DIVERSO?

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Era una fredda giornata invernale. Anzi freddissima. Il sole stava tramontando, e la temperatura continuava a diminuire.

Il taxi accostò velocemente vicino l'ingresso degli arrivi dell'aeroporto. Pagai la corsa, scesi ed entrai con sollievo nel caldo ingresso dell'imponente aeroporto. Ero in ritardo, e ne fui quasi contento. Se avessi potuto avrei rimandato questo momento all'infinito. O forse avrei cambiato paese.
Mi avvicinai di soppiatto dietro coloro che erano la mia ragione di vita, ma anche quelli che avrebbero sconvolto la mia vita per settimane.

"Mamma, papà" bisbiglia facendo sobbalzare entrambi.
"Oh mio Dio, sei impazzito? Ci hai fatto prendere un colpo. Vieni qui, fatti abbracciare.
E per un piccolo momento, nelle braccia minute di mia madre, mi sentii di nuovo bambino.

Uscimmo fuori, e nonostante il giaccone pesante, avevo freddo. Riprendemmo il taxi e ci avviammo verso casa, mentre il mio telefono non smetteva di suonare. Lessi solo un messaggio.

Passo a casa tua stasera.

Il panico iniziò ad impossessarsi del mio corpo. Iniziai a sudare e mi sentiì quasi mancare.
"Tutto bene caro?"
"Si si mamma" risposi cercando di convincere più me stesso che lei.
"Sarah dove sta?" Chiese mio padre guardando fuori dal finestrino.
"Imprevisto a lavoro. La incontreremo a casa. Mi ha lasciato le chiavi così potete sistemarvi da lei." risposi mentre digitavo la risposta sul telefono con mani tremanti.

Faccio tardi a lavoro. Ci vediamo al solito posto.

Vigliacco. Ero solo un vigliacco. Ma sapevo che non avrei potuto rimandare l'inevitabile disastro ancora per molto.

Erano giorni che non uscivo di casa, mi ero dato per malato ed evitavo i miei amici e la mia famiglia come la peste. I miei genitori erano arrivati a Chicago per poter passare un po' di tempo con i loro figli, ed io mi fingevo malato.

Molto maturo da parte tua.

Il campanello della porta suonava ad ogni ora, ma ero riuscito a tenere a bada mia sorella attraverso sterili messaggi.

Sono ancora malato.

Ho appena finito di vomitare.

Sono dal dottore.

Tutti messaggi che l'avevano tenuta lontano dal mio covo, a causa della sua ipocondria.
In verità ero sano come un pesce. Avevo passato gli ultimi giorni a mangiare cibo da asporto comodamente seduto sul divano, mentre mi ingozzavo di maratone su Netflix.
Tutto però mi riportava a qualche sera fa.

Ero al Destiny con Charles, Evan e Drew, quando dalla porta entrò Matt e prese posto accanto a me. Dopo qualche minuto mi toccò il ginocchio con la sua mano, completamente coperta dal tavolo. Era il suo segnale. Quello che diceva: dobbiamo parlare. Così presi coraggio e lo invitai ad uscire.

"Matt, mi accompagni a fumare?"
"Certo, andiamo."

Fuori l'aria era fredda, come solo nel mese di dicembre poteva essere.
Il fumo usciva dalla nostra bocca pur non avendo ancora acceso la sigaretta, ma i brividi che sentivo lungo il mio corpo, non erano per l'aria gelida. No, quei brividi erano per gli occhi color ghiaccio che mi osservavano senza proferire parola.

"Matt, ti prego, non mi guardare così"
"Così come esattamente?"
"Come se mi stessi lasciando"
"È quello che sto facendo Noah, non ce la faccio più. Ti ho dato del tempo, ti ho ascoltato, ti ho capito, porca puttana mi sono anche offerto di accompagnarti e tenerti per mano. Ma mi sono stancato. Evidentemente non mi ami come io amo te."
Sapevo che voleva ferirmi, sapevo che era certo del mio amore per lui, ma sapevo anche che ero troppo codardo per ammettere alla mia famiglia che ero diverso. Diverso da cosa però non lo sapevo. In fondo io amavo ed ero amato come tutte le persone che avevano un cuore.
Quindi, invece di convincerlo del contrario, abbassai lo sguardo , restando inerme davanti la persona che amavo più della mia vita.

Ma domani era il grande giorno. Sarah aveva invitato tutti a casa sua per un brunch, e non potevo mancare. Sarebbe stata una dura giornata.










Ciao a tutti, questa piccola storia è scritta per il concorso Wattpad's got Talent Contest, che ringrazio particolarmente perchè quando si ha la possibilità di esprimersi, nel modo giusto o sbagliato che sia, è sempre un bene.
Il tema trattato è quello di un personaggio omosessuale non accettato dalla famiglia.

Spero di esserci riuscita, e se così non fosse, grazie lo stesso.

A presto.

SONO SOLO IOWhere stories live. Discover now