CHAPTER 2

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-"Sei agitata tesoro?"- chiede mio padre mentre ci sediamo sull'aereo.
-"Certo che no, non è la prima volta che volo!"-
Effettivamente non è la prima volta, sono stata in Germania, Francia, Spagna e per finire in Inghilterra. Questa è la prima volta che vado negli Stati Uniti. Questo è uno degli aerei più comodi e sicuri che partono da Milano. All'interno ci sono molti posti larghi, i sedili fanno venir voglia di dormire.
Non vedo l'ora di arrivare e scoprire dove alloggeremo. Mio padre dice che è una villa molto grande. Mi dispiace non poter vedere Agnese per tutto il tempo che staremo via, ma deve occuparsi di tenere ordinata la villa. Bevery invece è con noi.

****
Siamo quasi arrivati, finalmente non ne potevo più, anche se questo aereo ha tutto non ci passere un minuto in più qui dentro!
Con estrema calma l'aereo atterra, siamo arrivati.
Appena scesi ci dirigiamo verso la lemousine che ci porterà alla villa.
Percorrendo la strada noto molte persone giocare all'aperto con il proprio cane sui prati, altri invece correre o ragazzini giocare a calcio. Ci sono molti alberi, molto verde. È rilassante.
-"Elena siamo arrivati"- sento mio padre chiamarmi.
-"Signorina Elena, puó scendere"-dice Bevery aprendomi con eleganza lo sportello dell'auto.
Caspita, davanti a me c'è un'enorme villa, noto una grande piscina circondata da sedie sdraio e ombrelloni.
-"Accidenti che splendore!"- Dico a mio padre.
-"Su entra e sistema le tue cose"-
Poso la mia mano sull'enorme maniglia del portone d'ingresso, la mia mano sembra minuscola ora. Apro. All'entrata trovo una grande scalinata dalle ringhiere dorate e perfettamente lucide. Sotto i miei piedi noto un pavimento liscio, a momenti rischio di scivolare. Ai lati della scalinata ci sono altri due ingressi, questi peró non hanno porte ma le stanze sono delimitate da un arco. Decido di procedere con la stanza a sinistra, la cucina. Niente di così bello, almeno per me. Preferisco quella di casa mia. Esco e vado nella stanza a destra della scalinata. Questo si che è di mio gradimento, il salone. Ci sono centralmente due enormi divani in pelle rossi, al centro c'è un grande televisore a schermo piatto. Ad abbellire la stanza ci sono poi vari dipinti e un caminetto. Scorgo un balcone al lato del divano più piccolo, mi affaccio e la vista è del tutto spettacolare! Questo è un terrazzo! E offre la vista di quasi mezza città. Torno all'ingresso e noto Bevery che stava entrando con le valige.
-"Beverly, sistema pure le mie cose nella mia stanza"- dico
Salgo la scalinata centrale e noto le stanze da letto. La mia ha le pareti bianche e azzurre, il mio guardaroba è più piccolo di quello che avevo a Milano, questa è davvero una cosa orribile! Il letto ha una coperta a dir poco stupenda, peccato che sia rosa e non si abbini affatto alle pareti! Non solo avrei dovuto sopportare il fatto di non conoscere nessuno il primo giorno di scuola, ma avrei anche dovuto vivere in una stanza... Come dire, orrenda!

-"Papà la mia stanza è orrenda"-
-"Ma come? Sono sicuro di aver scelto questa villa! È impossibile che la tua stanza non ti piaccia"- ribatte
-"L'hai scelta tu quindi... Ecco spiegato il perché è orrenda!"-
-"Sei molto divertente."- ironizza -"Poche storie, questa sera verrà a cenare qui una cantante famosa, non so se la conosci"-
-"Non mi interessa! Io non dormiró in quell'orribile camera."-
-"Ma tesoro!"-
-"Ma tesoro un bel niente"- lo interrompo -"non dormirò li dentro, sia chiaro."-
Cosa mi importa dei suoi stupidi affari e dei cantanti famosi, cosa? Io non dormirò affatto in quella stanza se quel lenzuolo non si abbinerà alla parete.
Esco da sola a fare una passeggiata, sono circondata dal verde, ci sono altissime palme tutte ben curate, aria fresca. Solo al pensiero di dover tornare a casa e vedere quella stanza, mi vien voglia di tornare in Italia.
Mio padre dice sempre che sono esagerata, esagerata un corno! Io voglio che ogni cosa sia perfetta.
Penso aprendo la maniglia dell'entrata.

-"Tesoro sei tornata!"- dice mio padre -"ti presento Selena"- dice indicandomi la ragazza sdraiata sul divano.
-"Selena Gomez!?"- sono sorpresa ma non troppo visto che sono anche abituata ad avere cantanti famosi in casa.
-"Hi, nice to meet you!"- afferma lei.
-"Hi!"- dico seccata. Non ho intenzione di andare in camera mia, mi siedo sul divano.
-"Se non vi dispiace io vado a controllare Bevery che cucina, vi lascio un secondo.."- dice mio padre
-"Allora, come ti trovi qui?"- mi chiede Selena in inglese.
-"Oh, sono arrivata oggi. Per quanto riguarda il posto mi piace. Ma la mia camera è orrenda.
-"Davvero, sono davvero dispiaciuta, ma mi fa piacere che trovi piacevole il posto!"-
-"Tu, perché sei qui?"- le chiedo
-"Sono in vacanza, ancora per poco, quindi da dopodomani frequenterai la scuola qui"-
Entra mio padre informandoci che la cena è pronta. Mentre ci incamminiamo verso la sala da pranzo io e Selena continuiamo a parlare.
-"Esatto"- le dico.
Iniziamo a mangiare e mio padre comincia a parlare di affari, saluto Selena e vado con malavoglia in camera mia, cadendo così in un sonno profondo.

-"Sveglia signorina Elena! C'è qualcosa di importante che suo padre vuole dirle con dispiacere-"

-"Arrivo Bevery, arrivo!"- mi alzo rendendomi conto pian piano dove mi trovavo. Cosa avrebbe voluto dirmi mio padre? Non avrebbe cambiato la mia stanza? Saremmo dovuti ripartire per l'Italia? Arrivo in cucina dove trovo mio padre.
-"Elena, va in camera tua e vestiti dopo aver fatto colazione. Bevery preparerà le tue valige"- dice felice.
-"Come mai?"- rispondo perplessa.
-"Andiamo a Beacon Hills, qui vicino. Frequenterai la scuola li."-
Mi chiedo se avrei sempre dovuto sopportare di spostarci. Spero questo sia l'ultimo spostamento. Sempre meglio di rimanere in quella camera.
Beacon Hills? Non avevo mai sentito parlare di questa città.

JeepWhere stories live. Discover now