtà.

"Mmm, sì."

"Vuoi che li tiri?" lo stuzzicò Louis, arrotolandosi le ciocche di capelli della nuca attorno alle dita per fare proprio quello.

"Lou," sospirò Harry, strofinando la faccia contro la sua pancia, sfiorando l'elastico delle mutande. "Ti prego."

Ti prego. Louis era così fregato. Specialmente quando Harry si mise a cavalcioni su una delle sue gambe, duro e caldo mentre Louis gli tirava ancora di più i capelli.

"Questa, tipo, ti eccita, allora?"

"Forse?" aveva le palpebre quasi completamente chiuse, la bocca spalancata in un gemito silenzioso. "Pensi che... pensi che sia strano?"

"Strano?" Louis strinse i capelli di Harry in un pugno per tirarlo su, mordendosi l'interno della guancia quando la coscia di Harry gli premette tra le gambe. "Se per strano intendi incredibilmente eccitante, allora sì."

Harry gli baciò la curva del collo, le sue unghie arrotondate gli graffiarono il fianco. "Tu sei eccitante."

Louis non ridacchiò assolutamente come un idiota innamorato. Le risatine da innamorati erano per i deboli. "Cos'altro ti piacerebbe che ti facessi?"

"Non lo so," disse Harry. Louis avrebbe scommesso sulla sua scarpiera che quella era una grassa e grossa bugia.

"Ti piacerebbe se," tirò forte, "ti facessi stendere sulle mie gambe e ti sculacciassi?"

Harry si agitò contro di lui, le sue dita affondarono nella vita di Louis come se avesse avuto bisogno di ancorarsi a qualcosa. "S-sì."

"Se ti legassi, faresti il bravo ragazzo per me?"

Un gemito partì dal fondo della gola di Harry, la sua mano scorse lungo il busto di Louis per stringersi attorno alla sua erezione coperta dalle mutande. Louis dovette battere più volte le palpebre e fare un respiro profondo per ricordarsi cosa stesse dicendo. "Cos'altro?"

Anche se Harry aveva il volto contro il collo di Louis, sapeva che stava arrossendo, ne sentiva il calore sulla pelle. "Cos'altro, Harry?"

"Tipo... stuzzicarmi? Finché... um, non ne posso più. E poi... continuare."

"Cristo." Con un ultimo strattone ai capelli di Harry, gli fece scorrere la mano sull'ampia schiena fino a stringergli il sedere, prima di invertire le posizioni, sistemandosi nello spazio tra le forti cosce di Harry. "Lo voglio. Voglio vedere quanto riesci a sopportare."

"Posso farlo," Harry si sollevò un po' per baciargli l'angolo della bocca, muovendo i fianchi contro quelli di Louis, "per te. Posso fare il bravo."

I Like the Way You Bend for Me, Baby - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora