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Urla,corpi per terra zuppi di sangue che non ce l'avevano fatta.

Ad Auror parve di avere un grande deja vù.

Il terrore si diffondeva sempre di più in quel che restava della sala.

La paura si insinuava anche nei più coraggiosi ed impavidi.

Altri colpi continuavano ad essere fiondati verso l'edificio,seguiti da rombi che echeggiavano per tutta la zona distante dalla città,lontana parecchi chilometri.

Auror scattò in piedi e filò alla ricerca dei suoi colleghi Avengers,seguita da Pietro ancora scosso.

"State tutti bene?"

Pronunciò la ragazza quando scorse i compagni.

"Sì"

Rispose Natasha senza fiato.

Dietro di lei,tra i tanti,Auror scrutò Wanda,era esterrefatta fissando i corpi senza alcun alito di vita dentro essi.

"Evacuate l'edificio...Auror..."

Disse Tony sbrigativo,balzando nella loro direzione.

In seguito,Tony diede un lieve tocco al papillon che indossava,azionando la sua armatura che lo ricoprì in men che non si dica.

Auror colse al volo cosa intendeva,doveva starne fuori,come sempre.

Doveva stare al suo posto e portare in salvo la gente,odiava tutto ciò.

Non era mai stata una tipa avventurosa,ma la vita l'aveva resa così.

La cosa che detestava di più era il fatto che i suoi amici dovessero rischiare la vita,questa volta per colpa sua.

I suoi amici corsero via,attraversarono il corridoio e sbucarono fuori dal terrazzo,intenti ad affrontare la feroce Zanirha.

Auror si avvicinò ad un gruppo di gente allarmata che urlava e cercava di fuggire nel panico.

Poggiò istintivamente le mani sulle spalle di alcuni e si smaterializzò in loro compagnia.

Il gruppo ricomparve in città,New York,illuminata e splendente,come se non stesse succedendo niente.

Allora Auror ebbe la certezza che Zanirha cercava lei,non più solamente le gemme.

"Grazie"

Sussurrò un uomo anziano,stringendo a sé una bambina di tenera età,rivolgendo il suo sguardo spento ma grato alla ninfa.

La ragazza guardò l'uomo disorientato,gli rivolse un sorriso sincero ed esausto allo stesso tempo.

In seguito tornò all'Avengers Facility che,a differenza della città,era in completa rissa tra popoli esterni e interni,cosa abituale per gli Avengers.

Continuò così per una buona mezz'ora,la ninfa si teletrasportava e materializzava dall'edificio devastato alla città innocente.

Ricompariva dopo pochi secondi nella sede degli Avengers,portò gli ultimi gruppi di gente riapparendo in città.

Una volta che tutti i civili furono al sicuro,tornò alla sede.

Riapparì proprio di fronte a un corpo inanimato,una ragazza,non molto più grande di lei.

Si sentiva in colpa,come biasimarla.

"È tutta colpa mia"

Rimproverò a se stessa.

La gente lì presente non ne aveva colpa,era stata lei,ingenua,a provocare la crudele Regina.

La monotonia del suo pallido viso fu spezzata da una calda lacrima argentea che attraversò la sua superficie.

Nymph's Power [Pietro Maximoff-Avengers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora