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Quando la sveglia cominciò a suonare, Derek era già sveglio da alcune ore. Come aveva immaginato, l'innaturale silenzio di quel quartiere non aveva fatto altro che infastidirlo, minando l'abitudine consolidata di ascoltare i rumori della città quando non era in grado di predere sonno.
Un'ora prima aveva sentito la casa cominciare ad animarsi, sostituendo il silenzio con le voci di Ethan ed Aiden, con il suono di pentole che venivano tirate giù dai ripiani e con quello della televisione che trasmetteva le notizie del giorno.
Dalla camera di Stiles, al contrario, non proveniva alcun suono.

Derek si alzò con un sospiro, passandosi una mano sul viso e dirigendosi in bagno per una doccia veloce. L'acqua calda lavò via la stanchezza e lo preparò ad affrontare la giornata e la sottile ansia del primo giorno, il confronto con Stiles e il primo passo verso una nuova vita, nuove abitudini, nuova partenza.
Avrebbe accompagnato a scuola Stiles, sarebbe passato dal suo loft per prendere alcune cose, sarebbe passato a riprendere il ragazzino e poi sarebbe rimasto a sua disposizione per il resto della giornata. Niente di difficile, una giornata come ne avrebbe passate tante.
Uscito dal bagno, si premurò di inserire la pistola nella fondina e di fissarla al fianco. Controllò ancora una volta di avere tutto e scese le scale, pronto ad affrontare la giornata.

-Buongiorno.-lo salutò Aiden, sfoderando un sorriso un po' tirato.
Derek ricambiò il saluto con un cenno del capo, ringraziando quando gli venne posto davanti una tazza di caffè.

-Zucchero e latte sono sul ripiano.-lo informò l'altro, tornando ai fornelli e posizionandovi una padella.
-Spero ti piacciano i pancake.-aggiunse Aiden. Derek si limitò ad annuire, prendendo un sorso del suo caffè e beandosi del calore che gli trasmise.

-Sono i preferiti di Stiles.-sorrise Ethan, entrando in cucina in quel momento.-Non si è ancora alzato?-chiese poi, lanciando un'occhiata alle scale che portavano al piano superiore.

-Non ancora.-rispose Aiden, teso.

Ethan fece per replicare, ma il campanello interruppe la sua frase sul nascere.-Vado io.-sospirò, alzando le mani in segno di resa.-Deve essere Scott.-

Derek tese le orecchie, pronto a intervenire a qualsiasi rumore sospetto, ma si rilassò quando Ethan tornò in cucina seguito da un ragazzo, probabilmente coetaneo di Stiles, con una faccina da cucciolo bastonato che era tutto un programma.

-Non è ancora sceso.-ribadì Aiden, allungando al nuovo arrivato un piatto di pancake.

-Oh.-mormorò Scott, abbattuto.-Vado a chiamarlo allora.-disse.

-Pensi che vorrà andare a scuola oggi?-domandò Ethan, attirando l'attenzione del ragazzino, che scrollò le spalle.

-Non penso. Ma tentar non nuoce.-disse, dileguandosi con il suo piatto di pancake e sparendo nel corridoio che portava alle scale.

Derek osservò lo scambio di battute tra i tre, stentando a credere alle proprie orecchie.
-Posso sapere cosa sta succedendo?-chiese brusco.-Perchè non dovrebbe andare a scuola?-
Quello sconvolgeva del tutto, e inaspettatamente, i suoi piani per la giornata. E lui detestava i cambi di programma non previsti.

-Il signor Stilinski non ti ha detto nulla?-domandò Aiden, teso come una corda di violino.

-Detto cosa?!-sbottò Derek, alzandosi, pronto a dirigersi verso la camera di Stiles senza nemmeno sapere a che scopo.

Fu Ethan a parlare, abbassando la voce come se dovesse confidare un segreto, il tono sommesso di chi avrebbe preferito continuare a fingere normalità.
-Oggi è l'anniversario della morte della madre di Stiles.-

                             *****

Il giorno della morte di Claudia Stilinski era stato devastante per tutti e, a distanza di sette anni, continuava ad esserlo per almeno due persone, Stiles e suo padre.
Poi c'era invece chi, come Scott, soffriva di riflesso per la sofferenza del suo migliore amico.
E così ogni anno si assicurava di non prendere alcun impegno per quella giornata particolare, pronto a correre nel caso Stiles lo avesse chiamato o, come in quel caso, pronto a tenere insieme i suoi pezzi in assenza di suo padre.

Quello che non si aspettava, tuttavia, era di non trovare Stiles nel suo letto. Non si aspettava di bussare invano per minuti interi, di ritrovarsi ad entrare con cautela nella stanza e di trovarla vuota.
Non si aspettava nemmeno di cercare invano per tutto il piano superiore, nè di tornare in cucina e trovare ad aspettarlo tre sguardi interrogativi.

E certamente non si aspettava di dover annunciare che Stiles era sparito.

Bodyguard ~ SterekWhere stories live. Discover now